Mutilazioni Genitali Femminili: Risoluzione ONU adottata oggi indica crescente consenso per il bando universale di questa violazione dei diritti umani

New York, 18 Dicembre 2014

 

Il 18 dicembre 2014, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una Risoluzione che riafferma la sua richiesta di mettere al bando universalmente le mutilazioni genitali femminili (MGF). La Risoluzione [A/C.3/69/L.22 (si veda il par.34, pag. 44-50, bozza di risoluzione IV], è stata cosponsorizzata dal Gruppo degli Stati Africani e da altri 71 Stati membri ed è stata adottata per consenso da tutti i membri dell’ONU.
 
L’Assemblea Generale dell’ONU aveva preso una prima forte posizione su tale questione il 20 dicembre 2012, adottando la Risoluzione A/RES/67/146,  a seguito di una lunga campagna condotta dalla coalizione di Ong africane ed europee BanFGM, costituita su iniziativa di Non c'è Pace Senza Giustizia.
 
 
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma sulle MGF di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito (PRNTT) accolgono l’adozione di oggi da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di una nuova Risoluzione per mettere al bando universalmente le mutilazioni genitali femminili (MGF). Il numero in aumento di paesi che promuovono la Risoluzione – 21 in più rispetto al 2012 – è un segnale del crescente consenso tra gli stati disponibili ad agire efficacemente per porre termine alle MGF come grave violazione su ampia scala dei diritti delle donne e delle bambine.
 
“Così come riaffermato nella Risoluzione adottata oggi, tutti gli Stati dovrebbero prendere le misure necessarie, inclusa la promulgazione e l'applicazione di legislazioni, per proibire le MGF, per proteggere donne e bambine da queste forme di violenza e per processare i responsabili. Questo è anche un segnale forte per tutti quegli attivisti che lavorano per far sì che una chiara ed effettiva legislazione nazionale bandisca in modo inequivocabile le MGF nei loro rispettivi paesi. Promulgare e implementare tale legislazione è fondamentale per legittimare i loro sforzi educativi, per rafforzare l’azione di coloro che cercano di sfidare le pressioni sociali della tradizione e rigettare le MGF, per proteggere le vittime e per porre fine all’impunità.
 
“La maggior parte degli stati del mondo sono ancora privi di una legislazione adeguata che protegga queste donne e bambine e anche dove le leggi sono state promulgate, spesso manca la volontà politica di renderle effettive. Rafforzare la cooperazione e la sinergia di azione tra attori chiave, incluse le organizzazioni della società civile, è fondamentale per migliorare l’efficacia di misure politico-legislative che abbiano come scopo l’eliminazione di questa violazione dei diritti umani.
 
“Speriamo che questo rinnovato impegno della comunità internazionale possa essere un incentivo per assicurare che a tutti i livelli le leggi siano in linea con i provvedimenti e i principi della Risoluzione. È tempo per tutti gli Stati e per ognuno di noi impegnati nella lotta di lavorare insieme, affinché le donne e le bambine di domani siano libere dalla minaccia delle MGF”.
 
 
Link utili:

 
Per ulteriori informazioni è possible contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma contro le Mutilazioni Genitali Femminili, all’indirizzo  ajablonko@npwj.org / +32 494 533 915 o Nicola Giovannini, al  ngiovannini@npwj.org  /+32 (0)2 548-39 15.