Libia/ONU : NPSG e il PRNTT salutano la decisione del Consiglio di Sicurezza come un passo determinante nella lotta contro l’impunità

Roma-New York, 27 febbraio 2011

 
L’associazione radicale Non c'é Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Non-violento, Transnazionale e Transpartito si congratulano per la decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di deferire la situazione in Libia alla Corte Penale Internazionale. La recente repressione in Libia ha comportato attacchi violenti contro la popolazione civile, che hanno causato la morte e il ferimento di centinaia di persone. Determinati atti, se commessi nell'ambito di un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile possono essere considerati crimini contro l'umanità, e possono altresì rappresentare altre violazioni del diritto internazionale.
 
Con questa decisione, il Consiglio di Sicurezza ha rinnovato la propria responsabilità nel proteggere la popolazione della Libia dalla violenza scatenata dal suo stesso governo, adottando le misure necessarie per assicurarsi che i responsabili di tali atti dovranno renderne conto. Nel deferire la situazione alla CPI, il Consiglio si é assicurato che coloro che sono responsabili di questa violanza, saranno sottoposti ad un controllo costante, che li spronerà inevitabilmente a pensare a lungo prima di proseguire con tali atti.
 
L'indagine deve iniziare il prima possibile al fine di preservare l'informazione e rafforzare il messaggio che i loro comportamenti avranno conseguenze dirette ed immediate e non resteranno impuniti. Tuttavia l'indagine dovrà anche tener conto dei molti comandanti militari present sul campo, che non hanno preso parte a queste violenze. NPSG e il PRNTT si felicitano con questi militari e incoraggiano altri a seguire il loro esempio.
 
Nonostante il deferimento da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, secondo i termini dello Statuto di Roma della CPI, la giurisdizione della Corte Penale Internazionale si applica a tutti i crimini previsti dallo Statuto di Roma e commessi sul territorio della Libia a partire dal 15 Febbraio 2011, a prescindere dalla nazionalità del presunto autore.
 
Esso si applica anche a coloro che hanno la maggiore responsabilità per questi crimini, in modo da centrare e risolvere le controversie. L'aspetto principale, quindi é che attraverso questa Risoluzione, il Consiglio di Sicurezza abbia fatto un notevole passo in avanti verso la fine dell’impunità per la violenza e la deterrenza rispetto a crimini futuri. Ma fino a che queste violenze non cesseranno, la comunità internazionale deve continuare a fare pressione contro il regime di Gheddafi, usando tutti i mezzi e i metodi in suo possesso.
 

 
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