Coalizione #withSyria: in Siria dopo quattro anni di crisi non funziona l’ottanta-tre per cento delle luci

12 Marzo 2015


 
Secondo quanto rivelato da un gruppo di organizzazioni umanitarie e per i diritti umani alla vigilia del quarto anniversario dell’inizio della crisi siriana, che cadrà il 15 marzo, dall’inizio del conflitto le luci nel paese sono diminuite dell’ottanta-tre per cento.
Analizzando le immagini satellitari, uno studio svolto dagli ricercatori dell’Università di Wuhan, in Cina, e dell’Università del Maryland, in collaborazione con la coalizione #WithSyria, composta da 130 organizzazioni non governative, ha rivelato che da marzo 2011 il numero delle luci visibili di notte in Siria è diminuito dell’83%.
 
“Da quando la crisi è cominciata, quattro anni fa’, i siriani vivono nel buio: poveri, impauriti, e in lutto per gli amici che hanno perso e il paese che avevano una volta conosciuto” ha affermato David Miliband, Presidente e Amministratore Delegato del Comitato Internazionale di Soccorso. “Dall’inizio della crisi c’è stata una luce veramente piccola in questo tunnel. Almeno duecentomila persone sono state uccise e uno sbalorditivo numero di persone, circa undici milioni, sono state costrette ad abbandonare le proprie case. I siriani meritano molto di più dalla comunità internazionale – è il momento di dimostrare che non abbiamo rinunciato e che lavoreremo con loro per riportargli la luce.”
 
“Le immagini satellitari sono la fonte di dati più obiettiva per mostrare la devastazione della Siria su scala nazionale” ha detto il Dott. Xi Li, alla guida degli studiosi del progetto. “Riprese da 500 miglia dalla terra, queste immagini ci aiutano a capire la sofferenza e la paura vissute quotidianamente dai siriani comuni e come il loro paese sia stato distrutto intorno a loro. Nelle aree maggiormente colpite, come Aleppo, si sono spente il 97% delle luci. Le sole eccezioni sono le province di Damasco e di Quneitra, vicino al confine israeliano, dove il calo dell’illuminazione è rispettivamente del 35% e del 47%.” 
 
La coalizione #withSyria ha pubblicato oggi un efficace film e ha lanciato una petizione mondiale al withsyria.com invitando i leaders mondiali a “riaccendere le luci in Siria” attraverso:
 

  • Il dare priorità a una soluzione politica che metta al centro i diritti umani;
  • La promozione di maggiori risposte umanitarie sia per i siriani rimasti nel paese che per i rifugiati, compreso l’ampliamento di nuovi accampamenti;
  • L’impegno affinché le parti coinvolte mettano fine agli attacchi contro i civili e smettano di bloccare gli aiuti.

 
Il Dott. Zaher Sahloul, Presidente del Syrian American Medical Society, ha detto: “L’ascesa di gruppi terroristi che attraversano le frontiere ha disseminato la paura e attirato l’attenzione del mondo sulla Siria, ma ha anche distratto i governi dalla sofferenza dei siriani comuni e dagli abusi commessi dalle parti coinvolte nel conflitto. Ogni giorno medici siriani, operatori umanitari e insegnanti corrono enormi rischi per aiutare i propri vicini, mentre la comunità internazionale continua a fallire nel perseguire soluzioni politiche e nel porre fine a violenze e sofferenze.”
 
Alla fine del 2014, l’Unione Europea ha imposto il divieto di esportare in Siria carburante e suoi derivati per il rifornimento dell’aviazione, in modo da indebolire la capacità del governo siriano di lanciare attacchi aerei contro i civili e specialmente di sganciare bombe dagli elicotteri. Il 7 marzo 2015, l’Unione Europea ha sanzionato diversi individui ed enti che offrono supporto al regime siriano, esercitando ulteriore pressione sul regime affinché cerchi soluzioni pacifiche. Tali provvediamenti hanno fatto seguito a tre risoluzioni adottate nel 2014 dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, richiedenti interventi che assicurassero protezione e assitenza ai civili in Siria. 
 
