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giugno 2013
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Tunisia: NPSG e KADEM promuovono la giustizia transitoria e internazionale nella regione araba con il Procuratore della CPI
 

Il 20 giugno 2013 l'Al Kawakibi Democracy Transition Center (KADEM) e Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) hanno concluso la Conferenza sul tema "Giustizia Transitoria e internazionale nella regione araba", organizzata nel quadro dell'Accademia di Giustizia Transitoria e che ha visto la partecipazione del Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI),  Fatou Bensouda

La Conferenza. Inaugurata da Mustapha Ben Jafar, Presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente tunisina, ha fornito a i rappresentati di governo e della società civile di Bahrein, Egitto, Libia, Palestina e Tunisia una occasione per discutere e identificare iniziative concrete a livello nazionale per promuovere il consolidamento dei meccanismi di giustizia transitoria e dello Statuto di Roma. Gli incontri con giudici e procuratori di alto livello in collaborazione con il Ministero della Giustizia e l’Associazione degli Avvocati tunisinni hanno anche costituito una possibilità unica per discutere le sfide che si affrontano nell’investigare e perseguire i crimini penali internazionali. 

In seguito alla caduta dei regimi precedenti, l'Egitto, la Libia e la Tunisia stanno ora cercando di implementare i meccanismi di giustizia di transizione, mentre in Palestina ed in Bahrein la ricerca di giustizia costituisce una richiesta di lunga data da parte delle popolazioni. Nonostante la complessità e le difficoltà insite nella creazione di processi internazionali e di giustizia di transizione, e le differenze tra questi paesi, vi sono numerosi punti di contatto date le loro simili esperienze di dittatura e di repressione delle libertà fondamentali. Questa iniziativa è, pertanto, rivolta ai governi e alla società civile di questi paesi per agevolare il rafforzamento della loro cooperazione con l’obiettivo di porre fine alla tradizione di impunità e abusi  e con l’impegno di ristabilire giustizia e dignità per le vittime.

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Libia: NPSG facilita lo stabilimento di una Rete Libica di monitoraggio dei processi
 

 Il 14 e il 15 giugno 2013 a Sebrata in Libia, Non c’è Pace Senza Giustizia, in collaborazione con l’Associazione degli Avvocati di Tripoli, ha tenuto un corso di formazione in monitoraggio dei processi giudiziari per 18 avvocati libici. Scopo dell’iniziativa consentire ai partecipanti di rafforzare la propria capacità di creare una rete di monitoraggio nel paese. 

Il corso ha consentito aipartecipanti di esplorare una varietà di interventi di possibili e di valutare quale possa essere il più adatto alla Libia, sulla base delle aspettative dei principali attori coinvoli, delle condizioni del paese e non ultime le capacità organizzative e il problema dell’accesso

Il seminario è culminato  con la Creazione di una Rete Libica di Monitoraggio dei Processi Giudiziari, che NPSG si è impegnata a supportare con ogni mezzo. Il monitoraggio dei procedimenti processuali è una parte importante della riforma del sistema giudiziario promossa da NPSG nel suo programma sulla Giustizia Transitoria. Esso ha lo scopo di rafforzare le istituzioni nazionali e promuovere rispetto dei diritti umani e stato di diritto.

 
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Egitto: NPSG condanna fermamente l’intensificazione della repressione contro la società civile e i difensori dei diritti umani
 

Il 4 giugno un tribunale  egiziano ha condannato 43 dipendenti di ONG, tra cui 15 statunitensi, per aver gestito illegalmente organizzazioni non governative ed aver accettato fondi stranieri senza autorizzazione. Le sentenze vanno da uno a cinque anni di detenzione. La corte ha inoltre ordinato la chiusura degli uffici egiziani delle ONG coinvolte.
 
Il verdetto emanato, così come la recente bozza di legge sulle ONG che imporrebbe forti restrizioni ai gruppi della società civile egiziana, è un enorme passo indietro e richiama campagne portate similarmente avanti durante il precedente regime dittatoriale. Nel limitare i diritti fondamentali, come la libertà di associazione, le autorità egiziane contraddicono platealmente lo spirito della rivoluzione e violano gli impegni internazionali dell’Egitto ai sensi dell’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e il Patto sui Diritti Civili e Politici.
 
Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano la crescente campagna di indimidazione, disturbo e restrizioni arbitrarie condotta dalle autorità politiche e giuridiche contro i difensori dei diritti umani.
 

Solo attraverso un pieno sostegno dei valori e dei principi democratici, dello stato di diritto e del supporto dello sviluppo di una società civile diversificata e dinamica, le autorità egiziane potranno mantenere accesa la fiamma della rivoluzione ed assicurare che istituzioni responsabili e la democrazia prosperino. 

