Emma Bonino in Mali per l’apertura della Conferenza su Mutilazioni Genitali Femminili e attuazione del Protocollo di Maputo organizzata da Non c’è Pace Senza Giustizia

Roma, 20 febbraio 2006

Si aprirà domani a Bamako la Conferenza sub-regionale su ”Le mutilazioni genitali femminili e l’attuazione del Protocollo di Maputo” organizzata dal Governo del Mali, attraverso il Ministero della Promozione della Donna, dell’Infanzia e della Famiglia, e l’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia, con il sostegno finanziario della Cooperazione italiana e dell’UNICEF. La Conferenza che si svolge dal 21 al 22 febbraio si colloca nel quadro della campagna internazionale condotta da Non c’è Pace Senza Giustizia e che ha visto risultati importanti con le Conferenze tenutesi al Cairo nel giugno 2003, a Nairobi nel settembre 2004 e a Djibouti nel febbraio 2005.
 
La Conferenza si focalizzerà sulla realizzazione concreta delle disposizioni del Protocollo di Maputo, prima vera e propria « Carta dei diritti » delle donne africane entrata in vigore il 29 novembre 2005 a seguito del raggiungimento delle 15 ratifiche necessarie e che proibisce esplicitamente nel suo articolo 5 la pratica delle mutilazioni genitali femminili, considerandole una violazione dei diritti fondamentali della persona umana.
 
La Conferenza verrà inaugurata dalla First Lady del Mali, Toure Lobbo Traore, Presidente della Fondazione per l’Infanzia del paese, e da Emma Bonino, deputata europea radicale e fondatrice di NPWJ. Oltre 200 i partecipanti tra i quali rappresentanti governativi, di parlamenti e della società civile del Mali e di tutti i paesi dell’Africa occidentale, nonchè rappresentati delle agenzie ONU presenti nel paese.
                                                                                                                       
Nel pomeriggio, Emma Bonino visiterà il villaggio Fatime Bou Bou, situato a 40 km di Bamako, che fa parte di una serie di villagi dove, grazie al lavoro di formazione e di sensibilizzazione compiuto da associazioni locali partner di NPWJ, si è riuscito ad ottenere l’abbandono della pratica delle MGF. Questa iniziativa esemplare illustra il successo di un lavoro di terreno che va sostenuto con l’adozione a livello nazionale di provvedimenti legislativi per scoraggiare le MGF e giungere alla loro scomparsa definitiva.