Bahrain: NPSG sostiene la visita a Bruxelles dei leader dell'opposizione nella loro richiesta di porre fine alla repressione e promuovere riforme democratiche

Bruxelles, 30 sttembre 2015


 
Dal 28 al 30 settembre 2015, come parte di un tour di una settimana in importanti città europee, una delegazione di esponenti di spicco dell’opposizione bahreinita si è recata a Bruxelles per una serie di incontri con le Istituzioni europee, organizzati grazie al supporto di Non c'è Pace Senza Giustizia. Scopo della visita era non solo quello di attirare l'attenzione sull’attuale situazione in Bahrain, ma anche di creare una collaborazione con partner internazionali al fine di consolidare un serio e significativo processo di dialogo, in grado di portare ad una vera riforma democratica.
 
Parti della delegazione erano la signora Fareda Ghulam, attivista per i diritti delle donne e Vice Segretaria del movimento laico “National Democratic Action Society” (Waad) (nonché moglie di Ibrahim Sharif, figura di spicco dell'opposizione), ed il Dottor Jasim Husain Ali, ex membro del Consiglio dei Rappresentanti bahareiniti e rappresentante di Al-Wefaq, il maggiore partito di opposizione del paese.
 

 
Sono state organizzate delle riunioni con rappresentanti del Servizio Europeo per l'Azione Esterna (EEAS), in carica dei paesi appartenenti al Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), nonché con Membri del Parlamento Europeo appartenenti ai diversi gruppi politici (tra cui Ana Gomes (Gruppo S&D), Marietje Schaake (ALDE), Fabio Massimo Castaldo (EFD) e Andrej Grzyb (PPE)), e con funzionari del Segretariato della Sottocommissione per i diritti dell'uomo del Parlamento europeo. Non c'è Pace Senza Giustizia ha anche convocato una tavola rotonda con i rappresentanti di organizzazioni internazionali, tra cui FIDH, Human Rights Watch ed Amnesty International.
 
Lo scopo della visita della delegazione bahreinita era quello di mettere in luce la campagna di intimidazioni e minacce posta in essere senza sosta dalle autorità bahareinite contro i leader dell’opposizione politica e della società civile e contro i difensori dei diritti umani, nonché per discutere le possibili iniziative a sostegno di una significativa riforma democratica, di ripristino di uno stato di diritto e di rispetto dei diritti umani nel paese. Nonostante le richieste di riforma del regime bahareinita, resta consueta la messa a tacere di qualsiasi dissenso pacifico, come evidenziato dall’ultima risoluzione sul Bahrain adottata a luglio 2015 dal Parlamento europeo, con la quale si condannano le violazioni dei diritti umani in Bahrain e si chiede la liberazione dei difensori dei diritti umani che sono stati arrestati.
 

 
Particolare attenzione è stata dedicata anche al caso di Ibrahim Sharif, che è stato nuovamente arrestato l'11 luglio con l'accusa di "violare la legge" e "promuovere un cambiamento politico utilizzando maniere forti, minacce ed istigazione all'odio contro il regime", dopo che aveva tenuto un discorso sulle riforme democratiche. L'arresto è avvenuto solo dopo tre settimane il suo rilascio dal carcere, in seguito ad aver scontato quasi tutti i cinque anni di condanna per aver il suo coinvolgimento nelle proteste pacifiche avvenute nel 2011. Con Sharif nuovamente in carcere, il resto dei Tredici Bahreiniti ancora dietro le sbarre, e Sheikh Ali Salman, il Segretario Generale di al-Wefaq, il più grande gruppo di opposizione del paese, di recente condannato a quattro anni di carcere per incitamento "all'odio" ed alla "disobbedienza" contro il regime, quasi tutti i capi dell'opposizione politica del Bahrain si trovano ora incarcerati.
 
La delegazione bahreinita ha anche messo chiaramente in luce la necessità di un supporto e di un coinvolgimento da parte della comunità internazionale, che è essenziale per guidare il paese sulla strada giusta e che potrà aiutare il Bahrain ad ottenere uno stato democratico e di diritto, ed affinchè venga ripristinata la pace, la stabilità e lo sviluppo. La comunità internazionale, ed in particolare l'Unione Europea (EU), dovrebbero adottare misure concrete immediate affinchè le autorità bahareintite si adeguino a leggi e normative internazionali sui diritti umani. Con l'adozione a giugno 2012 del Quadro normativo strategico europeo su Diritti Umani e Democrazia, l'Unione Europea si è impegnata ad offrire il suo completo supporto ai “difensori della libertà, della democrazia e dei diritti umani in tutto il mondo". Ci aspettiamo quindi che l'Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e che gli Stati membri dell’EU facciano tutto il possibile per assicurare il rilascio di coloro che sono stati arrestati solo per aver esercitato i loro diritti di libertà di espressione, associazione e riunione in Bahrain.

 

 
 
La Campagna di NPSG in supporto dei diritti umani, della democrazia e della lotta contro l’impunità in Bahrain
Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) supporta le organizzazioni e gli attivisti dei diritti umani bahreiniti nel loro impegno verso la promozione di una riforma politica democratica e non violenta in Bahrain. In particolare offre assistenza ai difensori ed ai sostenitori dei diritti umani, al fine di garantire che vi sia un attribuzione di responsabilità effettiva e reale in merito alle violazioni passate ed attuali dei diritti umani, anche attraverso un’operazione di sensibilizzazione, monitoraggio e documentazione.

 
 
Per maggiori informazioni contattare Gianluca Eramo: geramo@npwj.org, + 32-2-548-3912 o Nicola Giovannini: ngiovannini@npwj.org, + 32-2-548-3915.