Responsabilità extra-giudiziaria

 

Analisi del ruolo dei meccanismi di responsabilità extra-giudiziaria: complementarietà e spazio di impunità

Il ruolo dei meccanismi e delle istituzioni nazionali è fondamentale nel fronteggiare la questione dell’impunità a livello globale, considerato che la responsabilità di affrontare i crimini contro il diritto internazionale risiede in prima istanza a livello nazionale. Dato ciò, i meccanismi di accertamento della responsabilità non-giudiziari, semi-giudiziari e neo tradizionali rivestono un ruolo fondamentale nei Paesi in condizioni di conflitto, in fase di transizione o di post conflitto, ma possono essere elaborati o applicati senza una sufficiente valutazione del loro potenziale contributo al principio di complementarietà ed alla promozione dello stato di diritto. Le istituzioni ufficiali sostengono a volte di essere consapevoli di ulteriori meccanismi di accertamento delle responsabilità, senza però comprendere pienamente il potenziale che trarrebbero da una collaborazione per il loro stesso mandato, e senza una corretta valutazione dei propri limiti. La mancanza di cooperazione tra istituzioni ed individui può inibire lo scambio di esperienze, informazioni e priorità nelle politiche, impedendo la crescita di capacità, volontà politica e conoscenza di metodi per coordinare gli sforzi per attuare il principio di complementarietà nell’ambito della Corte Penale Internazionale, diminuire lo spazio di impunità e promuovere lo stato di diritto. Sta diventando sempre più importante supportare l’operatività pratica del principio di complementarietà nell’ambito della CPI e stabilire se, come ed in che proporzione ulteriori meccanismi di accertamento della responsabilità possano contribuire alla sua attuazione. Questo aspetto assume particolare rilevanza alla luce della tendenza degli ultimi anni a restringere i procedimenti giudiziari internazionali alle sole persone “con le maggiori responsabilità”, lasciando invece che chi ne sia responsabile in misura minore sia sottoposto o alle giurisdizioni nazionali o ad altre forme di accertamento delle responsabilità. Questo aumenta sia le possibilità che le indagini penali internazionali ufficiali costituiscano un deterrente per chi prende le decisioni ad alto livello, sia la possibilità per il maggior numero di vittime di ricevere una compensazione. In ogni caso, questo rischia che la maggioranza dei presunti colpevoli non sia sottoposta ad alcuna forma di giustizia o di accertamento della responsabilità, il che può essere negativo per la credibilità del sistema, e quindi per il ristabilimento dello stato di diritto e di una pace sostenibile. Diminuire questo “spazio di impunità” è diventato un problema sempre più pressante.
 
Gli obiettivi specifici di NPWJ sono di contribuire all’efficacia dei meccanismi di responsabilità nazionali attuando il principio di complementarietà con la CPI; di promuovere sforzi a livello locale diretti a rafforzare lo stato di diritto per limitare le occasioni di impunità, anche attraverso meccanismi di accertamento della responsabilità non giudiziari, semi giudiziari e neo tradizionali pensati ed utilizzati con maggiore efficacia. Un elemento importante per il raggiungimento di questi due obiettivi è definire come tali meccanismi debbano interagire con i procedimenti penali internazionali.
 
A questo fine, tavole rotonde e gruppi di pressione sono stati organizzati in diversi paesi, come Pakistan, Sierra Leone, Fiji, Marocco ed Iraq, per mettere in contatto le persone dotate di conoscenze ed esperienze dirette di tali realtà allo scopo di identificare quale sistema giudiziario o di accertamento della responsabilità caratterizzi il singolo Paese; ed ulteriormente per individuare quali sistemi si usino o siano stati usati per assicurare la responsabilità. Tali attività sono state portate avanti grazie al supporto finanziario dell’Unione Europea.
 
