NPSG e PRNTT accolgono l'arresto di Abdullah Senussi, che preannuncia nuovi potenziali sviluppi per la giustizia in Libia

Tripoli, Libia, 17 marzo 2012

L'agenzia di stampa nazionale della Mauritania ha annunciato in un comunicato rilasciato oggi che l'ex capo dei servizi segreti del colonnello Gheddafi, Abdullah Senussi, è stato arrestato all'aeroporto della capitale Nouackott subito dopo il suo arrivo dalla città marocchina di Casablanca.
Lo scorso giugno, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso un mandato d'arresto contro Abdullah Senussi, accusato di aver commesso crimini contro l'umanità durante la violenta repressione delle proteste contro il regime in Libia.
 
Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di NPSG (da Tripoli, Libia):
 
“Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, accolgono favorevolmente l'arresto di Abdullah Senussi e ricordano a coloro che lo detengono la necessità di assicurare che sia trattato umanamente ed adeguatamente, in conformità con gli standard internazionali. Accusato di essere uno dei principali artefici dei brutali attacchi perpetrati contro la popolazione civile in Libia, è importante che egli sia giudicato per i presunti crimini di cui è accusato in un processo equo.
 
“Cogliamo questa opportunità per ricordare il desiderio delle vittime e della popolazione libica che Saif al-Islam Gheddafi e Senussi siano processati in Libia, per essere sottoposti alla giustizia nello stesso luogo in cui hanno condotto i loro brutali attacchi. Secondo il principio di complementarietà, la CPI ha giurisdizione solo se le autorità libiche non hanno la capacità o la volontà di indagare e processare i crimini di cui sono stati accusati.
 
“La Libia ha certamente tale volontà, come dimostrato dalla richiesta avanzata alla Mauritania di trasferire Senussi affinché affronti le accuse mosse a suo carico davanti ad una corte libica. Nel caso, per qualunque ragione, manchino le capacità, esortiamo la comunità internazionale a fornire urgente assistenza alla Libia, affinché possa processare, non solo contro Saif al-Islam Gheddafi e Senussi, ma anche i presunti colpevoli dei numerosi altri crimini commessi in Libia negli ultimi 12 mesi e negli ultimi 42 anni.
 
“In tal caso, ci aspettiamo che la Mauritania, che non è uno stato parte della CPI, trasferisca Al Senussi a L'Aia perché sia processato presso la CPI. Sebbene per la Mauritania non sussista l'obbligo legale di fare ciò, quest'azione contribuirebbe ad inviare un forte segnale a tutti coloro che ancora fuggono dalla giustizia che possono correre, ma non nascondersi, e potrebbe inoltre ridurre il numero di luoghi di rifugio per i presunti criminali di guerra sparsi nel mondo.
 
“In ogni caso, esortiamo la CPI a iniziare immediatamente il lavoro si sensibilizzazione (outreach) nei confronti delle vittime e delle comunità colpite. Ci sono molti giudizi erronei riguardanti la CPI, il suo lavoro e l'attuale corso dei processi: se la CPI fallisse nel suo intervento, queste idee preconcetti aumenterebbero, rischiando di danneggiare la sua credibilità ed i futuri contributi che potrebbe fornire a questo Paese.
 
“Se i casi libici verranno trattati dalla CPI, esortiamo l'Ufficio del Procuratore ad essere pronto a stabilire una presenza sul terreno, che è una componente critica per assicurare prove attendibili e controllo sugli intermediari, come dimostrato dalla recente sentenza contro Lubanga. Esortiamo inoltre la CPI ed i suoi Stati Parte a condurre in Libia il processo contro questi due accusati, e lavorare al fianco delle autorità libiche per assicurare le condizioni necessarie affinché ciò accada.
 
“Il popolo libico merita l’opportunità di una pace duratura, che, a sua volta, necessita fortemente di giustizia e riparazione effettive ed imparziali. La comunità internazionale deve quindi appoggiare i loro sforzi per assicurare giustizia, stato di diritto, democrazia e prosperità.”

 

 

NPSG conduce un programma di giustizia transitoria in Libia, che assiste la società civile e le nascenti istituzioni a stabilire meccanismi e processi di verità e giustizia.
Per ulteriori informazioni, contattare Alison Smith all’indirizzo mail asmith@npwj.org o al numero +218 918 097330 / +32-(0)2-548-3912 o Nicola Giovannini all’indirizzo mail ngiovannini@npwj.org o al numero +32-(0)2-548-3915.