DICHIARAZIONE CAIRO + CINQUEBANDIRE LE MGF UNA VOLTA PER TUTTE: UN OBIETTIVO POSSIBILE

15 Dicembre 2008

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Noi, partecipanti alla Riunione di Alto Livello "Dichiarazione del Cairo sulle MGF +5", organizzata al Cairo dal 13 al 15 dicembre 2008 dal Consiglio Nazionale per l'Infanzia e per la Maternità (NCCM) e da Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG), con il patrocinio della First Lady egiziana S.E. Suzanne Mubarak, rappresentanti di governi, parlamenti ed esponenti della società civile provenienti dai Paesi afro-arabi interessati dalla pratica delle MGF, oltre che di organizzazioni internazionali e locali e di governi, parlamenti e della società civile di altri paesi:
 
Sottolineando l'importanza storica del Seminario Afro-Arabo di Esperti “Strumenti Legali per la Prevenzione delle Mutilazioni Genitali Femminili” tenutosi al Cairo da 21 al 23 giugno 2003 e del suo documento finale, la Dichiarazione del Cairo per l’eliminazione delle MGF, che ha contribuito ad infrangere il tabù che caratterizzava la pratica, creando un’ utile collaborazione tra governi, società civile ed organizzazioni internazionali, promuovendo un network efficace tra vecchi e nuovi partner ed evidenziando per la prima volta l'importanza cruciale della legislazione anti-MGF come strumento nella lotta contro le MGF;
 
Riconoscendo i progressi che hanno seguito la Dichiarazione del Cairo, inclusa l'adozione del Protocollo di Maputo sui Diritti delle Donne Africane, la presentazione dello Studio sulla Violenza sui Bambini realizzato dal Segretariato Generale delle Nazioni Unite, l’adozione da parte di molti tra i Paesi partecipanti di una legge contro le MGF, inclusi Egitto e Burkina Faso, la creazione di comitati nazionali e di piani d'azione nazionali per l'eradicazione delle MGF, la creazione di istituzioni nazionali indipendenti di tutela dei diritti umani e di figure come il difensore civico, di meccanismi di monitoraggio, di servizi di assistenza sul modello di Telefono Azzurro, lo sviluppo di nuove iniziative di sensibilizzazione più forti e coerenti da parte di organizzazioni internazionali;
 
Cogliendo l'opportunità offerta da questa Conferenza per esaminare i progressi compiuti e le difficoltà incontrate nel tentativo di arrivare al completo abbandono delle MGF e per rafforzare ed accelerare la crescita del movimento globale per l'eradicazione delle MGF intese come una violazione dei diritti delle bambine e delle donne;
 
Ribadendo la volontà espressa nella Dichiarazione del Cairo che la prevenzione e l'abbandono delle MGF possono essere realizzati solo attraverso un approccio onnicomprensivo inserito nel contesto dei diritti umani, in grado di promuovere il cambiamento sociale attraverso l’uso prioritario di strumenti legislativi;
 
Prendendo atto degli sviluppi positivi che si sono avuti in molti Paesi, come dimostrano le testimonianze di diversi partecipanti, pur riconoscendo che le sfide da affrontare sono ancora numerose e che si rendono necessarie azioni coordinate al fine di compiere ulteriori passi avanti nei diversi Paesi, così come a livello regionale e globale;
 
Apprezzando il lavoro svolto dagli organizzatori di questa Conferenza, il Consiglio Nazionale egiziano per l'Infanzia e la Maternità e Non c'è Pace Senza Giustizia, e salutando l’impegno e la determinazione di S.E. Suzanne Mubarak, come pure l’intervento che ha pronunciato durante questo incontro, e il discorso di S.E. Chantal Compaoré, First Lady del Burkina Faso, che hanno contribuito fortemente al successo di questa riunione ad alto livello;
 
Riconoscendo l'importante contributo offerto dai numerosi partner che hanno lavorato insieme per consentire lo svolgimento della Conferenza del Cairo finalizzata alla valutazione dei progressi raggiunti e alla elaborazione di una strategia comune per superare gli ostacoli ancora da fronteggiare per far sì che si arrivi alla totale eliminazione delle MGF;
 
Dando valore all' importante impegno dimostrato dai partecipanti governativi, della società civile e delle organizzazioni internazionali, messo in luce dalla partecipazione di alto livello e dalla qualità del dibattito, così come all'impegno e alla svolta nell'approccio dei media nel riportare in maniera trasparente le decisioni e altre informazioni riguardanti le MGF, che sempre più si stanno spostando da una controversa arena politica a un contesto politico di diritti umani;
 
Adottiamo la seguente “Dichiarazione del Cairo +5” “BANDIRE LE MGF UNA VOLTA PER TUTTE: UN OBIETTIVO CHE POSSIAMO RAGGIUNGERE”
 

