Siria / Emma Bonino: genocidio degli Yazidi e fosse comuni sono tragedie ignorate

AGI, Roma, 1 settembre 2016


 
"Quella del genocidio ignorato degli Yazidi e delle fosse comuni e' una tragedia nella tragedia, ha perfettamente ragione Adriano Sofri, una tragedia che non si riesce a mettere all'attenzione dell'opinione pubblica, malgrado tutti gli sforzi che abbiamo fatto come Non c'e' Pace senza Giustizia. Non c'e' Pace senza giustizia ed io con loro insisteremo per trovare risorse finanziare e umane, a Gaziantep sono venuti alcuni funzionari della Corte Penale internazionale per insegnare a chi fa le inchieste a farle in modo che poi siano presentabili in Corte, e' un lavoro che potremo fare in aiuto al procuratore e al giudice locali che gia' se ne occupano, ma per il momento non ci siamo riusciti". Lo ha detto Emma Bonino a Radio Radicale.
 
"Non c'e' Pace senza Giustizia ha organizzato due missioni dagli Yazidi, con poi audizione al Parlamento europeo nel 2015 e una recentemente nel luglio scorso ma non c'e' stato verso di trovare, a parte sulla stampa internazionale, alcun riflesso vero di azione politica conseguente. Continueremo - ha detto Emma Bonino - perche', come dicono gli attivisti yazidi, occorre che il tempo non copra queste tragedie e drammi inenarrabili. Ed e' un po' lo stesso progetto che Non c'e' pace con molta difficolta' sta portando avanti a Gaziantep, in Turchia, proprio dove recentemente c'e' stato l'attentato con 50 morti, cercando di interrogare rifugiati ed operatori, per compilare un dossier come gia' facemmo con i crimini di Milosevic che poi formalmente arrivo' alla Corte Penale per la ex Jugoslavia".
 
"Condivido pero' con Adriano Sofri la difficolta' di far esplodere questa notizia, in particolare la assoluta immobilita' perche' sarebbe possibile demandare questo dramma alla Corte Penale internazionale. Questo lo puo' fare solo il Consiglio di sicurezza, che pero' e' in uno stato di totale stallo, oppure potrebbe farlo il governo iracheno anche se non e' firmatario della Corte, potrebbe farlo sua sponte, per questo siamo mobilitati con l'appello pubblicato dopo il secondo rapporto al Parlamento Europeo, chiede esattamente questo al governo iracheno di denunciare e affidare quindi questo caso alla CPI che fu istituita dopo Srebrenica ma entro' in funzione dopo il 2000. Quello che e' drammatico e' che non riusciamo a mobilitare alcuna azione politica consistente per mettere un punto su questa situazione e aprire i riflettori su queste tragedie nelle tragedie", ha concluso Bonino.