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giugno 2015
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Bahrein: NPSG e il Partito Radicale condannano fortemente il processo farsa e la sentenza arbitraria contro Sheikh Ali Salman
 

Non c’è pace senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) disapprovano fermamente la condanna arbitraria a quattro anni di reclusione del leader del principale partito d’opposizione bahreinita, Sheikh Ali Salman. La sentenza di oggi è l’ennesimo esempio lampante di come il diritto al giusto processo sia inesistente in Bahrein. Le autorità del Bahrein continuano a essere risolute nel sopprimere ogni pacifico dissenso e la ricerca non violenta di significative riforme democratiche, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani nel paese”.
 
Questa è una mossa altamente rischiosa, che può soltanto portare il Paese sul pericoloso cammino del tumulto politico e della divisione. Purtroppo la risposta della comunità internazionale al continuo e violento attacco del Bahrein alle libertà civili e politiche è stata, finora, debole e sorda di fronte alla difficile situazione dei cittadini di questo Paese. Le autorità del Bahrein hanno usato questo approccio a mo' di benestare per perseverare nelle proprie pratiche repressive e di rappresaglia, piuttosto che intraprendere un dialogo vero ed inclusivo. E' tempo che la comunità internazionale prenda delle misure immediate e concrete e reagisca a quest'ultimo colpo alla libertà di estressione in Bahrein con la serietà che garantisce. Omettere di far ciò equivale, in realtà, ad appoggiare la tirannia e la repressione.
 
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* Niccolò Figà-Talamanca è Segretario Generale di Non C’è Pace senza Giustizia

CPI: il Sudafrica delude le vittime del Darfur
 

Il 15 giugno 2015, il presidente del Sudan Omar al-Bashir, che è sotto mandato d’arresto da parte della Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità e genocidio, ha lasciato il Sudafrica, dove stava partecipando al summit dell’Unione Africana. In parole povere, le autorità sudafricane hanno permesso al Presidente Al-Bashir di evadere la giustizia, non solo fallendo nell’adempiere i propri obblighi di diritto internazionale, ma anch etrasgredendo un ordine della propia stessa corte costituzionale, la quale richiedeva che al presidente Al-Bashir fosse impedito di lasciare il Paese. La corte costituzionale ha inoltre statuito che il fallimento del Sudafrica nell’arrestare il Presidente era contrario alla stessa costituzione sudafricana.   
 
Molto dipende dal fatto che la CPI necessita della volontà politica degli stati membri di supportare il suo lavoro ed eseguire le sue decisioni. Questo è decisamente evidente in ciò che è accaduto in Sudafrica. Inoltre, la CPI ha bisogno che lo stato di diritto prevalga nei propri Stati parti, in modo da assicurare che – anche nell’assenza di una volontà politica – codesti almeno onorino le sue regole e i suoi requisiti. Questo episodio mostra che, in assenza di un reale impegno ad onorare lo stato di diritto, persino le corti nazionali non possono fare affidamento sul fatto che le proprie decisioni vengano eseguite dalle autorità.
 
Anche se ci rammarichiamo per il degrado dello stato di diritto, non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che coloro che davvero perdono qui sono le vittime del Darfur. Ancora una volta, sono state messe da parte nell’interesse dei politici, i loro diritti sono stati ignorati e le loro difficoltà dimenticate. Supportare i loro oppressori disonora la storia del Sudafrica e le vittime del regime dell’apartheid, molte delle quali sono morte lottando leaders spietati e un sistema brutale nella speranza di un mondo migliore per tutti.
 
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*  Alison Smith è Consigliere Legale e direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di NPSG

NPSG si congratula per l’entrata in vigore della legislazione che vieta le MGF in Nigeria
 

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) accolgono l’entrata in vigore della legge che vieta le mutilazioni genitali femminili come un momento storico nella lunga battaglia intrapresa in Nigeria contro questa violazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze.
 
Siamo estremamente soddisfatti che la Nigeria abbia ora, per la prima volta, una legge specifica a livello federale che criminalizza le MGF. Invitiamo il governo nigeriano e le autorità locali ad attuare prontamente le disposizioni in essa contenute per estirpare questa pratica una volta per tutte e a lanciare una campagna nazionale di sensibilizzazione volta ad informare le comunità che vivono nelle aree dove questa violazione dei diritti umani persiste che essa non solo è degradante, ma divenuta un reato penale.
 
