La strategia del programma MENA


 
La democrazia è il sistema di Governo con la maggiore potenzialità di promuovere la partecipazione e tutelare i diritti umani. La principale ragione per promuovere la democrazia è che essa rappresenta un valore in sé e un diritto umano, come pure una componente essenziale per la stabilità politica e lo sviluppo economico all’interno dei Paesi e nelle loro relazioni reciproche, in particolare in Medio Oriente e Nord Africa. La transizione alla democrazia è diventato un argomento ampiamente discusso e considerato sia nelle normali relazioni tra i Governi a livello bilaterale, multilaterale e internazionale, sia nelle discussioni tra i rappresentanti della società civile, i movimenti popolari e i cittadini ordinari. Una delle componenti essenziali di questa transizione è l’opportunità per la società civile di avere un impatto sul processo politico.
 
Infatti, ci sono due percorsi paralleli attraverso i quali la democratizzazione può essere incoraggiata: da un lato la crescita e l’evoluzione dei gruppi di attivisti democratici locali, che stanno lottando per costruire società che rispettose dei valori democratici, e dall’altro lato il ruolo di un grande numero di meccanismi ed istituzioni che agiscono esternamente e lavorano per la costruzione di istituzioni libere e democratiche. Le sinergie tra questi due elementi sono evidenti e necessarie. I gruppi democratici locali hanno invocato norme e trattati internazionali, come anche il sostegno politico e diplomatico internazionale, per fare pressione sulle loro istituzioni per fare rispettare i valori universali, e sugli attori esterni – siano Stati, ONG o istituzioni internazionali - che hanno agito con grandi risultati per proteggere questi valori.
 
La partecipazione attiva degli attori non-statali nel processo politico e il loro contributo all’identificazione delle priorità politiche delle strutture statali sono tra i requisiti essenziali per sviluppare le istituzioni liberali e la democrazia. Il riconoscimento della società civile come una controparte legittima e necessaria delle istituzioni pubbliche nel dialogo su temi della riforma democratica è uno degli elementi chiave che necessita di essere indirizzato e ribadito quando i processi di democratizzazione sono in corso. Tuttavia, molti problemi e rischi devono essere affrontati per far funzionare questo due elementi in armonia. Uno dei principali rischi è che la democrazia sia considerata un valore estraneo e la promozione di essa come una priorità affidata ad una leadership estera. Inoltre, è che anche importante evitare che nelle relazioni tra i Governi gli attori esterni eclissino gli attori locali non-statali, mettendoli da parte, ignorandoli o anche screditandoli. Se questo accadesse l’effettiva interazione a livello locale sarebbe bloccata, privando la società del potenziale per una vera riforma democratica.
 
L’obiettivo complessivo del programma MENA è di rafforzare il contributo degli attori non statali al processo democratico promuovendo il dialogo con i decion-makers e le strutture statali.
Il lavoro di NPSG è ha l’obiettivo di rompere con il modello improduttivo delle sessioni “parallele” con i Governi da un lato e le organizzazioni della società civile dall’altro, le quali spesso portano ad una contrapposizione più che ad un’interazione con la società civile, creando liste di “domande” o “petizioni” che non hanno un reale impatto sulle delibere del Governo. Al contrario, l’obiettivo di NPSG è di rafforzare il contributo degli attori non statali.
 
Gli obiettivi specifici del Programma MENA includono : (a) costruire la capacità degli attori non statali di interagire proficuamente con i Governi; (b) monitorare ed attivare a livello nazionale gli impegni sugli standard ed i principi della partecipazione degli attori non statali assunti dai Governi e dagli stessi attori nei forum regionali ed internazionali; (c) intraprendere specifiche consultazioni tra Governo ed attori non statali su questi standard e principi, facilitando la creazione di un sistema duraturo, di una procedura e di un’abitudine alla consultazione tra le strutture statali e gli attori non statali con riguardo a tutti i processi di decisione sulla riforma democratica.
 
A questo scopo, NPSG ha sviluppato un programma di attività finalizzato a stabilire una consultazione sistematica, peer-to-peer, su tutti i temi di riforma democratica tra attivisti e rappresentanti del Governo, politici, parlamentari, accademici, intellettuali e pensatori, avvocati democratici e leader delle ONG, opinionisti, editorialisti e altri, all’interno della struttura dei processi di decision-making istituzionali.