Tavole rotonde ed attività di sostengo si sono tenute in questi paesi:

 
 
I risultati delle discussioni contribuiranno alla produzione di un Rapporto Globale che analizzi il possibile ruolo dei meccanismi di accertamento della responsabilità non giudiziari, semi giudiziari e neo tradizionali come strumenti per l’’attuazione della complementarietà della CPI, restringendo gli ambiti di impunità e promuovendo lo stato di diritto piuttosto che come fonti di alibi per l’impunità.
Il Rapporto Globale è strutturato per essere uno strumento di lobby e pressione ed una spinta per una più rigorosa valutazione delle relazioni tra meccanismi differenti e del loro potenziale contributo per una più integrata ed efficace azione di responsabilità contro i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e genocidio.
Il Rapporto Globale è strutturato per individuare come funzioni il rapporto tra i vari elementi dei meccanismi di accertamento della responsabilità ed i loro obiettivi dichiarati o meno tramite un processo di investigazione sistematico sulle modalità ed i risultati dei differenti sistemi esistenti, in questa maniera fornendo esempi per le necessità future.
Il Rapporto Globale analizzerà tre categorie di variabili relative alle modalità in cui i vari sistemi di accertamento delle responsabilità sono pensati od utilizzati nei paesi presi in considerazione.
La prima categoria di variabili riguarda i fattori contestuali o “componenti esterni” che contornano l’istituzione o l’operatività dei meccanismi di accertamento della responsabilità, come ad esempio:
 

  • Se vi sia stato un cambio nel governo dell’area o del Paese e come questo possa influenzare l’accertamento delle responsabilità
  • Quale percentuale della popolazione sia stata interessata dai crimini verso cui si sta procedendo
  • Quanti anni sono passati dalla commissione dei crimini o se questi siano ancora in corso di commissione
  • Se vi sia stata un’amnistia ufficiale;
  • Quale tipo di leggi, se ve ne sono, sono previste per tali crimini
  • Se sistemi di accertamento della responsabilità “esterni” sono coinvolti nel processo ed in quale proporzione. 

 
La seconda categoria di variabile riguarda la struttura pratica e teorica dei meccanismi di accertamento della responsabilità, inclusi gli ingredienti, i “componenti interni” di tali meccanismi”, come ad esempio :
 

  • Chi ne seleziona I membri e con che metodo;
  • Se possono suggerire l’attivazione di procedimenti giudiziari;
  • Se le udienze siano aperte o chiuse al pubblico;
  • Se hanno il potere di chiamare in giudizio;
  • Se esplica la propria attività nella capitale o è dotata di componenti regionali o itineranti;
  • Che tipo di strategia informativa utilizza;
  • Se è un meccanismo a tempo determinato;
  • Quali sono le fonti di finanziamento.

 
La terza categoria di variabili è relativa agli obiettivi espressi od impliciti che tali meccanismi devono raggiungere, come ad esempio:
 

  • Creare fiducia nello stato di diritto;
  • Compensazioni per le vittime
  • Responsabilità individuale o del sistema;
  • Prevenire il coinvolgimento delle corti;
  • L’abilità di “chiudere un capitolo”;
  • Prevenire il ripetersi dei crimini;
  • Proteggere i governi attuali o futuri da ulteriori richieste delle vittime
  • Determinare chi dovrebbe essere escluso dall’esercizio di cariche pubbliche.

 
E’ previsto che l’elaborazione e l’analisi delle variabili e dei risultati caratterizzanti ognuno dei meccanismi di accertamento della responsabilità presi in considerazione permetterà di valutare quale elemento contestuale o “componente esterno”, ed assieme a quale “componente interno”, avrà la potenzialità di raggiungere un particolare risultato.
Il Rapporto Globale prenderà in considerazione I casi di cinque Paesi dove hanno avuto luogo le consultazioni, e specificamente Afghanistan, Fiji, Iraq, Pakistan, Sierra Leone e la regione del Maghreb ( in particolare Algeria e Marocco). Includerà anche un analisi di svariati altri Paesi che devono ancora essere individuati tra: Angola, Argentina, Australia, Bosnia, Cambogia, Repubblica dell’Africa Centrale, Chile, Colombia, Congo, Cote d’Ivoire, Croazia, Germania, Guinea, Indonesia, Kosovo, Liberia, Nicaragua, Ruanda, Serbia, Somalia, South Africa, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Uganda, Vietnam, l’ex- Yugoslavia.
 
Il Rapporto Globale è prodotto grazie al supporto finanziario dell’Unione Europea. Il contenuto del rapporto rifletterà il punto di vista di NPSG e non dell’Unione Europea
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