NPSG, HRW e ESDF organizzano un evento parallelo su “Opzioni di responsabilità penale in Siria”

15 ASP della CPI, L’Aia, 19 novembre 2016


 
Ai margini della quindicesima sessione dell’Assemblea degli Stati Parte della Corte Penale Internazionale, Non c’è Pace Senza Giustizia, Human Rights Watch e l’Euro-Syrian Democratic Forum hanno organizzato un evento collaterale su “Responsabilità penale in Siria”, che si è tenuto il 19 novembre 2016 (dalle 13:00 alle 15:00, nella sala Europe 1 & 2, al World Forum a L’Aja). L’incontro è stato organizzato congiuntamente dai governi di Liechtenstein, Canada e Paesi Bassi.
 
L’incontro è stato aperto da Sabine Nölke, ambasciatrice del Canada nei Paesi Bassi e Rappresentante Permanente presso l’OPCW, ed è stato moderato da Christian Wenaweser, Ambasciatore e Rappresentante Permanente del Liechtenstein alle Nazioni Unite a New York. Tra coloro che sono intervenuti: Paul Wilke, Rappresentante Permanente dei Paesi Bassi presso la CPI, Rami Nakhla, Coordinatore del Progetto in Siria di NPSG, Ayman Ghojal, difensore dei diritti umani siriano e Richard Dicker, Human Rights Watch.
 

 
Nonostante varie iniziative, la situazione in Siria continua a deteriorare, con poche prospettive di conclusione in vista. Secondo fonti dell’ONU, circa 470,000 persone sono state uccise dal 2011; oltre metà della popolazione ha dovuto lasciare la propria casa; circa 4,6 milioni sopravvivono a malapena in posti che pochi possono abbandonare e che nessun aiuto può raggiungere; e altri 4.8 milioni, tra cui si stima ci siano 2 milioni di bambini, sono fuggiti. Il conflitto ha frantumato la Siria e minaccia la pace e la stabilità dell’intera regione.
In questo contesto, l’evento collaterale si è concentrato su come potrebbe essere possibile assicurare giustizia in una situazione in cui un rinvio alla Corte continua ad essere altamente improbabile a causa della posizione di alcuni Membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Fino a che punto può la giurisdizione universale della Corte fornire un minimo di giustizia alle vittime siriane? Come può l’Assemblea Generale rispondere le crescenti pressioni perché azioni vengano intraprese? Potrebbe essere possibile creare un meccanismo di raccolta ed elaborazione delle prove dei crimini commessi in Siria per facilitare e velocizzare indagini criminali a livello nazionale, regionale o internazionale e per avere material pronto per futuri processi? Allo stesso tempo, potrebbero gli Stati coinvolgere la Corte Internazionale di Giustizia, per esempio attraverso il meccanismo creato dalla convenzione contro la Tortura e Altri Trattamenti o Punizioni Crudeli, Inumani e Umilianti?
 
Documentazione:

 
Per maggiori informazioni: Gianluca Eramo (Coordinatore del Progamma Democrazia nella regione MENA), geramo@npwj.org o Nicola Giovannini (Coordinatore della Comunicazione e Affari Pubblici di NPSG )  ngiovannini@npwj.org oppure +32-2-548-3915.