Da allora, centinaia di siriani sono stati uccisi e un numero ancor più elevato di persone è stato cacciato dalle abitazioni e necessita ora più che mai di aiuto. Un nuovo rapporto intitolato “Failing Siria”, pubblicato oggi, denuncia il fallimento delle parti belligeranti e delle potenze mondiali nel mettere in pratica ciò che le risoluzioni dispongono di fare.
Jan Egeland, segretario generale del Consiglio Norvegese per i Rifugiati ed ex-sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari ha dichiarato: «Il 2014 è stato l’anno peggiore in questa guerra terribile. I civili non godono della protezione promessa dal Consiglio di Sicurezza, il loro accesso all’assistenza non è migliorato, e il finanziamento umanitario è insufficiente rispetto alle necessità. Il nostro fallimento nell’aiutare i siriani è un vero e proprio scandalo ». 
 
 
Notes to Editors:  

  • Le analisi delle immagini satellitari della Siria sono state condotte dal Dott. Xi Li del Laboratorio di ingegneria informatica della misurazione, della mappatura e della rilevazione remota dell’Università Wuhan, in Cina. Queste immagini sono state aggiornate dallo studio del Dott. Xi (2014) pubblicato sul Giornale Internazionale di rilevazione remota, in cui lui e il Prof. Deren Li hanno analizzato l’effetto della crisi siriana sui livelli di illuminazione notturna come mezzo di valutazione e monitoraggio del conflitto. Comparando i livelli di luce del marzo del 2011 e del febbraio del 2014, hanno scoperto che in tutte le province i livelli dell’illuminazione notturna sono diminuiti bruscamente a seguito dello scoppio del conflitto. Nella maggior parte delle province, infatti, il livello della luce notturna è calato di più del 60%. Gli autori hanno anche scoperto che il numero degli sfollati in ogni provincia mostra un rapporto lineare con il livello di diminuzione delle luci notturne.  
  • Il declino in percentuale delle luci per provincia è il seguente: Idlib (96%); Al-Hasakah (77%); Al-Raqqah (96%); Al-Suwayda (80%); Quneitra (47%); Latakia (88%); Aleppo (97%); Hama (87%); Homs (87%); Daraa (74%); Deir ez-Zor (90%); Rif Dimashq (78%); Tartus (87%); Damasco (33%). 
  • Queste immagini satellitari, nell’arco dei quattro anni di crisi, sono scaricabili qui
  • Fotografie e riprese saranno anche a disposizione di un’assemblea comunitaria in Siria, durante la quale i bambini siriani lanceranno luci nel cielo buio, simboleggiando il bisogno di riavere la luce nel paese. 
  • La Coalizione #withSyria è un movimento di organizzazioni umanitarie e per i diritti umani provenienti da tutto il mondo, tra cui Save the Children, il Comitato Internazionale di Soccorso e la Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH), solidali con quelli coinvolte nel conflitto. Maggiori informazioni, inclusi la nuova petizione e il film per la campagna internazionale sono disponibili qui: http://www.withsyria.com
  • Un gruppo di agenzie di aiuti oggi ha anche pubblicato un’aspra critica ai potenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, descrivendo come essi abbiano deluso i civili siriani. Il rapporto, elaborato dal Comitato Internazionale di Soccorso, dal Consiglio Norvegese per i Rifugiati, da Oxfam, Save the Children e World Vision, mostra che sebbene l’anno scorso siano state approvate tre risoluzioni delle Nazioni Unite volte ad assicurare la protezione e l’assistenza ai civili, il supporto umanitario a gran parte della Siria è diminuito e la maggior parte delle persone sono state uccise, sono rimaste senza casa e necessitano di assistenza.  
  • Il video per la campagna, “Afraid of the Dark”, è stato creato dalla pluripremiata agenzia Don’t Panic, che ha anche creato l’anno scorso il video Most Shocking Second a Day, in occasione del terzo anniversario del conflitto. Esso comincia con un giovane teenager siriano che conduce una vita confortevole, con poco di cui aver timore, se non il buio. Successivamente si capisce però che ciò che lui sta vivendo era un flashback di quattro anni prima. Ora lui è un diciassettenne che fa ciò che può per aiutare le altre giovani vittime del conflitto che le ha accerchiate con l’oscurità.  

