Sostenere la transizione democratica in Tunisia attraverso la giustizia di transizione


 

Contesto Generale
Fin dalla rivoluzione che ha deposto l'ex Presidente Zine El Abidine Ben Ali, i Tunisini hanno iniziato a chiedere giustizia e riparazioni per gli abusi del passato, rivolgendo le loro domande all'Assemblea Costituente nazionale, al nuovo governo ed alle principali istituzioni.
Le vittime hanno chiesto riconoscimento e riparazione per le violazioni subite e le loro voci stanno diventando più forti ogni giorno che passa. I rapporti pubblicati dalla Commissione Nazionale d'Inchiesta sugli Abusi e dalla Commissione che indaga sui casi di Appropriazione Indebita e Corruzione hanno rinforzato le loro richieste, puntando qualche luce sugli eventi del passato più recente. Le prime sentenze sono state rese pubbliche da militari e tribunali ordinari ed è stato riaffermato con vigore il bisogno di stabilire una commissione che che riveli la verità su cio che è accaduto durante il passato regime. Il Ministro per i Diritti Umani e la Giustizia di Transizione ha lanciato una consultazione a livello nazioanle sulla giustizia di transizione, coinvolgendo la società civile attraverso un Comitato di esperti tunisini incaricati di facilitare le consutazioni attarverso il paese e preparando, sulla base di tali consultazioni, una bozza di legislazione per l'Assemblea Costituente.
La società civile è rifiorita dopo la rivoluzione, riconquistando il proprio ruolo, e si è rivelata un attore chiave nel promuovere la giustizia di transizione all'interno dell'agenda politica e del pubblico dibattito. Tuttavia, la società civile ed altri attori chiedono ulteriore supporto nello sviluppare le loro capacità relative alla giustizia, riconoscimento delle responsabilità e riparazione per violazioni di diritti umani. Con strumenti adatti, sostegno politico, incoraggiamento e visione condivisa, i cittadini della Tunisia possono ricostruire il loro paese, già spezzato, facendolo divenire un modello di democrazia, giustizia ed una  roccaforte dei diritti umani.
 
Il lavoro di NPSG e KADEM in Tunisia
Il Centro al-Kawakibi per la Giustizia di Transizione (Al Kawakibi Democracy Transition Center - KADEM) ed il suo partner internazionale NPSG stanno lavorando in Tunisia per spiegare e diffondere una cultura della giustizia di transizione, compreso come compiere indagini relative a violazioni del passato, indagare ed analizzare le aspettative e le percezioni del pubblico e delle vittime riguardo i temi della giustizia di transizione.
Questi strumenti sono fondamentali per raggiungere il nostro obiettivo generale di assicurare che gli abusi siano tratatti in maniera onesta, trasparente ed efficace, come parte del più generale processo di transizione politico della Tunisia verso la democrazia.
Il nostro lavoro è strutturato anche per ascoltare dalle vittime e dal pubblico in che modo desiderino ottenere compensazione per i torti subiti, compreso per le violazioni dei diritti socio-economici, e per assistere attori che rivestono un ruolo rilevante per coinvolgerli a collaborare con i responsabili delle decisioni politiche affinché possano assistere i cittadini nel chiedere ed ottenere un processo di giustizia di transizione che risponda effettivamente ai bisogni della Tunisia.
Attori chiave e partners tunisini comprendono: gruppi della società civile, vittime di violazioni dei diritti umani, professionisti legali, istituzioni statali e ministeri rilevanti, decisori politici, partiti politici, l'Assemblea Costituente, i servizi di sicurezza, media e membri del più largo pubblico.
Il nostro lavoro copre l'intero paese assicurando la partecipazione dei gruppi vulnerabili, compresi donne, giovani, bambini e persone che vivono nelle aree rurali e più marginalizzate, affinché possano vedere la loro voce ed i loro interessi ascoltati ed inseriti nel più ampio processo di giustizia di transizione.
 
