Porre fine alle MGF: “Mutilazioni dei genitali femminili: informazione e servizi alle donne immigrate. Dalla Conferenza del Cairo alle iniziative regionali e nazionali”

Bologna, 27-28 ottobre 2003

L'audio-video della conferenza a cura di Radio Radicale
 
Roma, 29 ottobre 2003 - Si sono conclusi nella mattinata di ieri i lavori del Seminario dal titolo: “Mutilazioni dei genitali femminili: informazione e servizi alle donne immigrate. Dalla Conferenza del Cairo alle iniziative regionali e nazionali”che Non c’è Pace Senza Giustizia ha organizzato a Bologna con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Dopo aver affrontato la problematica analizzando le legislazioni in materia di MGF e la possibile evoluzione degli strumenti legali esistenti nel corso del Seminario svoltosi dal 21 al 23 giugno scorso al Cairo. L’incontro di Bologna, ha inteso esaminare la situazione delle MGF anche nei paesi d’immigrazione, a cominciare dall’Italia, e fornire un ulteriore momento di confronto in merito alle prospettive della legge attualmente in discussione alla Camera. La prima parte del Seminario è stata dedicata all’approfondimento del fenomeno dal punto di vista antropologico e alla sua analisi su scala internazionale, nonché alle tecniche di ricostruzione dell’apparato genitale esterno delle donne che hanno subito una mutilazione. La tavola rotonda, moderata dall’eurodeputato radicale Gianfranco Dell’Alba Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia, ha visto la partecipazione delle deputate Patrizia Paletti Tangheroni (FI), Franca Chiaromonte (DS), Luana Zanella (Verdi) e della deputata europea Emma Bonino, da tempo impegnata con Non c’è Pace Senza Giustizia, Aidos e altre otto Ong africane nella campagna internazionale “StopFGM”. Da parte delle partecipanti è emersa la volontà di lavorare congiuntamente per apportare alla legge in discussione le modifiche necessarie a garantirne la massima efficacia possibile in rapporto all’esiguità dei dati disponibili in merito all’entità del fenomeno. In tal senso Emma Bonino ha ribadito non solo la praticabilità di misure che consentirebbero un monitoraggio costante della reale portata del problema, con la creazione ad esempio di un Osservatorio sulle MGF che operi in modo analogo a quello sulla immigrazione, ma anche l’importanza di dotarsi di un quadro normativo che stabilisca da un lato l’inequivocabile illegalità della pratica e che dall’altro possa essere uno strumento adeguato a consentire alle donne immigrate di tutelare i propri diritti e quelli delle proprie figlie. Il Seminario ha chiuso i suoi lavori con la presentazione di un’indagine realizzata dalla Regione Emilia-Romagna in merito alla diffusione delle MGF tra la popolazione immigrata nella Regione e con lo spettacolo multimediale presentato da “Fabrica” dal titolo “Because you are a girl”.