Mappatura dei conflitti

 
Il progetto di mappatura dei conflitti è volto a ricostruire la catena di eventi di un conflitto tramite la raccolta di informazioni sul campo e l’analisi dei processi decisionali, al fine di accertare il ruolo di coloro che hanno la responsabilità principale della condotta delle forze armate e dei gruppi in conflitto, ed in particolare dell’attuazione di politiche di gravi e sistematiche violazioni delle leggi di guerra.
 
Quest’analisi si basa su resoconti testimoniali ed altre informazioni, valutate secondo l’evoluzione nel tempo e nello spazio degli ordini di battaglia e delle strutture di comando delle parti in conflitto. Grazie alla valutazione congiunta di informazioni provenienti da fonti disparate, questa mappatura cronologica e geografica del conflitto ne consente un’ampia analisi oltre ad avere la finalità di identificare chi abbia le maggiori responsabilità per aver pianificato, ordinato e condotto campagne di sistematica violazione delle leggi di guerra.
 
La strategia di NPSG per la mappatura dei conflitti è centrata sia su un’attività diretta sul campo, come in Kosovo, Sierra Leone e Kenya, che nell’addestramento di esperti locali che possano realizzare autonomamente tali programmi, come è accaduto in Afghanistan. Come principio metodologico generale, NPSG mira a massimizzare il contributo e la partecipazione locale alla pianificazione ed attuazione dei programmi di mappatura dei confini, in modo da assicurare la loro compatibilità ai diversi contesti locali e efficacia.

NPSG ha un esperienza specifica nello sviluppo e nell’attuazione di programmi di mappatura dei conflitti, in particolare nei luoghi seguenti:

 
La ricostruzione degli eventi e la loro analisi in base alle norme di diritto penale internazionale è necessaria per evitare che gli atti compiuti vengano negati e per stabilire in prima istanza le responsabilità per le violazioni del diritto internazionale umanitario. Questo è utile sia per rafforzare lo stato di diritto che per promuovere e difendere il rispetto dei diritti umani rendendo pubblico il prezzo della loro violazione. Ulteriormente, stabilire quale fosse la reale catena di comando delle forze armate operanti in un determinato contesto ed utilizzare tali informazioni per fotografare la situazione complessiva del conflitto permette già nella fondamentale fase iniziale di stabilire chi abbia la responsabilità politica, diretta e di comando per le atrocità commesse evitando così di attribuirle indeterminatamente a gruppi o parti della società  e promuovendo conseguentemente processi di pacifica riconciliazione sociale.