Bahrain: NPSG ed il Partito Radicale supportano la visita dei leader dell’opposizione a Roma per chiedere la fine della repressione e promuovere riforme politiche significative

Roma, Italia, 25-26 gennaio 2016


 

Il 25-26 gennaio 2016, una delegazione di leader dell'opposizione del Bahrain ha visitato Roma per una serie di incontri con le istituzioni italiane, organizzati con il supporto di Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Trans-partito (PRNTT). La visita aveva lo scopo di attirare l'attenzione sulla situazione attuale in Bahrain e anche per lavorare con i partner internazionali nel tentativo di consolidare un processo di dialogo serio e significativo che possa portare a una vera riforma democratica.
 
La delegazione comprendeva Khalil Al Marzooq, Assistente Politico al Segretario Generale di Al Wefaq ed ex Vice Presidente del Parlamento, e Ali Alaswad, ex PM appartenente ad Al Wefaq. Al-Wefaq è il più grande partito di opposizione nel paese ed il suo Segretario Generale, Sheikh Ali Salman, sta attualmente scontando una condanna di quattro anni di prigione  per incitamento "all'odio" e "disobbedienza" contro il regime
 

 
Sono state organizzate riunioni con i funzionari del Ministero degli Affari Esteri italiano, Luigi Manconi, Presidente della Commissione Diritti Umani al Senato, Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione per gli Affari Esteri del Senato, così come con i membri della Commissione per  i Diritti Umani della Camera dei Deputati nel corso di un'audizione speciale presieduta da Pia Locatelli. Oltre a una tavola rotonda con Marco Pannella, leader del PRNTT, e Filippo Di Robilant, membro del Comitato Direttivo dell'Istituto Affari Internazionali, la delegazione del Bahrain è stata inoltre invitata a contribuire a una puntata speciale del programma radiofonico "Spazio transnazionale" (a cura di Oltre Radio e Radio Radicale) su "Bahrein. Un paese in cerca di Diritti".  Gli altri ospiti comprendevano Emma Bonino, ex Ministro degli Esteri e fondatrice di NPSG, Alberto Negri, giornalista de Il Sole 24 Ore, e Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di NPSG.
 

 
Lo scopo della visita della delegazione è stato quello di mettere in luce l’attuale campagna di intimidazioni e minacce condotta dalle autorità del Bahrein contro i leader politici dell’opposizione e della società civile ed i  difensori dei diritti umani, che stanno prosperando nel portare avanti significative riforme democratiche, per lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani nel paese. Nonostante il regime del Bahrein sostenga di aver fatto le riforme, mettere a tacere qualsiasi dissenso pacifico resta un fenomeno di routine, come evidenziato dalla recente risoluzione sul Bahrain adottata nel luglio 2015 dal Parlamento Europeo che condanna le violazioni dei diritti umani in Bahrain e chiede la liberazione dei difensori dei diritti umani imprigionati .
 
Particolare attenzione è stata dedicata al caso di Sheikh Ali Salman, il quale ha costantemente sostenuto le forme di protesta pacifica, ha condannato ogni forma di violenza e ha fatto appello per un sistema politico democratico, equo e giusto in Bahrain attraverso l'istituzione di una vera monarchia costituzionale. La sentenza contro di lui ed il rinvio ripetuto del suo processo in appello è un altro chiaro esempio che il diritto a un processo equo è inesistente in Bahrain. Lo stesso vale per il caso di Ibrahim Sharif, leader del partito laico di sinistra National Democratic Action Society (Wa'ad), che è stato nuovamente arrestato l'11 luglio con l'accusa di "violare la legge" e "promuovere il cambiamento politico attraverso forzature e minacce ed istigazione all'odio contro il regime" dopo un discorso per le riforme democratiche. Insieme al resto dei tredici esponenti dell’opposizione bahreinita (Bahrain Thirteen) ancora dietro le sbarre, quasi l'intera leadership dell'opposizione politica del Bahrain è ora in carcere.
 

 
La delegazione del Bahrain ha anche sottolineato chiaramente la necessità del sostegno e dell'impegno in tutta la regione, che è essenziale per portare il paese verso la direzione giusta e che aiuterà a condurre il Bahrain verso democrazia e stato di diritto ed a ripristinare la pace, la stabilità e lo sviluppo. La comunità internazionale, l'Unione Europea e i suoi Stati membri in particolare, devono prendere misure concrete e immediate per rendere le autorità del Bahrein responsabili e fare in modo che rispettino i loro obblighi legali e le norme internazionali sui diritti umani. In primo luogo, essi devono rispettare e proteggere i diritti fondamentali dei loro cittadini e impegnarsi in un dialogo reale e inclusivo con i pacifici leader dell'opposizione e i difensori dei diritti umani. Essi devono anche rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti i prigionieri di coscienza che sono stati imprigionati unicamente per esercitare i loro diritti alla libertà di espressione, associazione e riunione in Bahrain.

 
La Campagna di NPSG in supporto dei diritti umani, della democrazia e della lotta contro l’impunità in Bahrain
Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) supporta le organizzazioni e gli attivisti dei diritti umani bahreiniti nel loro impegno verso la promozione di una riforma politica democratica e non violenta in Bahrain. In particolare offre assistenza ai difensori ed ai sostenitori dei diritti umani, al fine di garantire che vi sia un attribuzione di responsabilità effettiva e reale in merito alle violazioni passate ed attuali dei diritti umani, anche attraverso un’operazione di sensibilizzazione, monitoraggio e documentazione.
 

  • Per ulteriori informazioni contattare Gianluca Eramo all’indirizzo mail geramo@npwj.org o al +32-2-548-3925, oppure Nicola Giovannini all’indirizzo mail ngiovannini@npwj.org o al +32-2-548-3915.