Kenya/NPWJ: presentato un primo rapporto sulle violenze commesse in Kenya nel periodo post-elettorale

Roma, Bruxelles – 27 Marzo 2008

Oggi, 27 marzo 2008, durante una conferenza stampa presso il proprio quartier generale a Nairobi, la Commissione Nazionale Keniana sui Diritti Umani (KNCHR) ha presentato un primo rapporto, all’attenzione del popolo keniota, sulle indagini sulle violenze commesse nel periodo post-elettorale. Le indagini, iniziate nel gennaio 2008, sono state condotte dalla KNCHR in collaborazione con Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG), che ha già fornito simile consulenza di “mappatura del conflitto” in Sierra Leone, Kosovo ed Afghanistan. Esse sono focalizzate sulle gravi violazioni dei diritti umani e del diritto penale internazionale commesse nei giorni e nelle settimane successive alle elezioni. Il rapporto mette in luce i progressi compiuti di volta in volta per determinare cosa è accaduto e chi sono i responsabili delle violazioni dei diritti umani e del diritto penale nazionale ed internazionale, facendo appello ai kenioti affinché forniscano informazioni sui presunti responsabili, in particolare quelli ai più alti livelli, per renderle pubbliche. Il rapporto chiede inoltre la fine dell’impunità e delle violenze, e richiama il Governo a formalizzare l’attribuzione delle responsabilità per mettere fine alla tragedia umanitaria che ha colpito la popolazione del Kenya.
 
Non c’è Pace Senza Giustizia ha fornito supporto tecnico ed organizzativo in tutti gli aspetti operativi dell’indagine, compresa la formazione e l’assistenza al team di investigatori che la KNCHR ha inviato negli ultimi due mesi in più di 70 località tra quelle aree del Kenya dove la maggior parte delle violenze sono state commesse, così come in Uganda. Durante questi viaggi, le squadre d’indagine hanno incontrato centinaia di persone, non solo nei campi profughi, raccogliendo un numero impressionante di testimonianze che assommano più di 4.500 episodi distinti di violenza. Molti di questi episodi rivelano un ampia serie di violazioni dei diritti umani e del diritto penale keniano ed internazionale, simili a quelle già perpetratesi durante ogni tornata elettorale svoltasi in Kenya dal 1992 ad oggi, portando la KNCHR ad affermare che: “la generazione attuale deve dire no all’impunità; la nostra leadership deve approfondire quanto necessario per cercare la verità ovunque essa conduca, a meno che non si voglia andare incontro agli stessi errori nel 2012 e oltre”. Lo schermo di impunità dev’essere rimosso per punire gli ideatori, i responsabili e i fiancheggiatori delle violenze, affinché possano essere condotti di fronte alla giustizia e di modo che la violenza non sia più ripagata nelle dinamiche politiche, elettorali e governative in Kenya.
 
 
Dichiarazione di Sergio Stanzani, Presidente di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
“Noi sosteniamo decisamente il richiamo della KNCHR all’attribuzione delle responsabilità così come evidenziate nel rapporto presentato oggi. Questo è un momento molto delicato per il ripristino di una condizione di normalità dopo le violenze commesse, considerando che il Governo è nella fase di perseguimento di un accordo per una divisione politica dei poteri, raggiunto all’inizio di questo mese. Come afferma il rapporto, NPSG sottolinea che non deve esserci premio alcuno per le violazioni dei diritti umani e che coloro i quali sono condannati per le violenze commesse nel periodo post-elettorale non dovrebbero detenere alcun incarico o posizione pubblica, così come incarichi di governo o amministrativi.
 
“Il Kenya è una nazione al bivio, con da una parte le potenzialità di muoversi verso un futuro pacifico dove le ragioni di fondo di quest’ultimo round di violenze post-elettorali si possano estinguere, mentre dall’altra con il rischio che le nubi di una potenziale impunità rimangano in sospeso sul paese. Noi speriamo che il lavoro svolto dalla KNCHR in collaborazione con NPSG, nell’investigare e documentare le violenze, possa essere alla base di ogni meccanismo di attribuzione delle responsabilità che possa contribuire al ripristino della pace tramite la giustizia e la verità”.
 
Per ulteriori informazioni, contattare Alison Smith, Coordinatrice del Programma sulla Giustizia Penale Internazionale, a asmith@npwj.org o Nicola Giovannini a ngiovannini@npwj.org o +32 (0)2 548-3910.