Libia: le attuali negoziazioni condotte da UNSMIL dovrebbe concentrarsi sull’accountability e sulla lotta contro l’impunità

Bruxelles – Roma – New York, 17 aprile 2015

 

In una lettera aperta ai membri del Consiglio dell’Onu per i diritti umani, NPSG si è rivolta agli stessi affinchè utilizzino l’imminente 22esima sessione della Revisione Periodica Universale per rafforzare e sostenere le attuali trattative di pace condotte dall’UNSMIL in Libia e portare la questione dell’accountability e della lotta contra l’impunità al centro delle negoziazioni.
 
Fino a questo momento, gli sforzi dell’UNSMIL per portare al termine la crisi si sono concentrati sulla creazione di un governo di unità nazionale e lo stabilimento di consigli multipli e corpi consultativi, piuttosto che su principi e valori basilari che dovrebbero sostenerli, e ancora meno sulla questione di come questi corpi garantiranno eguaglianza di fronte alla legge, accountability e responsabilità personale per tutti i cittadini. Questi sono elementi fondamentali senza i quali un regime stabile, democratico e pacifico non può essere stabilito e sostenuto. A meno che non sia un’opportunità per discutere e raggiungere un accordo sui risarcimenti per le vittime e sui meccanismi per assicurare che non si ripetano situazioni di questo genere, le prososte dell’UNSMIL rischiano di essere poco più che “ingegneria istituzionale”, delineata per fornire un posto al tavolo per ogni giocatore in uno dei tanti comitati o consigli, senza affrontare le questioni fondamentali alla base dell’attuale crisi politica e umanitaria.
 
Affinchè il processo di mediazione politica e diplomatica abbia successo, si devono perseguire tabnto il bisogno per una concreta accountability quanto strategie per la giustizia di transizione che abbia un effetto tangibile e costruttivo sulla riconciliazione e i progressi in Libia, includendo in  particolare il rafforzamento del sistema giudiziario, fornendo sia l’aspettativa sia la realtà della responsabilità individuale per le attuali violazioni, oltre che un’intesa onnicomprensiva del passato, necessaria per costruire una soluzione politica credibile e su vasta scala in Libia.
 
L’imminente sessione dell’UPR sulla Libia, nel maggio 2015, può quindi servire come una piattaforma per cominciare un’azione genuina nella sfera dell’accountability e dei diritti umani, concentrandosi in particolare sul bisogno di agire rapidamente sulle seguenti e decisive questioni:
 

  • ratificare lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale e promulgare una nuova legislazione per incorporare i crimini previsti nello Statuto di Roma all’interno della legge libica;
  • annunciare una moratoria su tutte le esecuzioni imposte dalle corti civili e militari e garantire totale conformità com le restrizioni stabilite all’articolo 6 dell’ICCPR;
  • regolarizzare il sistema carcerario e assicurarsi che tutte le prigioni e le strutture di detenzione siano amministrate e controllate solamente dalle autorità dello Stato Libico;
  • affrontare violazioni, passate e presenti, dei diritti delle donne e garantire l’effettiva implementazione delle disposizioni previste dalle Risoluzioni 67/146 e 69/150 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e applicare leggi e regolamenti che vietano la mutilazione genitale femminile.

 

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Il progetto di NPSG sulla Libia
NPSG sta lavorando sulla transizione libica dall’inizio del 2011, nel contesto del suo progetto a sostegno della transizione democratica della Libia. Le autorità libiche possono ora abbandonare l’eredità dell’impunità e degli abusi che hanno caratterizzato il governo di Gheddafi, promuovendo il rispetto per il governo della legge e l’impegno a riportare la giustizia e la dignità alle vittime. Ciò che si pretende non sono solo indagini e persecuzioni  dei crimini e delle violenze perpetrate durante la rivoluzione, ma anche sforzi per affrontare la storia dell’oppressione e degli abusi dei diritti umani che sono stati compiuti per decenni sotto il governo dell’ex regime.
 
Per ulteriori informazioni sulle attività di NPSG in Libia è possibile contattare Gianluca Eramo (MENA Democracy program Coordinator) on geramo@npwj.org or Nicola Giovannini (Press & Public Affairs Coordinator) on ngiovannini@npwj.org or +32-2-548-3915.