 
L’elenco completo delle firme raccolte per l’appello:  
ACT Alliance; Alkarama Foundation; Alliance for Peacebuilding; American Friends Service Committee; Amnesty International; Andalus Institute for Tolerance and anti-Violence Studies; Arab Coalition for Sudan; Arab Foundation for Civil Society; Arab Network for NGO Development; Arab Organisation for Human Rights - Egypt; Arab Organisation for Human Rights – Libya; Arab Organisation for Human Rights – Syria; Arab Program For Human Rights Activists; Badael Foundation; Bahrain Human Rights Watch Society; Broederlijk Delen; CAABU (Council for Arab-British Understanding); CAFOD; Cairo Institute for Human Rights Studies; CARE France; CARE Germany; CARE International; CARE Luxembourg; CARE UK; CARE USA; Caritas Australia; Caritas Czech Republic; Center for Victims of Torture; ChildrenPlus; Christian Aid; Church of England; Center for Civilians in Conflict (CIVIC); Darfur Bar Association; Dawlaty; Development and Peace; Doctors of the World UK; Euro-Mediterranean Human Rights Network; Fédération Internationale des Droits de l'Homme (FIDH); Fraternity Birati Center for Democracy and Civil Society; Friends Committee on National Legislation; Global Center for R2P; Global Communities; GOAL; Governance Bureau – Sudan; Hand in Hand for Syria; HelpAge International; Human Rights & Democracy Media Center (SHAMS); Human Rights First Society - Saudi Arabia; Human Rights Watch; Humanist Institute for Development Cooperation (HIVOS); International Rescue Committee (IRC); Islamic Relief; Johanniter International Assistance; Justice et Paix; Karam Foundation; Lebanese Center for Human Rights; Ligue des droits de l'Homme (LDH); MAP UK; Médecins du Monde (MdM); MENA Coalition to Stop use of Child Soldiers; MercyCorps; Middle East and North Africa Partnership for Preventing of Armed Conflict; Najda-Now; No Peace Without Justice; Nonviolence Network in the Arab Countries; Norwegian Church Aid; Norwegian Refugee Council; One World Egypt; Open Doors International; Open Doors UK & Ireland; Oxfam International; Pax Christi International; People In Need; Permanent Peace Movement; Physicians for Human Rights; Protection Approaches; Refugees International; Refugee Council; Relief & Reconciliation for Syria AISBL; Rethink Rebuild Society; Save the Children; Sawa for Development and Aid; Solidarités International; Souriyat Association; South Africa Forum for International Solidarity (SAFIS); Sudan Social Development Organisations (SUDO UK); Syrian American Medical Society (SAMS); Syrian Athletics Body; Syrian Community in Egypt; Syrian Relief and Development; Syrian Women Hand in Hand; Tearfund; The Day After Association; The Syria Campaign; The Violation Documentation Center in Syria; Trocaire; United to End Genocide; Welthungerhilfe; World Food Program USA; World Vision; World Vision UK; Zarga Organisation for Rural Development (ZORD) – Sudan. 
 
Per ulteriori informazioni contattare Gianluca Eramo all'indirizzo geramo@npwj.org oppure al numero +32-2-548-3912 oppure Nicola Giovannini all'indirizzo ngiovannini@npwj.org oppure al numero +32-2-548-3915.