Corte Penale Internazionale: sconfitta l’offensiva diplomatica voluta da Ghedafi e Al-Bashir contro la Corte

Roma - Addis Abeba, 10 giugno 2009

Gli stati africani firmatari dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI) si sono riuniti l’8-9 giugno 2009 nella sede dellUnione africana, ad Addis Abeba (Etiopia), per decidere una posizione comune sulla CPI. L’incontro è stato voluto dal leader libico Muammar Gheddafi, presidente dell’Unione Africana, per persuadere gli stati africani, a seguito del mandato d’arresto contro il Presidente sudanese Omar Al-Bashir per crimini contro l’umanità e crimini di guerra in Darfur a ritirare il loro sostegno alla CPI,.
 
L’incontro di Livello Ministeriale – al quale Libia, Sudan e altri stati non firmatari dello Statuto di Roma erano esclusi - ha, invece, riaffermato l’impegno convinto degli stati africani membri della CPI a favore della giustizia internazionale e contro l’impunità.
 
Dichiarazione di Sergio Stanzani e Niccoló Figa-Talamanca, Presidente e Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
"Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Trasnazionale, Nonviolento e Transpartito salutano con favore il sostegno vigoroso che gli stati africani membri della CPI hanno riaffermato per l’integrità dello Statuto di Roma, come mezzo per porre fine all'impunità dei crimini più gravi che riguardano la comunità internazionale.
 
La storia del Sudan dimostra che premiare i crimini di guerra e contro l’umanità con l’impunità non fa altro che incoraggiare i carnefici a compiere ulteriori crimini. L’Africa, con 30 stati firmatari dello Statuto di Roma, costituisce il gruppo regionale più importante su un totale di 108 paesi aderenti, e gli stati africani sono stati i più attivi nel riferire casi alla Corte.
 
NPSG e il PRNTT si congratulano con quei paesi africani che hanno rigettato la richiesta del Colonnello Gheddafi, per conto del Presidente Al-Bashir, di proteggere i responsabili di violazioni sistematiche dei diritti umani, ed hanno invece scelto chiaramente di stare dalla parte delle vittime e della giustizia.
 
NPSG e il PRNTT esortano tutti gli stati a cooperare con la Corte Penale Internazionale per consegnare i criminali alla giustizia internazionale”.
 
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