Europa, giustizia e diritto umanitario

Europa, giustizia e diritto umanitario
Domenico Letizia, L'Opinione, 01 Apr 2014

Intervista con Niccolò Rinaldi, europarlamentare dal 2009, del gruppo dell’Alde di cui fin dal 2000 ed è stato segretario generale aggiunto e del quale è vicepresidente.
(…) Oramai, grazie soprattutto all’azione di Marco Pannella e dei Radicali, il problema giustizia è considerato una “prepotente urgenza” in costatazione anche del fatto che i mezzi d’informazione iniziano a dedicare più informazione alla tematica di quanto avveniva in passato. Dal suo punto di vista può riassumerci quali sono stati i fattori di tale cambiamento in questi anni?
Sia che si parli di giustizia internazionale che interna alla nostra nazione, certamente la tecnologia ha permesso di indirizzare l’attenzione dei più verso la verità e quindi il più delle volte verso la giustizia. I cittadini si sono resi partecipi (e ci si augura che continuino a farlo sempre di più) del processo decisionale, nella misura in cui hanno indagato sul perché e sul come e a scapito di cosa. A volte ciò è successo by-passando anche i mezzi di informazione che certamente, spinti da una più alta attenzione del grande pubblico, dedicano maggiore cura a temi scottanti che richiedono giustizia. Si riafferma sempre più il “Diritto alla Verità” come principio guida nelle relazioni internazionali, e i Radicali hanno di certo posto questo elemento come pilastro della loro politica anche attraverso la creazione di “No peace without justice”. Partendo dalla considerazione che il multipolarismo a livello internazionale ha rimesso in discussione molteplici dinamiche politiche e diplomatiche derivanti dalle strategie di potenza. Giustizia è declinata in quanto rispetto di valori differenti dalla raison d’état, che è servita come giustificazione dei più potenti. Attraverso una democrazia più partecipativa che oggi va delineandosi, grazie anche a movimenti di advocacy e difesa dei meno rappresentati della società civile, il dialogo politico non rimane a porte chiuse ma si va verso un’agorà aperta a differenti voci che certamente vedono nella giustizia il compimento di un duro lavoro.

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