Corte Penale Internazionale : i Radicali sollecitano il ministro Alfano sull’urgenza di adeguare l’ordinamento italiano allo Statuto di Roma

Roma, 3 aprile 2009

In una lettera congiunta indirizzata al Ministro della Giustizia Angelino Alfano, i rappresentanti del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, di tutte le associazioni costitutive dell’area radicale e i parlamentari radicali chiedono al Ministro di dare corso con la massima urgenza all’impegno da tempo assunto di sottoporre all’approvazione del Parlamento il disegno di legge per l’attuazione dello Statuto della Corte Penale Internazionale, impegno rinnovato ufficialmente dal Governo davanti al Parlamento il 4 febbraio scorso, e, in tal modo, consentire al nostro Paese di adeguare la nostra legislazione agli obblighi assunti.
 
Dichiarazione di Sergio Stanzani, Presidente del Partito radicale Nonviolento e di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
 “Pur essendo tra i primi paesi ad aver ratificato lo Statuto di Roma (il 26 luglio 1999), l’Italia ancora oggi, malgrado l’istituzione di quattro commissioni ministeriali e diverse iniziative parlamentari, non è riuscita ad adottare la legge di attuazione dello Statuto della Corte Penale Internazionale (CPI), provvedimento necessario affinché i Tribunali nazionali e le autorità italiane possano cooperare con la Corte nelle sue indagini e azioni giudiziarie.
 
Se sul nostro territorio si trovasse il Presidente Sudanese Al-Bashir o un’ altra persona indagata per crimini gravissimi come quelli di competenza della Corte e la Corte ne chiedesse l'arresto, il giudice italiano non avrebbe alcuno strumento normativo per riconoscere ed eseguire il mandato d'arresto. L'Italia potrebbe quindi, tra l'altro, divenire meta privilegiata di sospetti «criminali di guerra»
 
Di fronte ai duri attacchi rivolti alla CPI dopo l’emissione di un mandato di arresto nei confronti del Presidente Sudanese Al-Bashir per quanto è avvenuto in questi anni in Darfur, è ancora più urgente che l’Italia ribadisca con un atto concreto il sostegno all’attività di affermazione della giustizia per la pace come requisito essenziale della Corte Penale Internazionale”.
 
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