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giugno 2016
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

CPI – il caso Bemba: NPSG accoglie la condanna a 18 anni di prigione come un significativo passo in avanti per le vittime di violenza sessuale
 

Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT) accolgono la sentenza di oggi della Corte penale internazionale (CPI) come un notevole passo avanti verso il risarcimento delle vittime del conflitto brutale che ha avuto luogo nella Repubblica Centrafricana tra il 2002 e il 2003. Questa decisione rappresenta anche un punto di svolta nella lotta per porre fine ai reati di violenza sessuale nei conflitti, essendo la prima volta che lo stupro e la violenza sessuale sono stati giudicati presso la Corte penale internazionale come crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
 
Come risulta dalla natura delle accuse contro Bemba, i reati di violenza sessuale contro donne, uomini e bambini sono stati particolarmente brutali nella Repubblica Centrafricana, e utilizzati come strumento per terrorizzare la popolazione civile. E’ significativo che molte di queste vittime siano state rappresentate al processo contro Bemba: per quanto processi di questo tipo possano contribuire e contribuiscono effettivamente al ripristino dello stato di diritto e alla deterrenza a livello regionale, nazionale e internazionale, non dobbiamo mai dimenticare che essi rappresentano un’opportunità per la popolazione della Repubblica Centrafricana di vedere che giustizia è stata fatta, e che questa farà il suo corso.
 
Due giorni fa, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sessuale nei conflitti è stata osservata per la prima volta in tutto il mondo. E’ stata l'occasione per ricordare che la pratica della violenza sessuale come strumento di guerra continua ad essere un crimine diffuso e devastante commesso in totale impunità in numerosi paesi colpiti da conflitti, dall'Afghanistan alla Repubblica Democratica del Congo, dalla Bosnia alla Siria, fino al Sudan. Accertamento delle responsabilità e risarcimento per tali violazioni dei diritti umani, sia quelle già commesse che quelle in corso, devono essere messe al primo posto se vogliamo che sussista qualche speranza di raggiungere una stabilità duratura, riconciliazione e pace nei paesi colpiti. Tutti dovrebbero considerare la sentenza di oggi come un campanello d'allarme in questo senso.
 
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* Alison Smith è Consigliere Legale e Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di NPSG

Bahrain: NPSG e PRNTT condannano con forza la sospensione del principale partito di opposizione Al-Wefaq
 

ll 14 giugno 2016, un tribunale del Bahrain ha emesso un'ordinanza di sospensione delle attività del principale partito di opposizione Al-Wefaq con l'accusa di "creare" un clima favorevole per il terrorismo, l'estremismo e la violenza " nel Paese. Al-Wefaq, i cui uffici sono stati chiusi ed i suoi beni congelati, sarà in grado di operare in attesa di una decisione giudiziaria sulla sua completa dissoluzione del 6 ottobre 2016. L'annuncio arriva 2 settimane dopo che una Corte di Appello Bahreinita ha esteso da quattro a nove anni di prigionia la pena inflitta a Sheikh Ali Salman, segretario generale di al Wefaq, ribaltando la decisione di un giudice di assolvere Sheikh Salman dall’accusa sostenere il rovesciamento del governo con la forza. Inoltre, anche il 14 giugno le forze di sicurezza del Bahrain hanno nuovamente arrestato eminente l’ attivista per i diritti umani Nabeel Rajab con l'accusa di "diffusione di false informazioni".
 
Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano fermamente l’allarmante decisione delle autorità del Bahrein di sospendere il principale partito di opposizione nel paese, che ha costantemente portato avanti una protesta pacifica condannando tutte le forme di violenza per un sistema politico democratico, equo e giusto in Bahrain attraverso l'istituzione di una vera e propria monarchia costituzionale. La sentenza scioccante e senza precedenti di oggi è parte di un giro di vite crescente volta a criminalizzare la libertà di parola e di eliminare qualsiasi voce pacifia e dissenzientei dell’opposizione nel paese. Inoltre dimostra palesemente che il regime del Bahrein è determinato a chiudere qualsiasi strada o la prospettiva di un dialogo per far avanzare le riforme democratiche, stato di diritto e il rispetto dei diritti umani nel paese.
 
