Lettera di Niccoló Figá-Talamanca, Segretario di Non c'è Pace Senza Giustizia, in occasione della convocazione del XL Congresso Straordinario del Partito Radicale nel carcere di Rebibbia a Roma, il 1-3 Settembre 2016

10 agosto 2016


 

Carissime e carissimi amici, iscritti, simpatizzanti e sostenitori di Non c'è Pace Senza Giustizia,
 
Come Segretario di Non c'è Pace Senza Giustizia, una delle associazioni costituenti il Partito Radicale, mi permetto di rivolgermi a voi, amici e simpatizzanti della nostra associazione, per invitarvi a prendere parte al prossimo Congresso straordinario del Partito Radicale, convocato dagli iscritti nel carcere di Rebibbia, dall’1 al 3 settembre 2016, perchè possa diventare una vera occasione di autentico dibattito politico, e non si riduca ad un mero esercizio di cucina interna.
 
La scelta di tenere il Congresso in un carcere (che è molto significativa) comporta delle restrizioni di accesso particolari, prima delle quali è la necessità di registrarsi al Congresso gia' da subito (e comunque entro e non oltre il 25 Agosto) attraverso il formulario online: http://radicalparty.org/prenotazione-congresso-pr.html perchè l'autorità penitenziaria provveda alle necessarie autorizzazioni. Non è necessario essere già iscritti al Partito Radicale per  prendere parte al Congresso.
 
Il Congresso è stato convocato intorno a “La vita del diritto per il diritto alla vita”, obiettivo e metodo ultradecennale del Partito Radicale, che è stato tradotto negli ultimi anni da Marco Pannella nella proposta di “Amnistia per la Repubblica” (per interrompere la condizione criminale dello Stato e della Giustizia italiani) e nell’imperativo della transizione allo Stato di diritto, anche attraverso l’affermazione del diritto umano alla conoscenza.
 
Alla migliore definizione e alla conduzione di questi obiettivi abbiamo contribuito con risorse e esperienza, tra l'altro sostenendo anche finanziariamente il lavoro della Global Committee for the Rule of Law, in particolare con il suo Segretario Generale Matteo Angioli, che lavora con NPSG come coordinatore per le iniziative comuni con il Partito Radicale, e conduce in primo piano in particolare la battaglia sul diritto umano alla conoscenza.
 
Nel frattempo dall'ultimo (39esimo) Congresso del Partito Radicale nel 2011 ad oggi, dopo aver portato a casa negli anni risultati straordinari per e con il Partito Radicale quali l’istituzione dei Tribunali ad hoc per l’ex Yugoslavia, il Rwanda e per il Sierra Leone e notamente la Corte Penale Internazionale, il lavoro di Non c'è pace senza giustizia, è continuato sui vari fronti di propria iniziativa politica radicale con campagne condotte da anni, proprio in quanto soggetto costituente il Partito Radicale, e su obiettivi individuati nella Mozione Generale approvata dal Congresso.
 
Sul fronte delle mutilazioni genitali femminili, la messa al bando universale della pratica adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2012 è stata il frutto di una grande campagna di mobilitazione pubblica e politica che ci ha visto in prima linea con attivisti e associazioni che si battono contro questa violazione dei diritti umani ed estrema forma di discriminazione e violenza contro donne e bambine, della quale rischiano di essere vittime ogni anno tre milioni di ragazze in tutto il mondo. Ora, insieme ai nostri partner, si tratta di assicurare che questa risoluzione realizzi tutte le sue potenzialità come strumento concreto nella lotta contro le MGF : lavorando nei parlamenti nazionali per sollecitare l’adozione di leggi che proteggano le donne e le bambine dalle MGF quando non esistono o la loro modifica quando non sono adatte e con le istituzioni competenti per costringerle ad attuarle pienamente. Questo modello di mobilitazione che ha coinvolto parlamentari, ministri e attivisti, sta anche dando respiro ed occasione di impatto a tante altre campagne condotte dai e coi nostri partner sui matrimoni forzati, sui delitti cosiddetti "d'onore", sullo stupro matrimoniale, per esigere che queste violenze siano trattate come un crimine contro la persona.
 
Dalla Tunisia alla Siria, passando per la Libia o il Bahrein, resta fermo il nostro impegno al fianco di militanti ed attivisti della nonviolenza che continuano, fuori e dentro le istituzioni nascenti, a lottare per riconquistare diritti fondamentali e libertà a loro negate per decenni. Non è certo l’ora di abbandonare la strada difficile che abbiamo intrapreso, anche ben prima del «risveglio arabo» e con una presenza fisica in loco seppure in condizioni di sicurezza critiche. Questo vale ancora di più per la Siria, dove la popolazione civile continua ad essere vittima della ferocia del regime e del suo gemello siamese ISIS. Rimane quindi essenziale il lavoro compiuto dal nostro team stabilito sin dal 2013 a Gaziantep, città turca al confine con la Siria, per sostenere gli attivisti democratici siriani nei loro sforzi per documentare e denunciare i crimini commessi e porre fine al ciclo della violenza in corso dal 2011.
 
