Uccisione di Khashoggi : azione giudiziaria intrapresa negli Usa contro il principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman

19 October 2020

Hatice Cengiz, La fidanzata di Jamal Khashoggi, giornalista saudita del Washington Post e voce scomoda per il regno di Riad, ucciso due anni fa nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul, e il gruppo per la difesa dei diritti umani DAWN fondato dallo stesso Khashoggi hanno avviato una causa civile presso la Corte federale di Washington contro il principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman e altre 28 persone considerate coinvolte nei fatti.
 
Un azione giudiziaria che in inserisce anche nel quadro della campagna « Giustizia per Jamal » lanciata da Hatice Cengiz due anni fa – con il sostegno di Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) - sia per denunciare i continui tentativi sauditi di insabbiare la verità che per esortare la comunità internazionale a non accettare che questo "crimine di Stato" rimanga impunito. Come documentato dalla relatrice speciale sulle esecuzioni extragiudiziali delle Nazioni Unite Agnès Callamard, tutti gli indizi sull’effettivo mandante dell’omicidio pianificato con cura e perpetrato da uno ”squadrone della morte” giunto appositamente dall’Arabia Saudita, rinviano al vertice stesso del Regno e alla responsabilità primaria di Mohammed Bin Salman (detto MBS), figlio dell’attuale monarca e erede designato al trono.
 
Dal 2018, l'Arabia Saudita ha ripetutamente omesso o ostacolato una giustizia adeguata per quanto perpetrato, con un processo farsa contro gli autori materiali del delitto che ha portato alla luce un sistema giudiziario saudita viziato da una mancanza totale di trasparenza, indipendenza ed equità. Oltre ai procedimenti giudiziari in corso in Turchia, NPSG auspica che questa azione presso una corte statutinense contribuisca a rompere la cappa di silenzio che il regime saudita ha cercato di calare sul caso Khashoggi, con la complicità della « realpolitik ». Lottare contro l’impunità per l’assassinio di Jamal significa anche non legittimare il modello di repressione diffusa messa in atto da MBS per silenziare - con i mezzi  anche i più efferati - voci indipendenti o fuori dal coro.

 
Per maggiori informazioni, contattare Nicola Giovannini, Press & Public Affairs Coordinator, on ngiovannini@npwj.org org.