Il Premio NPWJ per i Diritti Umani conferito a chi e' in prima linea contro i matrimoni precoci e forzati, al detenuto Francesco Morelli e alle donne siriane per il loro straordinario coraggio

Roma, 3 marzo 2014


 
Si è tenuta oggi nella splendida cornice della Sala Zuccari al Senato della Repubblica, la prima edizione del Premio Non c'è Pace Senza Giustizia per i Diritti Umani, una manifestazione che l'associazione Radicale ha voluto istituire per incoraggiare e sostenere il lavoro di tutte quelle donne e uomini che si battono ovunque nel mondo per l'affermazione dello Stato di diritto, precondizione per l'esistenza stessa dei diritti fondamentali della persona.
 
La Giuria internazionale, presieduta dal Presidente della Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato Luigi Manconi e composta di personalità italiane ed internazionali come il Procuratore della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda, la Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, ha consegnato oggi i nominativi dei vincitori nelle mani della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, che ha poi conferito il riconoscimento nel corso della cerimonia.
 

 
Alla presenza degli ex Ministri degli Esteri e della Giustizia Emma Bonino e Annamaria Cancellieri, sono stati premiati: 
 
Per la sezione internazionale: a Qamar Naseem, rappresentante dell'organizzazione Blue Veins con sede a Peshawar, in Pakistan. Parte integrante del network Girls not Brides, Blue Veins lavora in particolare per prevenire i matrimoni precoci e forzati nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa  e nelle aree tribali, dove le minacce e le ritorsioni contro chi si batte per i diritti di genere sono molto frequenti. 
 
Per la sezione italianaFrancesco Morelli, detenuto in "articolo 21" che ha trascorso in carcere 12 anni ed è attualmente agli arresti domiciliari per problemi di salute. Morelli collabora attivamente con la Rivista Ristretti Orizzonti e si è molto speso per far conoscere la vera realtà delle carceri italiane e delle pessime condizioni di vita di chi vi è detenuto. A ritirare il Premio è stata la sua compagna, la criminologa Laura Baccaro.
 
Premio speciale: alle donne siriane, per il coraggio dimostrato scendendo in piazza contro il regime di Assad  e aver poi affrontato la violenza della guerra, con l'auspicio che questa loro forza venga premiata con il riconoscimento in un futuro speriamo non troppo lontano, dei diritti umani, civili e politici propri di un ordinamento democratico. Durante la cerimonia, Suhair Atassi, che fa parte della Coalizione Nazionale Siriana e ha trascorso un periodo in carcere durante le dimostrazioni del 2011, e Oula Ramadan, attivista per i diritti umani e componente del comitato di coordinamento della Syrian Women Initiative for Peace and Democracy, hanno ritirato il Premio Speciale per le donne siriane.
 
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto indirizzare un messaggio di saluto e ringraziamento ad Emma Bonino e Non c'è Pace Senza Giustizia, ma soprattutto a questi straordinari militanti della democrazia.