  1. Riconosciamo che negli ultimi cinque anni, in seguito alla Dichiarazione del Cairo del 2003, grazie al nostro lavoro e al lavoro svolto a livello nazionale, regionale e internazionale, vi è stato un cambiamento fondamentale nel modo di concepire e affrontare le MGF, non più come un problema di carattere sociale, sanitario o religioso, ma come una vera e propria violazione dei diritti umani fondamentali. Sono comunque necessari ulteriori sforzi per consolidare questi risultati e integrare le mutilazioni genitali femminili nel quadro dei diritti umani, così come è necessario riconoscere la vera natura della pratica e garantire la massima protezione possibile alle ragazze e le donne vittime o a rischio.
  2. Crediamo, come è stato chiaramente dimostrato nel corso del dibattito che si è svolto durante la Riunione, che un problema nuovo e preoccupante sia costituito dall’aumento dell’emigrazione umana transfrontaliera, che aggiunge al carattere regionale della pratica una dimensione globale crescente, il che significa che i cittadini di Paesi dove le MGF sono proibite continuano a praticarle in altri Paesi vicini dove non esiste alcuna legge che le bandisce. Questo problema deve essere affrontato a livello locale, nazionale, regionale e globale, attraverso un approccio multidisciplinare, costante e coerente, con il sostegno di una cooperazione internazionale rafforzata.
  3. Facciamo proprie le raccomandazioni formulate dalla prima sessione tematica sulla “Legislazione in materia di MGF come Strumento per il Cambiamento Sociale”. La legge riflette non solo la società, ma svolge un ruolo essenziale nel cambiamento dei comportamenti sociali. Le MGF non dovrebbero essere giustificate con il prestesto della « cultura » o delle « tradizioni », ma dovrebbero essere esplicitamente trattate come una violazione dei diritti umani. Per questo motivo lanciamo un appello affinché le MGF siano messe al bando a tutti i livelli, attraverso tutti gli strumenti legislativi nazionali, regionali ed internazionali. Le norme di legge devono fornire una definizione precisa del reato e una sanzione che ne rifletta la gravità.
  4. Facciamo proprie le raccomandazioni formulate dalla seconda sessione tematica sulla “Sensibilizzazione delle Comunità di FGM: Ruolo di azioni di sensibilizzazione, Informazione e Campagne Mediatiche”, in particolare che i media hanno un ruolo essenziale da svolgere per informare le comunità e specifici gruppi all'interno delle stesse, coinvolgendoli in discussioni volte a convincerli che le MGF costituiscono una pratica nefasta per le loro figlie. Chiediamo che si faccia uso delle nuove tecnologie esistenti, che permettano ai singoli di impegnarsi in una comunicazione interattiva bidirezionale con le persone e le comunità esterne al loro nucleo familiare e che favoriscano la partecipazione delle vittime, in particolare delle bambine.
  5. Facciamo proprie le raccomandazioni formulate dalla terza sessione tematica sulla “Valutazione dei Risultati conseguiti: Condivisione di Conoscenze per capire le Tendenze sulle MGF” e sottolineiamo, in particolare, che visto che le recenti strategie per eliminare le MGF si concentrano sul cambiare il modo in cui le comunità percepiscono i diritti delle donne, gli indicatori e le misure utilizzate per valutare il successo dei progetti di lotta contro le MGF debbono a loro volta riflettere tale riorientamento, mettendo in secondo piano rilievi basati solo su considerazioni medico-sanitarie, basandosi invece su indicatori che esprimano cambiamenti effettivi dei comportamenti sociali.. Inoltre, chiediamo che venga promossa una cultura di rispetto dei diritti umani per facilitare questo processo.
  6. Crediamo utile effettuare un follow up della conferenza nei prossimi 12 mesi, al fine di valutare ulteriormente l'attuazione di queste raccomandazioni e di tutti gli altri sforzi volte ad affrontare le MGF come una violazione dei diritti umani e rivedere gli standard minimi di base per un efficace legge anti-MGF. Suggeriamo inoltre di iniziare proprio da quei Paesi in cui vi è un’alta prevalenza di MGF in modo da poter valutare la possibile sede di lavoro per il prossimo incontro.

Noi, partecipanti,

  1. Dichiariamo che, a partire dallo straordinario risultato ottenuto nel 2003, vi sono stati progressi di grande importanza: con questa dichiarazione vogliamo ribadire la necessità di un’azione più incisiva. Dobbiamo mettere a frutto questo straordinario momento per raddoppiare gli sforzi volti a bandire definitivamente le MGF e questo è non solo un obiettivo possibile, ma che certamente realizzeremo.