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febbraio 2012
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Commissione sulla Condizione delle Donne: la Coalizione Ban FGM a New York per chiedere l'adozione di una Risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU entro il 2012
 

Nel corso della prima settimana della 56ma sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne delle Nazioni Unite (CSW), che si aprirà ufficialmente a New York il 27 febbraio 2012, Non c'è Pace Senza Giustizia e numerosi partner africani della Coalizione Ban FGM porteranno avanti diverse iniziative, tra cui un Evento Parallelo di Alto Livello, volte espressamente a perorare e dare visibilità alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili (MGF), e alla campagna internazionale per promuovere l'adozione, da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di una Risoluzione che metta al bando universalmente ed esplicitamente le MGF. 

Come ricordato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon nel rapporto “Porre fine alle mutilazioni genitali femminili”, pubblicato nel gennaio di quest'anno, l'importanza di un approccio comune e sistematico nell'affrontare una violazione dei diritti umani come le mutilazioni genitali femminili era stata già affermata anche nella Decisione adottata dall'Assemblea dell'Unione Africana nel corso della sua diciassettesima edizione, tenutasi a Malabo, nel luglio 2011. In maniera cruciale, questa storica Decisione ha espresso il forte supporto dell'Unione Africana e dei suoi Stati Membri all'adozione, nel corso della 66ma Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, di una risoluzione che bandisca le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo.

La 56ma sessione del CSW rappresenterà un momento chiave per NPSG ed i suoi partner, nonché per Ministri, Parlamentari e attivisti della società civile che sono stati in prima linea nella Campagna Ban FGM sia nei rispettivi paesi che nel resto del mondo, per chiedere ulteriormente un forte impegno, da parte di tutti i Governi e della comunità internazionale, nel supportare l'adozione, nel 2012, di una risoluzione dell'Assemblea Generale che contribuirebbe, in modo significativo, al riconoscimento delle MGF quale violazione dei diritti umani, perpetrata a danno di milioni di donne in tutto il mondo.

 

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Sierra Leone/NPSG: incontri con attori principali per discutere dell'impatto della SCSL e promuovere l'adozione di una legislazione di attuazione della CPI
 

Una delegazione di Non c'è Pace Senza Giustizia, guidata da Alison Smith, coordinatrice del Programma sulla Giustizia Penale Internazionale, si trova in Sierra Leone per incontrare e discutere con i principali stakeholders, tra cui il Cancelliere (Registrar) della Corte Speciale per la Sierra Leone (SCSL), una serie di questioni relative all'Indagine sul Lascito della SCSL. Quest'anno, l'Indagine sul Lascito sarà portata avanti da NPSG in collaborazione con Manifesto99, la Coalizione per la Giustizia e la Responsabilità, l'Istituto di Diritto Internazionale della Sierra Leone e la Rete delle ONG Liberiane. Il suo proposito è quello di valutare l'impatto e l'eredità della SCSL, quale principale meccanismo di giudizio dei maggiori responsabili dei crimini commessi durante il conflitto, che ha coinvolto il Paese sin dal 30 novembre 1996.

Considerato che il mandato della SCSL è prossimo al completamento, l'importanza per la SCSL di lasciare un lascito tangibile al Governo ed alla popolazione della Sierra Leone, in termini di giustizia, riconciliazione e principio di legalità, ma anche, possibilmente, per future iniziative di giustizia penale internazionale in Africa, rappresenta al tempo stesso una sfida ed un'opportunità senza precedenti.

 

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Fronte unico contro la repressione della società civile in Egitto
 

Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme a diverse altre eminenti ONG internazionali impegnate nella promozione dei diritti umani, hanno pubblicato una lettera aperta che condanna l’impressionante repressione messa in atto dal Governo dell’Egitto a danno della società civile. La lettera, pubblicata il 15 febbraio 2012, fa seguito alle incursioni ed agli arresti contro varie ONG da parte delle autorità egiziane, nonché alla recente proposta legislativa che, in maniera sconcertante, vorrebbe aumentare le restrizioni a danno delle organizzazioni della società civile. Questa preoccupante campagna messa in atto dalle autorità egiziane viola il diritto alla libertà di associazione delle organizzazioni della società civile o delle ONG internazionali - compreso il loro diritto fondamentale di esistere - e pone in pericolo le loro attività attraverso limitazioni e pressioni crescenti. Come affermato nella lettera, organizzazioni della società civile e ONG internazionali sono organizzazioni rispettose della legge che insieme giocano un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo dell’Egitto e la protezione dei diritti umani. La repressione messa in atto dal Governo dell’Egitto, quindi, non è soltanto una violazione del diritto internazionale, ma anche una seria minaccia al benessere della società egiziana stessa.

Nonostante ciò, la convocazione del nuovo parlamento offre al Governo dell’Egitto un’opportunità unica per accogliere e rendere effettiva la democrazia attraverso una nuova ed equa legislazione. Non c’è Pace Senza Giustizia e gli altri firmatari chiedono quindi al Governo egiziano di porre fine alle incursioni negli uffici delle ONG locali ed internazionali e di proteggere il loro personale dalle vessazioni; di facilitare e consentire alle organizzazioni della società civile di lavorare liberamente; di interrompere il rilascio di dichiarazioni a discredito delle organizzazioni; e di redigere infine una nuova proposta di legge riguardante le associazioni che sia coerente con gli standard internazionali relativi ai diritti umani accettati e ratificati dall’Egitto. Nelle prossime settimane il nuovo Parlamento egiziano deve assolutamente cogliere l’opportunità di cambiamento e rendere possibile la nascita di un Egitto nuovo e fiorente.

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 Eventi

High Level Parallel Event: “La messa al bando universale delle Mutilazioni Genitali Femminili: dalla Decisione dell'Unione Africana ad una Risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite”
 

Durante la prima settimana della 56ma sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne (CSW) a New York, Non c'è Pace Senza Giustizia e la Coalizione Ban FGM organizzeranno un Evento Parallelo di Alto Livello dal titolo “La messa al bando mondiale delle mutilazioni genitali femminili: dalla Decisione dell'Unione Africana ad una Risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite”. L’obiettivo principale di questo evento sarà quello di promuovere l’adozione di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che bandisca universalmente questa violazione sistematica e diffusa dei diritti umani. La prossima sessione del CSW rappresenta un momento chiave durante il quale rilanciare la causa. Fortunatamente, il processo verso un bando universale delle MGF è già avviato, come dimostrato dalla Decisione dell’Unione Africana del 1 luglio 2011 a sostegno di una Risoluzione dell’Assemblea Generale, seguita dalla pubblicazione del Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite dal titolo “Porre fine alle mutilazioni genitali femminili”.

Questo evento parallelo, che avrà luogo il 27 febbraio 2012 a New York, radunerà ministri, membri del Parlamento e attivisti della società civile che sono in prima linea nella battaglia per eliminare le MGF sia nei loro rispettivi Paesi che a livello mondiale. La riunione, di rango ministeriale, sarà co-presieduta da Mariam Lamizana per il CIAF e da Emma Bonino per NPSG, aperta da Michelle Bachelet, Direttore Esecutivo di UN Women e chiusa da S.E. Chantal Compaoré, moglie del Presidente del Burkina Faso e coordinatore della Campagna Internazionale per un Bando Universale delle MGF.

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