Violenza donne: da Onu nuovo no a mutilazioni femminili

Violenza donne: da Onu nuovo no a mutilazioni femminili
Onultalia, 18 Dec 2014


NEW YORK – Le Nazioni Unite scendono di nuovo in campo per fermare le mutilazioni genitali femminili. L’Assemblea Generale Onu ha approvato per consenso una risoluzione sul contrasto alla pratica, tra gli sponsor il gruppo degli Stati Africani e altri 71 Paesi tra cui l’Italia.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, 130 milioni di donne nel mondo sono state sottoposte a queste pratiche, soprattutto in 28 paesi dell’Africa sub-sahariana. Ssi calcola che ogni anno 3 milioni di bambine sono vittime dell’infibulazione, con danni irreparabili alla loro salute psichica e fisica.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si era schierata per la prima volta contro questa pratica tradizionale il 20 dicembre del 2012. “Il numero in aumento di paesi che promuovono la Risoluzione – 21 in più rispetto a due anni fa – è un segnale del crescente consenso tra gli stati disponibili ad agire efficacemente per porre termine alle MGF come grave violazione su ampia scala dei diritti delle donne e delle bambine”, ha commentato con soddisfazione Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma sulle MGF di Non c’è Pace Senza Giustizia.
“Così come riaffermato nella Risoluzione adottata oggi, tutti gli Stati dovrebbero prendere le misure necessarie, inclusa la promulgazione e l’applicazione di legislazioni, per proibire le MGF, per proteggere donne e bambine da queste forme di violenza e per processare i responsabili”, ha detto la Jablonko secondo cui “il voto di oggi manda un segnale forte per tutti gli attivisti per far sì che una chiara ed effettiva legislazione nazionale bandisca in modo inequivocabile le MGF nei loro rispettivi paesi”.

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