Come richiesto dalla Risoluzione n. 69/150 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, NPSG e il PRNTT ribadiscono che l’adozione e l’attuazione di leggi efficaci contro le MGF e che contengano sanzioni, costituiscono elementi fondamentali per combattere con successo questa violazione dei diritti umani e promuoverne l’eliminazione.
 
Facciamo appello a tutti gli Stati nei quali le MGF continuano ad essere perpetrate, affinchè assicurino l'adozione di leggi che vietino inequivocabilmente le MGF, ed allo stesso tempo forniscano un supporto forte e chiaro a tutti gli attivisti che lottano quotidianamente per porre fine a questa violazione dei diritti umani.
 
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* Alvilda Jablonko è Coordinatrice del Programma Genere e Diritti Umani di Non c’è Pace Senza Giustizia

 Eventi

ONU / Ginevra: NPSG e il Partito Radicale organizzano un evento parallelo su "Siria dopo la tirannia: verso un futuro democratico e pluralistico"
 

In occasione della ventinovesima sessione del Consiglio ONU sui Diritti Umani, Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale, insieme al Forum Democratico Euro-Siriano, hanno organizzato un evento parallelo sul tema “La Siria dopo la tirannia: verso un futuro democratico e pluralistico”, tenutosi il 25 giugno 2015 presso il Palazzo delle Nazioni Unite. L’evento è stato co-sponsorizzato dai governi di Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Qatar, Turchia, Stati Uniti e dalla Coalizione Nazionale Siriana delle Forze dell’Opposizione e della Rivoluzione.
 
Nell’anno del quarto anniversario dell’inizio dell’insurrezione siriana, il futuro di questo Paese e dei suoi cittadini risulta sempre più cupo e squallido. Schiacciato tra le atrocità di massa commesse dalle forze armate del regime di Al-Assad e la selvaggia fanatica dei gruppi terroristici e delle milizie straniere, il popolo della Siria cerca sia la fine delle violenze, sia giustizia e riparazione quali alternative concrete alla doppia tirannia dell’estremismo e della dittatura.
 
Lo scopo di questo evento parallelo era di focalizzarsi sul ruolo dell’impegno civico, sui diritti delle vittime e sulla lotta contro l'impunità per i crimini commessi (accountability) come requisiti fondamentali per porre fine al conflitto in Siria e per assicurare che ci possa essere l’avvio di un processo democratico nel paese. La conferenza ha fornito l’opportunità di ribadire che per raggiungere una soluzione politica durevole alla guerra siriana, la comunità internazionale deve superare gli ostacoli all’accountability e, anzi, agire sulla base di essa quale necessità per il futuro della Siria.
 
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ONU / Ginevra: NPSG, il Partito Radicale e Sentinel Human Rights Defenders organizzano un evento parallelo su "Madri single e l’Architettura d’isolamento in Irlanda"
 

In occasione della ventinovesima sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, Non c’è Pace Senza Giustizia, il Partito Radicale e Sentinel Human Rights Defenders, in collaborazione con Adoption Rights Alliance e il Consiglio Nazionale delle Donne Irlandesi, hanno organizzato un evento parallelo dal titolo “Madri single e l’Architettura d’isolamento in Irlanda”, tenutosi 24 Giugno 2015 presso il Palazzo delle Nazioni.
 
Lo scopo dell'evento era di fare luce su un aspetto tragico della storia non ufficiale dell'Irlanda, che ha comportato l’incarcerazione, la messa in schiavitù e la morte non a causa degli ideali, della razza o della classe dei cittadini, ma a causa del loro genere. Il risultato è stato la creazione di una rete di istituzioni che ha illegalmente privato le donne non sposate dei loro diritti genitoriali, così come dei loro diritti umani e libertà basilari (e quelli dei loro bambini).
 
Per alcune vittime, c’è stata una lieve ammissione, attraverso le scuse che lo Stato ha formulato nel 2012, anche se il rapporto che le aveva precedute è stato criticato per essere “incompleto” e sfornito di “molti elementi caratteristici di un’investigazione sollecita, indipendente e accurata”. Tuttavia, per la maggior parte delle vittime, non ci sono state scuse, né risarcimento o consapevolezza dei crimini che hanno patito. Anche questa storia parallela dev’essere messa in rilievo durante il centenario dell’Irlanda che verrà celebrato nel 2016, per riconoscere ed abbracciare tutti gli eroi irlandesi, ed ammettere gli errori commessi dimodoché il Paese possa veramente diventare una nazione moderna fondata sull'uguaglianza per tutti i suoi cittadini.
 
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