Per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e della giustizia internazionale

Campagna Ban FGM
Obiettivo generale
L’obiettivo delle iniziative a New York è di promuovere l’interesse delle rappresentanze di paesi chiave e delle agenzie delle Nazioni Unite per l’adozione di una Risoluzione per la messa al bando le mutilazioni genitali femminili da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Attività
a) Attività di advocacy
Negli ultimi anni, Non C’è Pace Senza Giustizia ha condotto una campagna di sensibilizzazione diretta sia alle rappresentanze dei paesi nei quali è diffusa la pratica, che alle controparti del sistema delle Nazioni Unite (UNFPA, UNIFEM, UNICEF, WHO), coinvolgendo anche interlocutori esterni (militanti per i diritti della donna, organizzazioni non-govermative, opinion-leaders, etc), sensibilizzando la stampa internazionale e le organizzazioni interessate, attraverso una serie di eventi pubblici volti a promuovere il sostegno all’idea di una tale Risoluzione dalla parte più grande numero di paesi.
b) Coordinamento della campagna da parte di attiviste e parlamentari africane
Oltre alle iniziative di lobby e di visibilità condotte direttamente, NPSG curerà anche il lavoro di coordinamento con parlamentari e attiviste mobilitate attraverso le iniziative in Africa, perché potessero facilitare una presa di posizione a favore della Risoluzione da parte dei loro governi all’ONU, interagendo non solo con i Ministeri degli Esteri, ma anche direttamente con le Rappresentanze dei loro paesi presso le Nazioni Unite. Questo è importante non solo per contribuire all’impegno dei paesi nei momenti cruciali del negoziato, ma soprattutto per trasferire anche alle rappresentanze all’ONU i risultati delle campagne nei rispettivi paesi, dove negli utlimi anni l’argomento delle mutilazioni genitali femminili ha superato i precedenti tabù ed è finalmente entrato a far parte del dibattito politico.
Principali eventi
27 febbraio-9 marzo 2012 – New York, USA
NPSG e altri membri della Coalizione BanFGM parteciperanno alla 55° Sessione della Commissione sullo Status delle Donne delle Nazioni Unite (CSW), allo scopo di stimolare ulteriormente l’attenzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite verso l’adozione della Risoluzione. Il 27 Febbraio in particolare, verrà organizzato un evento di altissimo livello, al quale parteciperanno delegazioni degli stati membri del CSW, intitolato “Una messa la bando universale delle mutilazioni genitali femminili: dalla Decisione dell’Unione Africana alla Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite”.
10 gennaio 2012 – New York, USA
Viene pubblicato il Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite “Ending Female Genital Mutilation”, che afferma inequivocabilmente che le MGF sono una violazione di diritti umani universali ed enfatizza l’importanza di adottare legislazioni nazionali che proibiscano ogni forma di questa pratica. Questi strumenti legislativi devono anche prevedere misure preventive nonché di sostegno per le vittime e le donne a rischio.
Il Segretario Generale riafferma come un approccio comune e sistematico riguardo le MGF sia stata riaffermata dalla Decisione dell’UA, a sostegno dell’adozione di una Risoluzione per la messa al bando universale delle MGF in occasione della 66° Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
agosto-novembre 2011 – New York, USA
A seguito del vertice dell’UA, la Coalizione BanFGM incontra il Rappresentante Permanente dell’UA presso le Nazioni Unite per progettare le fasi successive della collaborazione. Alla prima riunione dei 54 Ambasciatori del Gruppo Africano all’Assemblea Generale, il 15 Settembre 2011, la Coalizione BanFGM è invitata a fare una presentazione sulle MGF al fine di sottolineare l’importanza dell’adozione di una Risoluzione per il bando universale di tale pratica.
28 febbraio 2011 – New York, USA
NPSG e la Coalizione per la messa al bando mondiale delle MGF organizza una riunione, con il patrocinio della Missione Permanente del Burkina Faso presso le Nazioni Unite e S. E. Chantal Compaoré, First lady del Burkina Faso, durante la settimana d’apertura della 55° sessione della Commissione sullo Status delle Donne delle Nazioni Unite, al quale sono presenti attivisti europei ed africani, rappresentanti della società civile, Parlamentari e rappresentanti governativi.