Sierra Leone: NPSG accoglie positivamente la Mozione del governo che ha portato alla ratifica del Protocollo di Maputo

Bruxelles – Roma, 8 luglio 2015


 
Giovedì 2 Luglio 2015 il Parlamento del Sierra Leone ha ratificato il Protocollo alla Carta Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli sui Diritti delle Donne, conosciuto anche come Protocollo di Maputo. La mozione del governo è stata adottata all’unanimità dopo un lungo dibattito, dieci anni dopo l’entrata in vigore del Protocollo, e fa del Sierra Leone l’ultimo dei Paesi dell’Africa occidentale a ratificare il documento. Fin dalla sua adozione, il Protocollo è stato salutato come uno degli strumenti più progressivi per la  protezione dei diritti delle donne a livello globale, giacché contiene specifiche previsioni che vietano violenza e disciminazione contro le donne (articoli 2 e 4), nonché le mutilazioni genitali femminili (MGF) ed altre pratiche tradizionali dannose (articolo 5). Il Protocollo, inoltre, promuove – inter alia – la partecipazione femminile al processo politico (articolo 9), l’educazione e la formazione delle donne (articolo 12) e i diritti riproduttivi e alla salute (articolo 14).
 
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma di Genere e Diritti Umani di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) accolgono questa ratifica come un importante momento storico nella lunga lotta legale per la protezione dei diritti delle donne del Paese. Ci congratuliamo con il Governo del Sierra Leone per aver mantenuto la promessa di ratificare il Protocollo, ed incoraggiamo gli altri 14 Stati membri dell’Unione Africana che l’hanno firmato ma non ancora ratificato a seguire l’esempio del Sierra Leone.   
 
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) riconoscono l’importante ruolo delle organizzazioni della società civile – in particolare Manifesto 99 nel Sierra Leone, così come Equality Now, SOAWR ed altre più in generale –, le quali hanno insistentemente chiesto la ratificazione del Protocollo  e il pieno rispetto degli standard internazionali dei diritti umani.
 
“La ratifica del Protocollo di Maputo rappresenta anche un importante segnale del fatto che il Sierra Leone continua ad impegnarsi per incrementare i risultati della Corte Speciale per il Sierra Leone e in particolare i suoi progressi innovativi sul supporto e la promozione dei diritti delle donne. È fondamentale che la comunità internazionale appoggi gli sforzi di salvaguardia dell’eredità della Corte Speciale per il Sierra Leone ed altri tribunali, anche fornendo supporto politico e finanziario alla Corte Speciale Residuale per il Sierra Leone.
 

“Nonostante il fatto che, come accennato dal Ministro per le Politiche Sociali, di Genere e  per l’Infanzia Moijueh Kaikai in occasione della presentazione del Protocolo alla Camera, molte delle sue previsioni sono già contenute nella Costituzione del 1991 e il piano Agenda for Prosperity (AfP) è indice di un forte impegno verso i diritti delle donne, rimane ancora molto lavoro da fare. NPSG incoraggia il Parlamento del Sierra Leone ad adottare tutte le leggi necessarie ad interiorizzare completamente ogni parte del Protocollo, comprese quelle che sono state causa di controversie, come l’articolo 5 (il quale chiede l’abolizione, attraverso misure legislative fornite di sanzioni, di tutte le forme di mutilazione genitale femminile). Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) sono pienamente fiduciosi che il Parlamento del Sierra Leone sia ora nella posizione di prendere una posizione ferma in linea con gli strumenti e le obbligaziuoni rilevanti di diritto internazionale".

 
 
Per ulteriori informazioni è possible contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma Genere e Diritti Umani di NPSG, all’indirizzo  ajablonko@npwj.org / +32 494 533 915 o Nicola Giovannini, al  ngiovannini@npwj.org  / +32 (0)2 548 39 15.