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 Eventi

Iniziative referendarie "Cambiamo Noi" e "#giustiziagiusta"
 

 

Non c’è Pace Senza Giustizia è impegnata, insieme al Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, ed alle altre associazioni costituenti, in una campagna in favore dello stato di diritto e la democrazia in Italia. In particolare, le iniziative “Cambiamo Noi” e “#giustiziagiusta” mirano a riportare al centro del dibattito i diritti civili, la grave condizione della giustizia italiana e la pesante situazione politica, attraverso dodici quesiti referendari.
 
Nello specifico, l’Abolizione del Finanziamento pubblico partiti, già una volta abolito per volere degli italiani ma reintrodotto sotto forma di rimborso elettorale; 8x1000,per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime una scelta; Custodia cautelare, per limitare il carcere preventivo, ovvero in attesa di giudizio, ai soli reati gravi; Divorzio breve, per eliminare l’inutile e dannoso obbligo dei tre anni di separazione necessari per poter chiedere il divorzio; Niente carcere per reati di lieve entità (Droghe),per eliminare quelle norme che riempiono le carceri e paralizzano la giustizia con reati minori; Abolizione dell’Ergastolo, per abolire il carcere a vita ed ottenere una pena detentiva che abbia come finalità la rieducazione del reo; Lavoro e immigrazione*, per abrogare quelle norme discriminatorie che ostacolano il lavoro ed il soggiorno regolare degli stranieri; Magistrati fuori ruolo, per far rientrare nei Tribunali le centinaia di magistrati attualmente dislocati ai vertici della pubblica amministrazione, così da smaltire l’enorme arretrato giudiziario; Responsabilità civile dei magistrati*, affinché cittadini possano ottenere dal magistrato il giusto risarcimento, ed in tempi rapidi, dei danni causati da irregolarità ed ingiustizie commesse nei loro confronti; Separazione delle carriere dei magistrati, per ottenere la garanzia di essere giudicati da un giudice terzo, obiettivo ed imparziale che abbia una carriera diversa da quella del Pubblico Ministero che rappresenta invece l’accusa.

(* due quesiti referendari)
 
 
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Per maggiori informazioni www.cambiamonoi.it e www.referendumgiustiziagiusta.it

Bahrein: NPSG sostiene la formazione della società civile nel monitorare i Diritti Umani
 

 Nell’ambito del suo progetto in supporto della Transizione Democratica del Bahrein attarverso la giustizia e l’attribuzione delle responsabilità, Non c’è Pace Senza Giustizia ha organizzato, in coordinamento con il partner locale in Bahrain, un “Colloquio Strategico sulle Sfide e le Opportunità della Società Civile del Bahareinche si è tenuto a Istanbul, in Turchia, tra il 17 e il 19 giugno 2013. Lo scopo dell’incontro è favorire il dialogo e le sinergie tra le organizzazioni della società civile del Bahrein nei loro sforzi per la promozione di riforme politiche e contribuire inoltre ad ancorare il futuro del loro paese alla democrazia, allo stato di diritto ed al rispetto dei diritti fondamentali

Partendo  dal lavoro sviluppato sin dall’inizio delle manifestazione di massa in Bahrein, l’incontro ha anche avuto l’obiettivo specifico di rafforzare la capacità di attivisti per la democrazia e esponenti della società civile di monitorare e documentare efficacemente abusi e violazioni passati e presenti. I partecipanti hanno avuto l’opportunità, inoltre, di avanzare proprie raccomandazioni per assicurare  l’assunzione delle  responsabilità e i risarcimenti delle vittime. 

Il Colloquio ha visto  la partecipazione sia di esponenti di lungo corso di un ampio spettro della società bahrenita (esponenti della società civile, politica e confessionale) sia la partecipazione di soggetti di gruppi sottorappresentati, come donne e giovani, e attori di rilievo nei propri rispettivi gruppi.

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Tunisia: l’Accademia di Giustizia transitoria promuove uno scambio tra media libici e tunisini su giustizia di transizione e CPI
 

Il 11 e 12 giugno 2013, il  Al Kawakibi Democracy Transition Center(KADEM) e non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG), hanno promosso, nel quadro dell’Accademia di Giustizia Transitoria, un corso di formazione per i rappresentati dei media tunisini e libici sulla giustizia transitoria e la Corte penale internazionale. Il corso ha visto la partecipazione di Fadi Al Abdallah, portavoce della CPI e capo dell’unità Affari Pubblici. 

Questo evento ha offerto un’opportunità unica ai rappresentanti dei media di Libia e Tunisia per condividere le lezioni apprese sulla Giustizia Transitoria e la CPI, rinforzando la capacità di affrontare questi temi. Data la mancanza di trasparenza sotto i passati regimi, infatti, essi non sono ancora  completamente abituati a riportare notizie ed eventi collegati alla giustizia e spesso i loro lavori riflettono fraintendimenti e pregiudizi in merito a questi concetti. I mezzi di comunicazione possono giocare un ruolo chiave nel formare e mobilitare l’opinione pubblica sui meccanismi di accertamento delle responsabilità, la copertura mediatica quindi ha più possibilità di essere oggettiva ed accurata se si basa su una corretta e valida conoscenza di questi temi.

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