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dicembre 2013
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Mutilazioni genitali femminili: a un anno dall’adozione della risoluzione ONU per la messa al bando delle MGF, bilancio e prospettive per la piena attuazione della risoluzione
 

In occasione del primo anniversario dall’adozione della Risoluzione per la messa al bando delle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF)  da parte delle Nazioni Unite, Non c’è Pace Senza Giustizia ha organizzato, il 20 dicembre a Roma, un incontro con il Ministro degli Esteri Emma Bonino e gli attivisti, i militanti e i sostenitori della campagna contro le MGF.
Scopo delll’incontro era di fare il punto sui progressi compiuti in questo anno, con rinnovato impegno da parte dei governi e degli attivisti africani che hanno contribuito al raggiungimento dello storico risultato perché sia data attuazione a quanto previsto nella Risoluzione.

In collegamento da Addis Abeba, dove Non c'è Pace Senza Giustizia, insieme alle Nazioni Unite e al Comitato Inter-Africano, organizzava un evento di alto livello per il lancio della campagna dell'UN-ECA (United Nations Economic Commission for Africa) di attuazione della Risoluzione, rappresentanti dei governi africani e della società civile hanno dato testimonianza delle azioni intraprese nell'ultimo anno, dei risultati ottenuti e dei progetti che verranno messi in campo nei mesi e anni a venire.

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Tunisia: NPSG accoglie l’adozione della legislazione sulla giustizia transizionale, ma consiglia cautela sui passi finali del processo
 

Il 14 dicembre 2013, tre anni dopo la rivoluzione che ha spodestato l’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali, l’Assemblea Nazionale Costituente tunisina ha adottato una normativa fondamentale per la sua transizione democratica: la Legislazione sulla Giustizia Transitoria che ribadisce l’impegno della Tunisia per garantire l’accertamento delle responsabilità e l’assicurazione delle riparazioni per le vittime di violazioni dei diritti umani. L’adozione conclude un iter legislativo iniziato alla fine del gennaio scorso. Il dialogo a livello nazionale sulla giustizia transitoria ha fatto parte del processo che è stato portato avanti da aprile a ottobre del 2012, ed ha coinvolto la popolazione attraverso consultazioni in tutto il paese e ha contribuito a far sentire i tunisini come i titolari del processo. Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) in collaborazione con l’Al-Kawakibi Democracy Transition Center (KADEM), ha contribuito in modo sostanziale a promuovere il dialogo nazionale e a portare avanti il processo di stesura della legislazione attraverso una serie di attività sotto l’egida dell’Accademia per la Giustizia Transitoria.

La Tunisia ha intrapreso il giusto percorso attraverso la scelta di adottare un approccio partecipativo durante le fasi iniziali di preparazione della legislazione. Nonostante ciò, le difficoltà con l’attuale situazione politica nel paese e le pressioni per terminare la Costituzione Tunisina sembrano aver avuto un impatto negativo sui lavori dell’Assemblea Costituente. Quest’organo non si è consultato a sufficienza sul progetto di legge, che è stato adottato in soli due giorni. La normativa prevede l’istituzione di una Commissione per la Verità e la Dignità, di cui l’Assemblea Costituente eleggerà i commissari. NPSG e il PRNTT invitano l’Assemblea Costituente a coinvolgere tutte le parti interessate, compresa la società civile, attraverso un processo aperto e trasparente e per assicurare la legittimità della Commissione per la Verità e la Dignità è cruciale che l’Assemblea Costituente coinvolga la popolazione nelle decisioni che la riguardano.

 

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*Alison Smith è Consigliere Legale e Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di Non c’è Pace Senza Giustizia

NPSG, PRNTT, Freedom House, PGA e altre ONG chiedono al Bahrein di far cadere tutte le accuse contro Khalil Almarzooq
 

Il giorno della terza udienza del caso di Khalil Almarzooq, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT), insieme a Freedom House, ai Parlamentari per un’Azione Globale (Parliamentarians for Global Action, PGA) e altre ONG internazionali e bahreinite hanno rilasciato una dichiarazione congiunta indirizzata alle autorità del Bahrein per far cadere tutte le accuse contro Khalil Almarzooq, leader politico dell’opposizione ed ex Vice Presidente del Parlamento. Khalil Almarzooq è stato arrestato il 17 settembre 2013 e detenuto per più di 30 giorni prima di essere stato rilasciato su cauzione all’udienza del 24 ottobre 2013. È accusato di incitamento al terrorismo e alla violenza. Se Almarzooq venisse giudicato colpevole, rischierebbe fino a 15 anni di carcere oltre alla possibile revoca della cittadinanza, come previsto nelle recenti leggi anti-terrorismo.

