La strategia del Programma Genere e Diritti Umani

 

Negli ultimi anni, il programma di Non c’e’ Pace Senza Giustizia (NPSG) su Genere e Diritti Umani è stato volto a promuovere una campagna per l'adozione di una risoluzione per la esplicita messa al bando della pratica da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
 
Per precisarne contenuto e finalità, NPSG ha mobilitato parlamentari ed attiviste, africane e non, dei diritti della donna, per assicurare che abbiano una reale opportunità di contribuire allo sviluppo di un documento che possa avere un forte impatto politico anche nei loro paesi. A questo scopo, NPSG ha svolto attività (1) in Africa, mobilitando le parlamentari e le attiviste più impegnate per renderle partecipi della campagna per la Risoluzione all’ONU, e mantenendo la continuità dell’impegno con governi, parlamenti nazionali e attiviste per promuovere l’adozione e l’attuazione di leggi efficaci contro le MGF a livello nazionale; (2) alle Nazioni Unite, per lavorare direttamente con le rappresentanze degli Stati interessati (sia africani che altri) affinché si generi un ampio sostegno politico per una Risoluzione che metta al bando le mutilazioni genitali femminili; (3) in Italia, per rilanciare e sostenere una mobilitazione politica a livello nazionale e dare sostegno, visibilità e afflato all’impegno che il Ministero degli Esteri ha profuso negli anni su questo tema.
 
Il 20 dicembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una Risoluzione per un bando universale delle mutilazioni genitali femminili [A/RES/67/146]. La sua adozione riflette l’intesa universale nel ritenere che le mutilazioni genitali femminili costituiscano una violazione dei diritti umani e che tutti i paesi del mondo dovrebbero intraprendere “tutte le misure necessarie, inclusa la promulgazione ed il rafforzamento di legislazioni che proibiscano le MGF, per proteggere donne e bambine da queste forme di violenza e per porre fine all’impunità”.
 

L'obiettivo del programma di NPSG su Genere e Diritti Umani è ora di consolidare l’impegno politico nazionale e regionale per assicurare che questo documento realizzi il suo potenziale come strumento concreto per la lotta contro le MGF e che rafforza veramente gli sforzi volti alla eliminazione delle MGF, una volta per tutte. Gli sforzi di sensibilizzazione della comunità che  sono in corso da decenni hanno bisogno di essere sostenuti da una legislazione efficace per proteggere le donne e le ragazze dalla mutilazione genitale femminile. Dove le leggi sono state emanate, la volontà politica di attuarli in modo efficace deve essere incoraggiata. NPSG continuerà pertanto a coinvolgere i governi nazionali, i parlamenti e attivisti per promuovere l'adozione e l'applicazione di leggi efficaci contro le MGF a livello nazionale, tra cui il lavoro di prevenzione e di condanna della medicalizzazione delle MGF. Inoltre, le attività di NPSG mireranno a favorire l'armonizzazione delle misure legislative e politiche e rafforzare la cooperazione a livello regionale e internazionale, condizioni essenziali per lottare contro il fenomeno transfrontaliero di queste pratiche e per fornire un appoggio inequivocabile alle azioni di attivisti in prima linea nella battaglia per contrastarle. 
 
Tra le iniziative recenti o in corso portate avanti da NPSG, possiamo evidenziare il progetto BEFORE project (Best practices to Empower women against Female genital mutilation, Operating for Rights and legal Efficacy), sostenuto dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell'Unione Europea (2014-2020); EMANCIPA-MI, con il sostegno di  The Circle, il Comune di Milano e la Fondazione Bracco; e uno studio sull’incidenza dei matrimoni minorili, precoci o forzati in Italia, sempre con il sostegno di  The Circle

 

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