Attività specifiche
NPSG e KADEM hanno cominciato a lavorare sulla transizione tunisina fin dal periodo immediatamente successivo alla rivoluzione, cominciando alcune consultazioni sul terreno a partire dall'inizio di marzo 2011.
Ad agosto 2011 abbiamo cominciato una mappatura generica della situazione del paese, lo sviluppo di specifici materiali sulla Tunisia, il coinvolgimento di alcune controparti e nel dicembre 2011 abbiamo inaugurato l'Accademia per la giustizia di transizione (Accademia).
L'Accademia è un'iniziativa congiunta per fornire uno spazio concettuale all'interno del quale diversi attori in Tunisia possano costruire e rafforzare le loro capacità a lavorare efficacemente sulla giustizia di transizione e rappresentare una cornice permanente all'interno della quale tutti i corsi di formazione sul tema possano essere organizzati.
Attraverso l'Accademia ed il loro lavoro nel paese, NPSG e KADEM hanno contribuito a rafforzare la capacità di un gruppo di esperti tunisini che hanno avuto precedente esperienza nel campo della giustizia di transizione. Il Gruppo Tunisino sulla Giustizia di Transizione è composto di esponenti chiave ed attori rilevanti ed i suoi membri sono stati formati sugli obiettivi e gli approcci della giustizia di transizione cosi come sulle tecniche ed i metodi di formazione.
Essi hanno già fornito alcune sessioni di formazione per altri membri dell'Accademia e per diverse istituzioni esterne disseminando le loro consocenze e contribuendo a creare a livello locale una forte competenza e cultura sulla giustizia di tarnsizione.
All'interno del contesto dell'Accademia, NPSG e KADEM hanno anche fornito assistenza tecnica ad istituzioni chiave che lavorano per la giustizia di transizione, appoggiando l'adozione di un approccio consultivo su questi temi e sforzi per il riconoscimento delle respionsabilità. In particolare, l'Accademia è rappresentata all'interno del Comitato di esperti tunisini creato dal Ministero dei diritti umnai e la giustiza di transizione. Con tale ruolo, ha fornito supporto al dialogo nazionale sulla giustizia di transizione cominciato dallo stesso ministro e fornirà assistenza nel traccaiare una bozza di legislazione sulla giustizia di transizione che possa essere presentata all'Assemblea Nazionale Costituente.
Attarverso questo lavoro, stiamo contribuendo ad assicuarre che il dialogo nazionale coinvolga tutti i segmenti della società tunisina e rispecchi le loro visioni riguardanti i meccanismi di giustizia transitoria. Questo aspetto è cruciale per costruire in tutti i cittadini un senso di appartenenza al processo di giustizia di transizione, contribuendo al suo successo. Tuttavia, l'effettiva realizzazione di un meccanismo di giustizia di transizione dipenderà da numerosi fattori, compresa la sua capacità di rimanere indipendente rispetto da altri poteri e il supporto tecnico e finanziario che riuscirà a ricevere.
L'Accademia ha anche fornito supporto tecnico alla Commisione Nazioanle d'inchista sugli abusi nelle parti finali della preparazione del suo rapporto e nello sviluppo della sua strategia comunicativa, contribuendo ad un imporatnte passo nell'assicurare riconsocimento alle vittime della rivoluzione. E importante che l'Assemblea Costituente conduca un dibattito formale sul rapporto della commissione e rappresenti un punto di partenza per ogni eventuale meccanismo di transizione che verrà istituito nel paese. 

  • Scarica il Rapporto finale del Progetto (in inglese)

 
 
Lista delle attività:

 
Documentazione:

  • Scarica il Sommario del Progetto
  • Vedi anche la presentazione dell'Accademia di Giustizia Transitoria, un'iniziativa congiunta lanciata dai suoi soci fondatori Al-Kawakibi Democracy Transition Center (KADEM) e Arab Democracy Foundation (ADF), in collaborazione con Non c'é Pace Senza Giustizia (NPSG) e Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ)

 
Publicazioni

 
Per maggiori informazioni è possibile contattare Alison Smith, Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale (asmith@npwj.org oppure +32-(0)2-548-3912) oppure Greta Barbone (gbarbone@npwj.org oppure +39 06 68979262).