Le accuse contro di lui sono infondate e non sono altro che un pretesto per un attacco a sfondo politico nei confronti di un individuo che ha lottato per la difesa della democrazia e dei diritti umani in Bahrain. Almarzooq ha lavorato instancabilmente per incoraggiare e ispirare una protesta non violenta e pacifica da parte dell’opposizione e altri in Bahrein. Una soluzione pacifica all’attuale crisi dei diritti umani in Bahrain sarà raggiunta solo se figure come Almarzooq, così come tutti i prigionieri di coscienza e i difensori dei diritti umani che si sono impegnati per una democrazia pacifica e non violenta, saranno liberi di contribuire pienamente al processo.

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Siria: NPSG e PRNTT condannano fermamente il sequestro di Razan Zeitouneh insieme ad altri tre attivisti per i diritti umani
 

NPSG e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano il sequestro della nostra amica e collega Razan Zaitouneh e degli altri tre attivisti siriani per i diritti umani e ne chiedono per la loro sicurezza, l’immediato e incondizionato rilascio. Zeitouneh e i suoi colleghi sono esempi emblematici di coloro che hanno rischiato quotidianamente per documentare la rivolta siriana e la repressione del governo contro di essa, nonché per aiutare i siriani nelle aree liberate a governare e a provvedere a loro stessi, nonostante gli enormi ostacoli che devono affrontare. Questo sequestro è un chiaro esempio dei crescenti tentativi da parte delle fazioni più violente della rivolta siriana di minare ogni forma di azione civile nelle zone liberate e mettere a tacere i sostenitori della libertà e dei diritti umani che erano peraltro le richieste originali delle proteste contro il governo di Assad all’inizio del 2011.

Indipendentemente dal nome in cui questi attacchi feroci vengono effettuati contro gli attivisti sul campo, devono fermarsi e tutti i gruppi armati che operano in questi settori dovrebbero garantire la sicurezza e la protezione dei loro cittadini. Esortiamo inoltre la comunità internazionale, e in particolare l’Unione Europea e i suoi Stati Membri, ad adottare misure urgenti per garantire il rilascio di Razan Zaitouneh e dei suoi colleghi e a garantire la loro sicurezza e il loro benessere.

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* Niccolò Figà-Talamanca è Segretario Generale di Non c'è Pace Senza Giustizia

 

 Eventi

Terza Marcia per l’AMNISTIA, la GIUSTIZIA, la LIBERTA’
 

La III Marcia per l’AMNISTIA, la GIUSTIZIA, la LIBERTA’ partirà alle ore 10.00 del 25 dicembre da San Pietro (il raduno dei marciatori inizierà dalle 9.30 in Piazza Pia, all’inizio di Via della Conciliazione) per arrivare davanti la sede del Governo a Palazzo Chigi in Piazza Colonna. Durante la marcia saranno fatte brevi soste davanti al Carcere di Regina Coeli, al Ministero della Giustizia (Via Arenula), al Senato (Corso Rinascimento) e alla Camera dei Deputati (Piazza Montecitorio). Finito il corteo e la manifestazione davanti a Palazzo Chigi, i marciatori si saluteranno nella vicina Piazza San Silvestro, dove si terranno gli interventi conclusivi di saluto e di augurio.
Partecipano e promuovono la Marcia di Natale 2013: Don Antonio Mazzi, fondatore delle comunità Exodus, Marco Pannella, Emma Bonino; Don Ettore Cannavera, Presidente dei cappellani penitenziari sardi; Eugenio Sarno, Segretario della Uil penitenziaria; sen. Luigi Manconi, Presidente Commissione Diritti Umani del Senato; etc.

Organizzazioni promotrici: Partito Radicale, Radicali italiani, Unione della Camere Penali Italiane (UCPI); Ristretti Orizzonti, Nessuno Tocchi Caino, SI.DI.PE (Sindacato Direttori Penitenziari); Non c’è Pace Senza Giustizia, Settimanale Tempi, Detenuto Ignoto, Associazione Luca Coscioni, Radio Radicale, Esperanto Radikala Asocio; Comunità di Sant'Egidio; Cooperativa PID – Roma (Pronto Intervento Disagio); Cooperativa Sociale Arte Integrale – Roma; Radicali per Sant’Ambrogio; @.r.a., Associazione Radicale Antiproibizionisti; Sesta Opera San Fedele ONLUS; Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo; La Nazionale Italiana Cantanti, Associazione Fuori dall'ombra; Associazione Radicale Certi Diritti.

