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ottobre 2017
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Corte Penale Internazionale: Il ritiro del Burundi è scandaloso ma non assolve il paese dai suoi obblighi
 

Non c’è Pace Senza Giustizia deplora profondamente la scelta del Burundi di ritirarsi dallo Statuto di Roma sul Tribunale Penale Internazionale, scelta che entra in vigore in data odierna. Nel percorrere questo passo indietro senza precedenti, l’attuale governo del Burundi chiaramente e tristemente dimostra il suo intento politico di negare giustizia alle vittime di atrocità, proteggendo i loro presunti aguzzini da ogni tipo di responsabilità.
 
Gli obblighi legali sostenuti dal Burundi durante la sua sottoscrizione dello Statuto di Roma continuano ad essere applicati nonostante il paese non sia più membro del consesso degli stati membri del Tribunale Penale Internazionale. Il Burundi è ancora legato alle decisioni del tribunale, ai mandati di arresto e ad ogni altro tipo di misure restrittive implementate durante il periodo in cui il Burundi ha preso parte e poi si è ritirato dall’organizzazione.
Allo stesso modo, nonostante il suo ritiro, la Corte continua ad avere giurisdizione sugli eventi occorsi in Burundi fino alla data dell’abbandono, eventi attualmente soggetti ad un’indagine preliminare da parte del Procuratore del tribunale per verificare eventuali e serie violazioni del diritto internazionale portate avanti nel paese dal 2015.
 
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* Alison Smith è Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di Non c’è Pace Senza Giustizia

Lettera aperta a tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite, per chiedere maggiore impegno nella protezione delle donne che difendono i diritti umani
 

Quasi 400 organizzazioni della società civile di 98 Paesi hanno inviato una lettera aperta a tutti gli Stati Membri delle Nazioni Unite, per chiedere maggiore impegno nella protezione delle donne che difendono i diritti umani e che lavorano per la pace e la risoluzione di conflitti nei loro paesi.
 
In occasione del 17esimo anniversario dell’adozione della Risoluzione 1325 dell'ONU e dell’Annuale Dibattito del Consiglio di Sicurezza su Donne, Pace e Sicurezza, numerose organizzazioni italiane (tra cui i membri della rete In Difesa Di: Amnesty International - Italia, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, Giuristi Democratici, Associazione Yaku Onlus, Centro Studi Difesa Civile, Centro Diritti Umani, Solidarietà e Cooperazione CIPSI, Cisda, Human Rights International Corner, Non c’è Pace Senza Giustizia, Rete delle Associazioni del VIDES INTERNAZIONALE, Terra Nuova, Un ponte per...) hanno inviato questa lettera al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per incoraggiare le istituzioni italiane a confermare e rafforzare il loro impegno nella promozione dei diritti delle donne.
 
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 Eventi

ECOWAS e NPSG organizzano un incontro di Ministri e First Ladies per rafforzare l’impegno politico nella lotta contro le Mutilazioni Genitali Femminili
 

Tra il 2 e il 5 ottobre 2017 si è tenuto a Niamey, in Niger, l’incontro delle first ladies degli Stati Membri dell’ECOWAS, con l’obbiettivo di rafforzare l’impegno politico nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili e altre pratiche nocive basate sul genere, quale il matrimonio precoce e il matrimonio forzato, all’interno del contesto di protezione e promozione dei diritti delle donne e dei bambini dell’Africa Occidentale.
 
Questo incontro di alto livello è stato organizzato con il patrocinio di S.E Mahamadou Issoufou, Presidente della Repubblica del Niger, e presieduto da S.E. Essozimna Gnassingbe, Presidente della Repubblica Togolese e prossimo presidente della conferenza di Capi di Stato e Governo dell’ECOWAS. L’evento è stato organizzato dall’ECOWAS (la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale) e Non c’è Pace Senza Giustizia, con il supporto del Ministero italiano degli affari esteri e della cooperazione internazionale, UEMOA, UNFPA, UNHCDH, UNICEF, UNOWAS, L’unione Africana, La banca islamica per lo sviluppo,  CARE INTERNATIONAL, CECI, La commissione Inter-Africana sulle pratiche tradizionali (CI-AF), FAO, la Fondazione spagnola per le donne Africane ISS, NANYMA KEITA, REPSFECO, RFEFH, ROAJELF, Save the Children, Terre des Hommes, e Youth Bill International USA.
 
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NPSG partecipa al Forum di Norimberga 2017 su "Pace e giustizia: la lotta contro l'impunità ad un crocevia"
 

Nel Forum di Norimberga del 2017, dal titolo "10 anni dopo la dichiarazione di Norimberga sulla pace e la giustizia: la lotta contro l'impunità ad un crocevia", l'Accademia Internazionale dei Principi di Norimberga insieme agli esperti invitati (tra cui Alison Smith, direttrice del programma di Giustizia Penale Internazionale di NPSG) hanno voluto esaminare gli sviluppi avuti fin dal 2007, con un focus particolare - in linea con il mandato dell'Accademia - sull'analisi dei progressi e delle sfide nell'applicazione del Diritto penale Internazionale e Umanitario e della lotta all'impunità.
 
A distanza di dieci anni, si possono osservare diverse tendenze. In primo luogo, i meccanismi di applicazione del diritto penale internazionale si sono moltiplicati e al momento abbiamo una notevole presenza di pratiche giudiziarie in tal senso. Al contempo, il contesto politico globale è cambiato, sono nate nuove crisi e sono stati sviluppati alcuni principi fondamentali, esplicitati nei principi di Norimberga e nell’Agenda della conferenza del 2007. Tali principi, non sono ancora universalmente e generalmente accettati, in particolare la garanzia dell’assenza di impunità, la promozione della pace, della sicurezza, della giustizia e dello sviluppo e la necessità di coinvolgere maggiormente le vittime nel perseguimento della pace e della giustizia come basi della società per affrontare il passato e raggiungere il benessere per tutti.
 
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