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ottobre 2012
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Campagna BAN FGM/Nazioni Unite: testo di risoluzione consegnato rappresenta una pietra miliare nello sforzo globale per porre fine a questa violazione dei diritti umani
 

Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme ai suoi partners della Coalizione internazionale per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, si congratulano per la consegna, da parte del Gruppo Africano, di una testo di Risoluzione sulle mutilazioni genitali femminili presso il Terzo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si staglia come pietra miliare della campagna per coinvolgere la leadership globale nella lotta contro le MGF in quanto violazione flagrante e su larga scala dei diritti umani fondamentali di donne e bambine.

In particolare, il progetto di risoluzione invita gli Stati "a condannare tutte le pratiche dannose che colpiscono le donne e le ragazze, in particolare le mutilazioni genitali femminili, e di adottare tutte le misure necessarie, comprese leggi per vietare tale pratica e proteggere le donne e le ragazze da questa forma di violenza, e per porre fine all'impunità”.
 

Indubbiamente si tratta di un passo avanti senza precedenti, il primo tassello di un faticoso processo negoziato che ci auguriamo non subirà battute d'arresto e procederà spedito verso l'approvazione della risoluzione in sede di Assemblea Generale a dicembre.
 
Il merito di questo risultato va riconosciuto anzitutto alle militanti anti-mutilazioni arabe e africane, che nel corso di oltre un ventennio non hanno mai gettato la spugna, continuando a lottare con coraggio e determinazione per garantire alle prossime generazioni un futuro in cui le mutilazioni genitali femminili siano solo un triste ricordo del passato. Il merito è anche di tutti quei parlamentari e rappresentanti di istituzioni governative che hanno accompagnato questo percorso e operato affinché la comunità internazionale si pronunciasse in modo inequivocabile, condannando le mutilazioni genitali femminili come reato contro la persona da perseguire a livello universale.

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Rapporto di NPSG sulla Corte Speciale per la Sierra Leone mette in evidenza il profondo ed esteso impatto della Corte nel porre fine all’impunità e rafforzare lo stato di diritto
 

L’emanazione del giudizio e della sentenza a carico di Charles Taylor portano verso la fine il mandato della Corte Speciale per la Sierra Leone, come uno dei principali meccanismi per il riconoscimento delle responsabilità ed il processo di coloro che rivestono le maggiori responsabilità per i crimini commessi durante il conflitto in Sierra Leone nel Novembre 1996. Dal momento che la Corte sta ora riducendo le sue attività, la questione del suo impatto e della sua eredità in Sierra Leone e Liberia diventa estremamente importante.
 
Per tale ragione dopo la sentenza Taylor emessa alla fine di maggio, la Corte ha commissionato un sondaggio nazionale in Sierra Leone e Liberia sull’impatto e sul retaggio della Corte Speciale per la Sierra Leone, che è stato condotto da NPSG e dai suoi partners: l’Istituto della Sierra Leone per il diritto internazionale, Manifesto 99, la Coalizione per Giustizia ed Accountability, e la Rete di ONG liberiane. Lo scopo del sondaggio era raccogliere le impressioni della popolazione sul mandato e sulle attività della Corte, determinare l’impatto della sua azione giudiziaria, il retaggio del suo lavoro e del suo programma di outreach e sensibilizzazione a livello locale.
 
Il sondaggio, che è stato amministrato, tra Sierra Leone e Liberia, ad un totale di 2.841 persone, mette in luce il profondo ed esteso impatto che la Corte ha avuto nel porre fine alle impunità, nel rafforzare lo stato di diritto, restaurare la pace ed instaurare nelle vittime un sentimento di riparazione per i torti subiti. Come è stato sottolineato dal giudice Fisher nel suo discorso al Consiglio di Sicurezza, i risultati mostrano che il 79,16% degli intervistati di Sierra Leone e Liberia crede che la Corte abbia adempiuto il proprio mandato, che è stato, a loro avvisio, prima di tutto e principalmente quello di portare a termine i procedimenti giuridici, instaurare giustizia e pace e riaffermare la supremazia dello stato di diritto.

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 * Alison Smith è consigliere legale e Coordinatrice del Programma sulla Giustizia Penale Internazionale di NPSG

Giornata Mondiale contro la pena di morte: NPSG si congratula con il presidente della Sierra Leone Ernest Bai Koroma premiato come ‘Abolizionista dell’anno 2012’
 

Il 10 ottobre 2012 durante una cerimonia svoltasi a Freetown presso il Parlamento della Sierra Leone, sede del Presidente della Repubblica, una delegazione di Nessuno Tocchi Caino e del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT) hanno conferito il premio “Abolizionista dell’anno 2012” al Presidente Ernest Bai Koroma come riconoscimento del suo impegno nella lotta per l’abolizione della pena di morte in Sierra Leone.

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) si congratula calorosamente con il presidente  Ernest Bai Koroma per questo premio e si augura che egli continui ad esercitare la sua influenza su questa tematica e che il governo della Sierra Leone compia tutti i passi necessari ad abolire la pena di morte all’interno della legislazione nazionale, nonchè dimostri il suo impegno a livello internazionale nel votare a favore della Moratoria universale per l’abolizione della pena di morte su cui ci si attende il voto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre di quest’anno.
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Nobel Pace UE / Emma Bonino: "Un riconoscimento per il passato, spero un severo monito per il presente ed un incoraggiamento per il futuro"
 

In una dichiarazione rilasciata a riguardo della consegna del Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea, Emma Bonino, Vice presidente del Senato Italiano e fondatrice di Non c’è Pace Senza Giustizia, ha sottolineato che questo premio è senza dubbio un alto e prestigioso riconoscimento al progetto europeo nato sulle ceneri di due Guerre mondiali e di un genocidio e fondato sulla forza e la visione dell'assunto "mai più guerra tra di noi".

