Sub-Regional Conference on Female Genital Mutilation, "Towards a political and religious consensus against FGM" - Media Coverage

L'Unità - Djibouti, 2-3 February 2005

L'Unità
 
01 febbraio 2005

  • UN RUOLO DA PROTAGONISTE LO AVRANNO LE DONNE SOMALE
    Nel 1998, quando era commissario dell'Unione Europea per i diritti umani, Emma Bonino, ricevendo l'importante premio Principe delle Asturie, decise che il denaro fosse diviso tra alcune donne che per i diritti umani si battevano in condizioni estremamente difficili: in Afghanistan, in Cambogia, in Sierra Leone. “Per me fu determinante l'incontro con le donne africane”, dice la Bonino, da allora in prima linea nella lotta alle mutilazioni genitali femminili.
    Che importanza ha il prossimo convegno di Gibuti?
    “Una grande importanza, come e già stato per il convegno di Nairobi dell'anno scorso, che è stato reso possibile dalla sinergia tra Unicef, Cooperazione italiana e grazie anche alla donazione delle Sorelle Fendi.
    Fu la giovane ministra keniota Alinah Kiimo a sollecitare l'organizzazio ne di una grande assise: vi hanno partecipato 20 stati africani e moltissimi rappresentanti della societa civile. A Gibuti, paese al 98% musulmano, saranno presenti la First Lady e il ministro della Salute della Repubblica”.
    Quali risultati possiamo aspettarci?
    “Direi che saranno determinanti le adesioni al Protocollo di Maputo sui diritti delle donne, perché la battaglia contro le MGF puo essere vinta solo migliorando la condizione generale delle africane. Importante a Gibuti sarà anche la presenza delle somale per le decisiohi che si dovranno prendere in un paese che sta facendo i primi passi sulla strada della ricostruzione”.