Se oggi purtroppo persiste l’ímpunità per i molteplici crimini commessi dal regime di Assad, gli ultimi anni hanno anche visto notevoli successi nell’affermarsi della giustizia penale internazionale. La condanna di Charles Taylor e le elezioni democratiche nel Sierra Leone concludono un nostro lavoro cominciato piu' di dieci anni prima quando, in un paese davastato da una guerra in corso, stato di diritto, diritti umani e giustizia erano principi e valori calpestati. Le sentenze emesse dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di esponenti militari o politici di primo piano come  Thomas Lubanga e Jean-Pierre Bemba, nonchè il processo in corso contro l’ex Presidente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo, dimostrano concretamente che nessuno è al di sopra della legge e che anche i più potenti saranno chiamati a rispondere delle loro azioni.
 
Queste campagne, con i successi e gli insuccessi, o anzi gli "non-ancora-successi", come tanti altri della "galassia radicale" (dalla moratoria ONU sulle esecuzioni capitali che é frutto di una campagna di Nessuno Tocchi Caino, ai diritti di ugaglianza conquistati dall’Associazione Radicale Certi Diritti, alle vittorie sulla libertá per fecondazione assistita dell’Associazione Luca Coscioni, e tante altre) sono espressione di un metodo radicale, cioé laico, federalista nonviolento, transnazionale e transpartito, accomunando attivisti, parlamentari e leader politici che si trovano fianco a fianco a condividere obiettivi e campagne politiche specifiche, senza dover necessariamente condividerle tutte.
 
Proprio per questo, prima ancora che fosse convocato il 40° Congresso straordinario, come Segretario di Non c'è Pace Senza Giustizia e insieme alla maggioranza dei rappresentanti delle associazioni "costituenti" il Partito radicale, ho proposto che ci convocassimo come "Senato del Partito",  per contribuire al lavoro politico di convocazione del Congresso, e per trovare il modo di risolvere alcune criticità pratiche che abbiamo rilevato. Per ulteriori dettagli, sul sito di Radio Radicale e' disponibiile l'audio-video delle riunioni del 14 luglio e del 27 luglio scorsi, e il documento adottato dal Senato é disponibile a questo link. Una delle difficoltá rilevate é che non sarà possibile avere accesso alla sala dove è indetto il Congresso senza ricevere previa autorizzazione dell’ autorità penitenziaria, facendone richiesta entro il 25 agosto.
 
Fermo restando il segnale politico fondamentale che rappresenta la scelta della convocazione del congresso in un carcere, sarà a tutti noi contribuire a creare le condizioni pratiche che sono necessarie perche' ci sia anche un vero congresso pienamente deliberativo e partecipativo, a cui “chiunque” possa partecipare. Una delle ipotesi è che, dopo la giornata di apertura del 1 settembre, in cui sono previste le relazioni e gli interventi delle autoritá, il Congresso si trasferisca in un luogo accessibile a tutti per le altre due gionate di lavoro; ma anche questa ipotesi richiede comunque un impegno di tutti fin dal primo giorno, perche' dovrá comunque essere presentata e votata da chi partecipa al congresso fin dall'inizio dei lavori. 
 
Da parte nostra, ci impegnamo a continuare nelle prossime settimane a cercare di lavorare in tutte le sedi e in tutte le altre occasioni di confronto pre-congressuale per rafforzare il Congresso, sia dal lato della sostanza politica attraverso contributi e obiettivi tematici in cui tutti i soggetti che hanno contribuito alla storia radicale possano ritrovarsi, ma anche dal lato pratico per trovare le soluzioni più adatte a consentire una massima e piena partecipazione.
 
Anche altri soggetti costituenti della galassia radicale in questi giorni stanno scrivendo ai propri iscritti e simpatizzanti per caldeggiare la partecipazione al Congresso (vedi per esempio la lettera congiunta a questo link da parte di Radicali italiani, Certi Diritti e l’Associazione Luca Coscioni). Nelle prossime ore spero tutti i soggetti costituenti possano di nuovo convocarsi come Senato se non altro perche' e' urgente eleggere un nuovo Presidente, dopo le dimissioni di Paolo Vigevano, soprattutto visto che da Statuto, il Presidente del Senato presiede anche il Congresso.
 
Come Segretario di Non c'è Pace Senza Giustizia vi scrivo quindi per chiedervi di raggiungerci a Rebibbia per  assicurare un Congresso pieno e partecipato, in cui poter identificare insieme prospettive e battaglie di liberta', federaliste, laiche, nonviolente, tansnazionali e transpartite, europee e universali, cui possano tutti contribuire individualmente da iscritti, o insieme come associazioni costituenti e come Partito, e da portare avanti in ogni sede, dai comuni, ai parlamenti regionali e nazionali, nell’Unione Europea, come all'ONU e nelle corti sovranazionali. 
 
Infatti, l'unico modo in cui il Congresso puó "riuscire" é se riusciamo ad esserci tutti, e prestare voce e presenza alle idee e alle proposte. Anche se non hai ancora certezza della tua effettiva possibilità di partecipare, ti invito vivamente comunque a compilare il modulo di pre-registrazione attraverso il formulario online http://radicalparty.org/prenotazione-congresso-pr.html, in modo da preservare la possibilitá di poter decidere anche dopo la data limite del 25 agosto.
 
Grazie dell'attenzione, e sperando di poterti incontrare a Rebibbia, colgo l' occasione per ringraziarti ancora dell' interesse e del sostegno per le campagne di Non c'è Pace Senza Giustizia.
 
Cari saluti,   
 
Niccolo'
 
 
 
 
 
 
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Niccolo' A. Figa'-Talamanca 
Secretary-General
No Peace Without Justice