Il caso giuridico di Abdullah Al-Senussi e la democratizzazione libica

Il caso giuridico di Abdullah Al-Senussi e la democratizzazione libica
Domenico Letizia, L'Opinione, 08 Aug 2014

Molteplici e preoccupanti sono le notizie che in queste settimane giungono dalla Libia. Del tutto assenti, invece, nel panorama dell’informazione mass-mediatica italiana, è il lavoro delle Ong in Libia. L’Associazione “Non c’è Pace senza Giustizia” è presente in Libia dal 2011 e dal 2012 ha una presenza permanente a Tripoli. Nelle ultime settimane è in corso una controversia giuridica nei confronti di Abdullah Al-Senussi, ex capo dei servizi segreti del colonnello Gheddafi, accusato di gravosi crimini nei confronti del popolo libico. Il 24 Luglio la Camera Penale Internazionale (C.P.I.) è intervenuta sul caso di Abdullah Al-Senussi dichiarando di non poter procedere nei confronti dell’ex capo dei servizi segreti perché tale caso è oggetto delle autorità giuridiche locali. Tale decisione consente alle autorità libiche di mettere sotto processo l’ex capo dei servizi segreti, uomo di fiducia del colonnello Gheddafi.
Alison Smith, avvocato di “Non c’è Pace senza Giustizia” ha ribadito che “la decisione della Corte Penale Internazionale è una risposta positiva alle aspirazioni libiche per l’ottenimento della giustizia sui crimini commessi. La comunità internazionale dovrebbe sostenere la Libia nel produrre sforzi per creare una cultura della responsabilità migliorando l’assistenza tecnica legale delle autorità locali e della società civile e per ottenere un giusto processo giudiziario nei confronti di Abdullah Al-Senussi”.
Molta attenzione è posta sul caso di Abdullah Al-Senussi, ma non si deve commettere l’errore – ribadiscono dall’Ong – di dimenticare i migliaia di casi giuridici ancora in corso.
Compito di “Non C’è Pace senza Giustizia”, che svolge con il coinvolgimento di diverse istituzioni libiche, è quello di intraprendere significative relazioni giuridiche e diplomatiche per la transizione libica alla democrazia delle strutture istituzionali del paese. “Non c’è Pace senza Giustizia” svolge un ruolo di primo piano nella promozione e diffusione dei diritti umani, nella cultura allo stato di diritto e nella transizione democratica dopo il conflitto, che è ancora violentemente in corso in molte zone del paese, auspicando la ricostruzione non autocratica delle istituzioni.
L’Organizzazione non governativa agisce prevalentemente attraverso le armi delle giurisdizioni internazionali con l’avvio di programmi di monitoraggio dei processi ai leader del vecchio regime di Gheddafi, con una azione che mira alla promozione della responsabilità e della trasparenza all’interno del sistema giudiziario libico.
L’impegno di “Non c’è Pace senza Giustizia” è incentrato intorno al funzionamento del Network sul monitoraggio dei processi, fondato nell’Agosto del 2013, con il sostegno di “Non c’è Pace senza Giustizia”. Tale Network, con la collaborazione del Ministero della Giustizia libico, può svolgere un ruolo unico e significativo nel sostenere le riforme giuridiche dei processi in corso, migliorando l’equità, l’efficacia e la trasparenza del sistema giudiziario libico.

Continua