Questa è chiaramente una mossa altamente pericolosa che può solo aumentare l'instabilità politica, i disordini sociali e le divisioni nel paese. Come affermato dal principe Zeid Ra'ad bin, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, nel suo discorso di apertura al 32 sessione del Consiglio dei diritti umani, attualmente riunita a Ginevra, la repressione non eliminerà rimostranze della gente ma li aumenterà. La comunità internazionale non può rimanere in silenzio di fronte a ciò che sta rapidamente diventando la realizzazione del peggior scenario possibile per il Bahrain: la creazione di uno stato di tirannia e di repressione in cui sono negati i diritti civili e politici della maggioranza dei cittadini del  paese.
 
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* Niccolò Figà-Talamanca è Segretario Generale di Non C’è Pace senza Giustizia

 Eventi

L’UNPO, il SADF e NPSG hanno organizzato una tavola rotonda incentrata sul trattato di pace delle Chittagong Hill Tracts
 

Il 17 giugno 2016, l’Organizzazione delle nazioni e dei popoli non rappresentati (UNPO), in collaborazione con il Forum per la democrazia in Asia meridionale (SADF) e Non c’è Pace Senza Giustizia (NPWJ), han organizzato una tavola rotonda con i rappresentanti della società civile al fine di discutere sugli accordi di pace del 1997 tra il governo del Bangladesh e il partito popolare unito delle Chittagong Hill Tracts (PCJSS). L’evento si è svolto venerdì 17 giugno 2016 presso la sede di Non c’è Pace Senza Giustizia a Bruxelles. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di Ushatan Talukder, unico deputato del parlamento nazionale bengalese che rappresenta la comunità indigena, e Mangal Kumar Chakma, rappresentante del partito popolare unito delle Chittagong Hill Tracts (PCJSS), la sola organizzazione politica che rappresenta gli Jumma.
 

Gli accordi di pace delle Chittagong Hill Tracts, conclusi dopo anni di conflitto e negoziati, contengono una serie di disposizioni che il governo del Bangladesh avrebbe dovuto applicare per meglio tutelare i diritti dei popoli indigeni delle Chittagong Hill Tracts (CHT), un gruppo di undici diverse tribù, insieme note come Jumma, che raggiungono un totale di 850.000 individui. Nonostante i vari tentativi e l’insistenza della comunità indigena, quasi 19 anni dopo, gran parte delle disposizioni contenute negli accordi di pace restano inapplicate. La comunità Jumma deve ancora essere riconosciuta come indigena, e la loro cultura e tradizioni distintive sono minacciate dall’insediamento di un cospicuo numero di bengalesi provenienti da altre parti del paese, che in soli 60 anni sono passati dal 2% al 50% della popolazione della regione.

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Presentazione alla stampa del dipinto “Angeli della Siria” a Bruxelles
 

Il 30 giugno 2016, l'ufficio di rappresentanza a Bruxelles della Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione (SOC) ha convocato una presentazione alla stampa della prima esposizione in Europa dell’opera "Angeli della Siria", in mostra presso il Koninklijk Atheneum E.Hiel a Bruxelles.
 
L'opera d'arte è un lavoro di collaborazione tra Hossam al-Saadi, Hussam Alloum, Abduljaleel al-Shaqaqi e Ahmed al-Dulli che volevano protestare contro l'uccisione di bambini in Siria. E 'considerato uno dei dipinti più importanti al mondo, considerata la sua dimensione enorme (22m x 21,5m) e il contenuto. Il dipinto mostra il volto di un bambino siriano e contiene i nomi dei 12490 bambini che sono stati uccisi durante la guerra in Siria fino al momento in cui è stato completato (nel 2014). I nomi sono stati forniti dal Violations Documenting Center (VDC), una ONG fondata da Razan Zaitouneh, premiato dal Premio Sakharov del Parlamento europeo nel 2011.
 
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche Hossam al-Saadi, uno degli artisti impegnati nella realizzazione di questo lavoro e membro della Coalizione nazionale siriana, Joe Buelens, Welcome Refugees Group Grimbergen, e Niccolo 'Figa-Talamanca, Segretario Generale di Non c'è Pace Senza Giustizia.
 
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