Fatal error: Cannot use object of type content_handler_field_multiple as array in /var/www/vhosts/npwj.org/httpdocs/modules/i18n/i18nviews/i18nviews.module on line 74
Click here to see the English version
agosto 2014
Direttore resp.: Nicola Giovannini
Visita la nostra pagina Facebook Seguici su Twitter

 Notizie

Primo anniversario dell’attacco chimico a Ghouta: NPSG chiede giustizia e attribuzione delle responsabilità in Siria
 

Il 21 agosto 2013, un attacco chimico, effettuato con sarin o un simile gas nervino, colpì i quartieri di Damasco di Ghouta est e ovest controllati dall’opposizione, uccidendo più di 1400 persone – sopratutto civili, incluso un gran numero di bambini. Le prove a disposizione suggeriscono chiaramente che a compiere l’attacco furono le forze del Presidente Assad, sebbene il Governo siriano abbia sempre negato la propria responsabilità.
 
Mentre il popolo siriano ricorda il primo anniversario degli attacchi chimici a Ghouta, Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito piangono le vittime e continuano a chiedere giustizia e provvedimenti per questo vergognoso crimine, che risalta tra i molteplici orrori inflitti ai civili sin dall’inizio del conflitto che continua a devastare la Siria.
 
Mentre i leaders mondiali celebrano l’annuncio, da parte dell’OPAC, della distruzione dell’arsenale di armi chimiche dichiarato dal regime siriano, noi possiamo soltanto lamentare profondamente che fino ad ora nessun passo significativo è stato intrapreso per attribuire le responsabilità di coloro che hanno ordinato ed eseguito il massacro di Ghouta nonchè gli altri numerosi e orrendi crimini e abusi che sono stati commessi contro la popolazione civile in Siria.
 
Fino ad ora, la comunità internazionale è stata lenta nell’adempiere al suo obbligo di proteggere i civili e ha fallito nell’aiutare a reinstaurare la pace in Siria. Come noi abbiamo costantemente sostenuto fin dall’inizio del conflitto, sollecitare fermamente l’attribuzione delle responsabilità è l’unico strumento efficace per rompere il ciclo di violenza e terrore in Siria. È giunta ormai l’ora per la comunità internazionale di prestare attenzione alla richiesta da parte del popolo siriano di giustizia, libertà e protezione dei diritti umani e di supportare i loro sforzi, dopo 40 anni di dittatura, per fondare il futuro del loro paese sulla democrazia e sullo stato di diritto.

 

Leggi l'articolo

Libia: la Giustizia di Transizione e l’attribuzione delle responsabilità devono rimanere una priorità
 

Durante gli ultimi tre mesi, le condizioni di sicurezza e la situazione politica in Libia sono degenerate fino a uno stato di tensione, con esplosioni di aperta violenza tra gruppi armati rivali, le più aspre dalla caduta di Muammar Gheddafi. L’attuale situazione di tumulto evidenzia ulteriormente la debolezza delle istituzioni nazionali e complica gravemente il processo di cambiamento politico necessario ad affermare la loro autorità e legittimità.
 
Il ritardo dell’Assemblea Costituente nel redigere la nuova costituzione della Libia minaccia i fondamentali processi di transizione democratica, e lo stesso fa il ritardo del Parlamento Libico nell’istituire la Commissione d’Inchiesta e Riconciliazione, un organismo indipendente incaricato di condurre un’inchiesta sulle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani.
 
Come hanno dimostrato altre innumerevoli società in transizione, l’impunità e la riparazione per la violenza esercitata costituiscono una base troppo fragile su cui costruire una democrazia stabile. Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG), che lavora sulla transizione democratica in Libia sin dal 2011, insiste affinchè la giustizia di transizione continui ad essere considerata dalla Libia e dalla comunità internazionale una priorità per il paese. Senza sottovalutare le attuali pesanti sfide alla sicurezza affrontate dal paese, questo aiuterebbe ad attribuire le responsabilità, a evitare la creazione di una cultura dell’impunità e preparerebbe la strada per una effettiva riconciliazione nazionale che permetterebbe al popolo libico di prendere il pieno controllo del proprio futuro.
Leggi l'articolo

 Eventi

ONU / Ginevra: NPSG e il PRNTT organizzano un evento parallelo su bambini e ragazzi nel contesto del conflitto siriano
 

In occasione della 27ma Sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, Non c’è Pace Senza Giustizia e ilPartito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT), insieme ai partners siriani, organizzano un evento parallelo su bambini e ragazzi nel contesto del conflitto siriano, che si terrà il 16 settembre 2014 (dalle 16.00 alle 18.00, Palais des Nations, stanza XXI). L’incontro è co-sponsorizzato dai governi di Italia e Francia.

Quello che sta accadendo in Siria è una crisi umanitaria e dei diritti umani che colpisce smisuratamente i civili, in particolare i bambini e i ragazzi. Nel suo primo rapporto sulla situazione dei bambini e sul conflitto armato nella Repubblica Araba Siriana, il Segretario Generale dell’ ONU riferisce “incalcolabili uccisioni e mutilazioni di bambini” e numerose violazioni dei diritti dei bambini. Da novembre 2011, la Commissione Internazionale Indipendente di Inchiesta dell’ONU ha documentato esempi di esecuzioni sommarie, sparizioni forzate, tortura, stupri e altre violenze sessuali e di genere, evacuazioni forzate, carestie e assedi in città – crimini che hanno un impatto smisurato sui bambini e i ragazzi.

Lo scopo di questo evento parallelo è quello di sottolineare l l’impatto del conflitto su bambini e ragazzi e ad assicurare l’attribuzione della responsabilità per i crimini commessi contro di loro.L’attribuzione della responsabilità deve diventare la colonna portante di ogni sforzo internazionale verso la Siria per garantire giustizia al popolo siriano, assicurare che i bambini di oggi possano crescere in un ambiente sicuro e protetto e prevenire sequenze di violenza nelle future generazioni.

Leggi l'articolo

Girl Summit: “Premio No Peace Without Justice per i Diritti Umani” consegnato in persona a Qamar Naseem, rappresentante dell’organizzazione pakistana “Blue Veins”
 

Durante una cerimonia organizzata insieme a Girls not Brides (Ragazze non Spose)e tenutasi a margine del primo Girl Summit organizzato dal Governo del Regno Unito a Londra il 23 luglio 2014, Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG), ha consegnato il “Premio No Peace Without Justice per i Diritti Umani” nelle mani di Qamar Naseem.
 
Qamar Naseem è il rappresentante di Blue Veins, un’organizzazione con sede a Peshawar, in Pakistan, che lavora per prevenire i matrimoni precoci e forzati nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa e nelle aree tribali, dove sono frequenti minacce e ritorsioni contro coloro che lottano per i diritti di genere. Blue Veins è parte del network di “Girls not Brides”.
 
Lo scopo del Premio No Peace Without Justice per i Diritti Umani è incoraggiare e sostenere il lavoro di tutti gli uomini e le donne che lottano in tutto il mondo per l’affermazione dello stato di diritto, precondizione necessaria per l’esistenza dei diritti fondamentali della persona. Ricevendo il premio, Qamar Naseem ha sottolineato che “questo premio non dovrebbe essere considerato un risultato raggiunto da Blue Veins o da me. Dedico questo premio a tutti gli attivisti, le organizzazioni e i membri del network Girls not Brides, che lavorano in tutto il mondo per prevenire i matrimoni precoci e forzati”.
Leggi l'articolo