Non dimentichiamo le mutilazioni genitali

Non dimentichiamo le mutilazioni genitali
Emma Fattorini, L'Unità, 18 May 2013

I diritti umani mettono in crisi la tradizionale e assoluta idea di sovranità nazionale così come quella di un'unica e superiore identità culturale. Se dunque quella dei diritti umani diventa anche una possibile lettura della globalizzazione stessa, la sua cultura non è solo giuridico-costituzionale ma anche storica, etica, politica. E diventa, ormai, il tema sul quale un Paese è giudicato, e sul quale si misura il livello di civiltà e civilizzazione non meno che le questioni economiche o angustamente nazionali. Ed è con questo spirito, quello di un diverso, nuovo senso dei diritti umani che va intesa la difesa la dignità dei corpi femminili. Penso al grande lavoro fatto dall'attuale ministro degli esteri Emma Bonino sul tema delle Mutilazioni genitali femminili (Mgf), che, nonostante rappresentino una grave violazione dei diritti delle donne, sono una pratica molto diffusa nel mondo.  (...)
Dal 2009, con la collaborazione di Unicef e Unfpa e l'attivo coinvolgimento dell'Ong «Non c'è pace senza giustizia», l'Italia ha attivamente promosso a New York riunioni periodiche di un gruppo di Paesi, prevalentemente africani, con l'obiettivo di delineare un approccio comune su questa tematica. Il nostro Paese ha agito affinché si coagulasse all'interno del gruppo africano un consenso sulla proposta di una Risoluzione dell'Assemblea generale sulle Mgf. Questo cammino è stato coronato, nell'autunno 2012, dalla presentazione da parte del Gruppo africano in seno alla Terza commissione dell'Assemblea Generale, di un testo sull'eliminazione delle Mgf, che ha costituito la base di in una Risoluzione adottata per consenso dalla plenaria dell'Assemblea generale. 

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