Siria: Concluso corso di formazione per i formatori sulle violenze sessuali e di genere

Gaziantep, Turchia, 10–13 marzo 2014

“Spesso le donne hanno paura di parlare. Pensano che saranno marginalizzate dalla propria comunità e che quindi non avranno più fonti di reddito”. Queste sono le parole di un dottore del Dummar, un sobborgo di Damasco, secondo quanto riportato da irinnews.org, il notizario dell’Ufficio per gli Affari Umanitari dell’ONU. “Le donne pensano alle loro famiglie e ai loro bambini e decidono che è meglio soffrire in silenzio”.
 
Rompere il silenzio e facilitare l’inizio delle investigazioni per casi di violenza sessuale e di genere era uno dei principali scopi del corso di formazione per formatori sul tema della violenza sessuale e di genere, tenutosi a Gaziantep, Turchia, tra il 10 e 13 marzo 2014. Il corso di formazione è stato organizzato da Non c’è Pace Senza Giustizia in collaborazione con il Centro d’Arte Kirkayak (Kirkayak Art Center) e con l’Unità di Coordinamento dell’Assistenza  (Assistance Coordination Unit), e con il supporto dei Ministeri degli Esteri italiano e britannico (Foreign Commonwealth Office).
 
La violenza sessuale e di genere continua a essere un crimine non adeguatamente riportato, ma comunque devastante sia in tempi di pace sia di guerra. Una delle più importanti attività che la comunità internazionale può svolgere per fermare questo crimine è aiutare e supportare le attività di monitoraggio e documentazione degli attivisti Siriani e delle ONG, che lavorano in Siria e nei paesi confinanti. Inoltre è fondamentale costruire un sistema di attribuzione della responsasibilità, in modo che i colpevoli siano sottoposti alla giustizia e che le esperienze delle donne e dei bambini non vengano dimenticate una volta terminato il conflitto.
 
Oltre a questo scopo ampio e di lungo termine, il corso di formazione aveva due specifici obbiettivi: in primo luogo quello di formare delle capacità e aumentare la conoscenza e le competenze dei partecipanti, in quanto difensori dei diritti umani su temi in relazione alla violenza sessuale e di genere. In secondo luogo, il corso voleva permettere ai partecipanti di duplicare questi corsi di formazione all’interno delle loro comunità in Siria, in modo da sensibilizzare coloro che vivono la violenza e la violazione dei diritti umani nella quotidiana tragedia causata dalla guerra.
 
Il corso di formazione per i formatori ha fornito un analisi dell’esistente sistema legale e dei meccanismi sul monitoraggio della violenza sessuale e di genere, esaminando la situazione pratica e i bisogni all’interno della Siria. Il tutto era eseguito nell’ottica di aiutare gli attivisti e i loro network a lavorare sul terreno in modo efficace. I presentatori ed i partecipanti hanno preso parte attivamente nell’analisi pratica dei casi studio, così da simulare l’implementazione di diritti umani e di strumenti internazionali umanitari e dei loro equivalenti nazionali.
 
Il corso si è particolarmente focalizzato sullo sviluppo di competenze per intervistare e raccogliere così il maggior numero di informazioni utili da testimoni e sopravvissuti, per costruire casi legali concreti. I presentatori hanno infatti messo in risalto l’importanza di avere dati precisi sui crimini e sui possibili colpevoli. Allo stesso tempo hanno anche sottolineato come sia fondamentale non causare ulteriori traumi alle persone intervistate, e di trattarle quindi prima di tutto quali esseri umani.

 

Parte dell’agenda si è concentrata sulla consapevolezza riguardo la sicurezza digitale per la raccolta e conservazione in modo sicuro e riservato di documenti rilevanti e delicati. Questo è infatti essenziale per salvaguardiare la sicurezza degli investigatori, degli attivisti e delle fonti, che sono gli unici attori a poter portare verso una giustizia efficace che assicuri l’attribuzione delle responsabilità per gli autori di violenze sessuali e di genere.
 
 
Progetto di NPSG in Siria sulla giustizia e responsabilità
Questo corso di formazione di 4 giorni fa parte di un progetto di NPSG che mira a ridurre l’aspettativa di impunità e contribuire alla costruzione di una cultura di attribuzione delle responsabilità. Il fine è supportare i cittadini nella loro richiesta di attribuzione delle responsabilità e giustizia per le violazioni commesse giornalmente negli ultimi tre anni. Allo stesso tempo, dotare giudici e avvocati degli strumenti necessari per soddisfare tale domanda. Il fulcro del progetto sono una serie di di formazioni e attività di perorazione, condotte a Gaziantep, Turchia, vicino al confine siriano, con giudici, avvocati e società civile siriani, che possono riportare in Siria e nel loro lavoro, le loro competenze e, cosa più importante, la loro aspirazione di giustizia L'obiettivo di lungo termine di questo progetto è quello di promuovere la democrazia e la tutela dei diritti umani incorporando la giustizia di transizione e responsabilità al processo decisionale sulla risoluzione dei conflitti e la stabilità, lo sviluppo e la pianificazione di ricostruzione in Siria.
L'obiettivo strategico del progetto è quello di sostenere la società civile siriana a giocare un ruolo attivo in materia di giustizia di transizione e di responsabilità includendo sostegno e documentando le violazioni dei diritti umani, tra cui ricezione, raccolta, collazione, confronto, elaborazione e memorizzazione in modo sicuro delle informazioni, documentazione, materiali e analisi allo scopo di stabilire ciò che è accaduto e ricostruire i processi decisionali che hanno comportato violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani in Siria dal marzo 2011.

 
 
Attività recenti:

 

Per maggiori informazioni contattare Hadi Al- Khateeb all’indirizzo email hadi@npwj.org o Nicola Giovannini all'indirizzo ngiovannini@npwj.org o +32-2-548-3915.