Tuttavia considerata la valutazione molto più sobria, se non addirittura cupa, dell'Europa di oggi, con riferimento non solo alla gestione della crisi economico finanziaria, ma in particolare alla difesa dei diritti umani e alla promozione della democrazia e dello stato di diritto, questo premio dev’essere considerato anche un monito per il presente e un incoraggiamento per promuovere in futuro un’evoluzione in senso federalista dell’Unione Europea, ossia la realizzazione degli “Stati Uniti d’Europa”.
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NPSG ed Handy Cup si congratulano per la Dichiarazione del “Dialogo 5+5” in supporto ai diritti delle persone disabili
 

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e Handy Cup accolgono con entusiasmo la ‘Dichiarazione del Dialogo 5+5’ ed il suo esplicito sostegno alle iniziative volte a promuovere un dialogo multiculturale tra giovani ragazzi disabili e svantaggiati dal punto di vista sociale, in tutta l’area del Mediterraneo.
 
I capi di Stato e di Governo dei dieci Paesi che hanno preso parte al Processo di cooperazione nel Mediterraneo Occidentale hanno firmato una Dichiarazione finale citando “Handy Cup” come una “fertile rete all’interno della quale possono fiorire conoscenza, scambio di esperienze ed obiettivi comuni per una migliore qualità della vita tra persone disabili attraverso tutta la regione”. In aggiunta a questo, essi si impegnano a “ incoraggiare la costruzione di una rete regionale di rappresentanti della società civile” (..) con l’obiettivo di “incrementare la consapevolezza del pubblico e promuovere un dialogo multiculturale tra persone disabili e svantaggiate dal punto di vista sociale attraverso la promozione di cittadinanza, auto-determinazione ed uguali diritti.”
 
NPSG ed Handy Cup si augurano che ulteriori iniziative concrete siano realizzate sulle sponde del Mediterraneo, per rafforzare l’auto-affermazione politica delle persone disabili attraverso la solidarietà trans-frontaliera, la cooperazione internazionale ed i meccanismi di democrazia partecipativa che facilitino l’interazione tra attori governativi e non governativi al fine di promuovere politiche strategiche nazionali e piani di azione nei riguardi delle persone disabili.

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 Eventi

NPSG inaugura a Tripoli la serie di colloqui sulla giustizia di transizione per studenti di legge
 

Nel contesto del suo programma sulla giustizia di transizione in Libia Non c’è Pace Senza Giustizia ha dato inizio ad una serie di colloqui dedicati agli studenti di Legge in Libia. Il primo di questi colloqui-seminari si è focalizzato sulla domanda “Cos’è la Giustizia di Transizione?” ed ha visto la partecipazione di un gruppo di studenti della facoltà di Legge dell’Università di Tripoli. Sono i futuri avvocati, giudici e pubblici ministeri della Libia, con la loro voce unica ed inascoltata.

Dopo anni di messa al bando delle associazioni ed unioni di studenti, questo colloquio apre un nuovo capitolo per i giovani libici. Questi colloqui con gli studenti mirano a raggiungere diversi obiettivi: fornire agli studenti di legge un’opportunità per dare vita a proprie unioni ed associazioni, rafforzare le loro capacità legali attraverso la discussione con altri studenti ed interlocutori, aumentare la loro consapevolezza e stimolare le loro conoscenze sulle questioni relative al diritto penale internazionale in Libia ed a livello internazionale.
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Forum per il Futuro 2012: verso una maggiore collaborazione tra governi e società civile per promuovere riforme democratiche nella regione BMENA
 

Non c’è Pace Senza Giustizia ha contribuito al Seminario regionale sulla “Gestione economica e l’imprenditoria nella regione BMENA” che si è tenuto ad Amman in Giordania, nei giorni 1-2 ottobre 2012, come secondo di una serie di seminari preparatori convocati nel contesto del Forum per il Futuro 2012.

Dal 2004 NPSG lavora per promuovere, nel contesto del Forum per il Futuro, meccanismi di consultazione diretta e continua tra governi e rappresentanti della società civile, con lo scopo di promuovere riforme politiche e diritti umani nella regione BMENA attraverso l'elaborazione di proposte congiunte.
 
Considerando i recenti sviluppi ed il processo di transizione in corso in diversi paesi della regione, oggi sembra essere ancora più necessario fornire un pieno supporto a questi processi per assicurare che i cittadini possano partecipare attivamente alle riforme democratiche e contribuire a realizzare un futuro per il proprio paese basato sulla libertà e sul rispetto dei diritti fondamentali, buon governo e sviluppo economico.
 

NPSG si augura  di vedere, durante questi lavori preparatori, ulteriormente espanso e rinforzato l’impegno dei governi per dar vita ad un dialogo sostanziale e regolare con la società civile che sia basato su un riconoscimento reciproco e alla pari, e di ottenere dall’incontro ministeriale a Tunisi una serie di proposte e raccomandazioni congiunte e costruttive.

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