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Libia: NPSG sostiene le indagini sulle massicce violazioni dei diritti umani a Misurata
 

NPSG ha condotto una visita sul campo di tre giorni a Misurata dal 16 al 18 dicembre 2013 all’interno del suo Programma sulla Giustizia di Transizione. Lo scopo della visita, organizzata in collaborazione con il Mistero della Giustizia libico e il Tribunale Penale di Misurata, era quello di condurre un corso sulla Giustizia di Transizione che si è tenuto all’Università di Misurata, per accrescere la collaborazione con i procuratori locali e gli operatori del diritto impegnati nell’indagine dei crimini secondo il diritto internazionale, e di visitare sia il tribunale penale di Misurata, sia alcuni centri di detenzione. Misurata, infatti, durante la rivoluzione in Libia, è stata teatro di massicci combattimenti.

Più di 20 partecipanti, compresi studenti di giurisprudenza, avvocati, pubblici ministeri e attivisti per i diritti umani hanno aderito al corso di formazione che si è focalizzato su specifiche problematiche legate alle indagini, alla documentazione e al perseguimento dei crimini e delle violazioni dei diritti umani nel contesto libico. I partecipanti hanno discusso in merito alle riforme legislative portate avanti dalle autorità libiche, compresa la Legge sulla Giustizia Transizionale, da poco approvata, e le hanno confrontate con altre iniziative analoghe, in particolare con il processo in atto improntato sulla giustizia transizionale. Il 14-15 dicembre 2013, NPSG ha sostenuto e contribuito ad un’Iniziativa sulla Giustizia di Transizione, organizzata dall’Unione della Gioventù libica (Libyan Youth Union - LYU) a Tobruch a cui hanno partecipato cinquanta giovani attivisti.
 

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Siria: NPSG sostiene la società civile nella documentazione delle violenze sessuali e di genere
 

Due anni dopo che il popolo siriano ha aderito alla Primavera Araba ed è stato represso in modo violento e brutale dal regime di Assad, la crisi continua a peggiorare velocemente. Le parti belligeranti si stanno armando ad un ritmo serrato e stanno scatenando un aumento dei livelli di violenza e delle violazioni del diritto internazionale e umanitario sulla popolazione civile, compresi i gruppi particolarmente vulnerabili, come le donne, i giovani e i bambini. Se queste dinamiche possano essere cambiate, dipende dalla rottura delle aspettative riguardo all’impunità e alle ricompense per le violenze perpetrate, rafforzando le capacità degli attivisti siriani per i diritti umani e degli attori politici, di pretendere la giustizia, di accertare le responsabilità, e di rafforzare le capacità del sistema giudiziario e forense affinché possano svolgere il ruolo che gli compete ovvero di assicurare la giustizia.

A tal fine, Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) sta sostenendo gli sforzi e potenziando le capacità dei gruppi della società civile siriana, degli attivisti dei diritti umani e della democrazia, per documentare i crimini e gli abusi commessi in Siria, anche al fine di gettare le basi per le future indagini e i procedimenti penali. Come parte di questo lavoro, NPSG ha tenuto un corso di formazione intitolato “Documentare le violazioni contro le donne”, dal 9 al 12 dicembre 2013 a Gaziantep, insieme all’Unità di Supporto alla Cooperazione (Assistance Cooperation Unit - ACU), al Centro di Documentazione delle Violazioni in Siria (Violations Documentation Centre - VDC) e con il supporto del Ministero degli Esteri del Regno Unito (Foreign and Commonwealth Office - FCO). Tra i partecipanti al corso di formazione, a cui ha partecipato anche il neo-nominato Ministro della Giustizia della Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione, Fayez Al Daher, vi sono stati rappresentanti dell’ACU, del VDC, avvocati, giudici, agenti di polizia, attivisti per i diritti delle donne, operatori sociali, leader religiosi moderati e rappresentanti di associazioni informali e ONG che lavorano sulla ricerca e sulla documentazione all’interno della Siria.
 

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