Dakar/ Conferenza Interparlamentare: adottata dichiarazione finale esortando all’adozione di una Risoluzione ONU che vieti le mutilazioni genitali femminili come violazione dei diritti umani

Roma-Dakar, 4 maggio 2010


 
Si è chiusa oggi con l’adozione di una Dichiarazione finale la Conferenza interparlamentare di Dakar "Armonizzare gli strumenti legali contro le mutilazioni genitali femminili (MGF): Consolidare i diritti acquisiti - Condividere i successi - Perseguire i progressi! Per l'interdizione della pratica alle Nazioni Unite", organizzata dall’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia e dal ministero della Famiglia del Senegal, con il sostegno della Cooperazione allo sviluppo Italiana, dell'UNOPS (United Nations organization for project service), dell'UNFPA (il Fondo per la popolazione dell'Onu), e del Comune di Roma.
 
La Conferenza, alla quale è intervenuta anche il vice presidente del Senato, Emma Bonino, ha visto la partecipazione di parlamentari, esponenti della societa' civile e rappresentanti del governo del Senegal e di altri 27 paesi africani in cui si praticano le MGF, nonchè rappresentanti dell’Unione africana, del Parlamento Panafricano, del Parlemento della CEDEAO, dell’Assemblea Legislativa degli Stati dell’Africa orientale, e delle principali agenzie dell’ONU interessate.
 
La Dichiarazione Finale afferma che le MGF in quanto violazione dei diritti delle donne et delle ragazze constituiscono una sfida per la comunità internazionale a cui essa deve rispondere con un divieto universale. Tra le sue principali raccomandazioni, il documento chiede l’adozione durante la 65esima sessione dell'Assemblea generale dell'Onu, di una Risoluzione che vieti le MGF nel mondo, esortando i governi africani cosi come la CEDEAO, la Comuninità degli Stati dell’Africa orientale e l’Unione africana a promuovere e far adottare questa risoluzione nel 2010.
 
Dichiarazione di Emma Bonino, Vicepresidente del Senato e fondatrice di Non c’è Pace Senza Giustizia:
  
« Nella lotta per la prevenzione e l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF), non esiste soluzione miracolosa ma una strategia complessa da mettere in opera. L’adozione di leggi nazionali efficaci, la loro armonizzazione e l’elaborazione di strategie coordinate al livello regionale e internazionale costituiscono un elemento essenziale per contrastare questa pratica brutale ed arcaica che viola l’integrita’ personale, la dignità di esseri umani di millioni di donne e bambine.
 
Vista l’ampiezza del fenomeno, le MGF rappresentano una vera e propria sfida per la comunità internazionale. Come afferma la dichiarazione finale, dobbiamo esortare tutti gli Stati interessati ad assumere un ruolo attivo nella promozione di una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la messa al bando mondiale e definitiva delle mutilazioni genitali femminili. Tale risoluzione delle Nazioni Unite puo’ dare uno slancio, una nuova speranza per le attiviste, i governi ed i parlamentari mobilitati in Africa e contribuire a creare le basi di una vera e forte alleanza internazionale per sconfiggere e bandire una volta per tutte questa pratica”.
 
Dichiarazione finale
Communique finale
 
Per maggiori informazioni si prega di contattare Carla Caraccio: ccaraccio@npwj.org, phone : +06 689 79 262 oppure Nicola Giovannini, ngiovannini@npwj.org - tel: + 32 2 548 39 15.