CPI/Libia- La Libia deve liberare immediatamente i membri dello staff della CPI arrestati

Bruxelles,12 giugno 2012


 
 
 
Quattro membri dello staff della Corte Penale Internazionale (CPI) sono stati arrestati la scorsa settimana mentre erano in Libia per incontrare Saif al-Islam Gaddafi, colpito da un mandato d'arresto per crimini contro l'umanità presumibilmente commessi in Libia a partire dal 15 febbraio 2011.
 
Dichiarazione di Niccolo’ Figa-Talamanca, Segretario Generale di Non c'è Pace Senza Giustizia:
 
 
“Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) è profondamente preoccupata che questi quattro funzionari internazionali, che stavano viaggiando per svolgere il lavoro per conto di una istituzione giuridica indipendente ed internazionale, siano stati arrestati e che i loro documenti siano stati loro sottratti e sequestrati. Facciamo appello alle autorità libiche per il rilascio immediato e senza condizioni dei quattro operatori.
 
 
“NPSG ha costantemente sostenuto che la comunità internazionale deve sostenere la Libia nell'indagare e processare coloro che sono oggetto di un mandato d'arresto da parte della CPI, in particolare Saif al-Islam Gaddafi and Abdulla al-Senussi, e tutti gli altri che portano le maggiori responsabilità per crimini di diritto penale internazionale, commessi prima e durante il conflitto. La Libia merita un'opportunità per dimostrare che ha le capacità e la volontà di porre sotto processo Saif al-Islam Gaddafi e Abdulla al-Senussi e gli altri colpevoli, cosicché essi possano essere portati davanti alla giustizia nello stesso luogo in cui hanno presumibilmente commesso i loro brutali crimini. Secondo il principio di complementarità, infatti, la CPI ha giurisdizione solo nel caso in cui le autorità libiche risultino incapaci o riluttanti ad indagare e perseguire i crimini per i quali essi sono stati accusati.
 
 
“Il prolungato sequestro degli operatori della CPI non serve l'interesse nazionale della Libia, dal momento che rimette in discussione la capacità e volontà del Paese di conformarsi agli standard legali internazionali. Tra questi standard, due principi sono cruciali: che la comunicazione tra avvocato e cliente sia sicura e riservata, e che gli operatori della CPI possano agire senza ostacoli. Dopo decenni di dittatura e illegalità, la Libia dovrebbe conformarsi ai principi e agli ideali secondo i quali la rivoluzione è stata combattuta, in modo da entrare a far parte a pieno titolo della comunità di nazioni che aspirano a vivere secondo i principi dello stato di diritto.
 
 
“Invitiamo quindi la Libia al rilascio immediato dei quattro membri dello staff della CPI che sono stati arrestati. La Libia dovrebbe inoltre adottare misure atte a garantire la libera circolazione del personale della CPI nel Paese, oltre ad assicurare la protezione dei documenti che gli operatori stanno raccogliendo, e riaffermare la sua piena collaborazione con la Corte. Ogni ritardo in questo senso contribuisce a rimettere ulteriormente in discussione la capacità della Libia di conformarsi alla giustizia internazionale.”
 

 
Leggi anche la dichiarazione di Emma Bonino
 
 

Per maggiori informazioni, contattare Alison Smith via mail: asmith@npwj.org ">asmith@npwj.org o per telefono: +32-2-548-3912 o Nicola Giovannini via mail: ngiovannini@npwj.org ">ngiovannini@npwj.org o al numero +32-2-548-3915.