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settembre 2013
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

68ma sessione AGNU: NPSG accoglie la Riunione Ministeriale per favorire l'implementazione del bando universale delle mutilazioni genitali femminili
 

 

 Il 27 settembre 2013, nel corso della 68ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite (AGNU) a New York, verrà convocata una Riunione di Lavoro Ministeriale per discutere le misure volte a favorire l'attuazione della Risoluzione per la messa al bando delle mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo (A/RES/67/146),  adottata dall'AGNU  il 20 dicembre 2012.

 
L'incontro, dal titolo "Rendere la Risoluzione dell’AGNU 67/146, per l’eliminazione delle Mutilazioni Genitali Femminili, una realtà per milioni di ragazze e donne" è organizzato dalle Missioni Permanenti presso le Nazioni Unite di Burkina Faso e Italia, in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale della Francofonia, UNICEF e UNFPA. Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) è tra i relatori insieme anche ad altri attori chiave nel processo che ha portato all'adozione della risoluzione: S.E. Chantal Compaoré, First Lady del Burkina Faso, Emma Bonino, Ministro degli Affari Esteri italiano e fondatore di NPSG, Mariam Lamizana, Presidente del Comitato Inter-Africano sulle pratiche tradizionali che affliggono la salute di donne e bambini.
 
L’incontro Ministeriale di oggi, prevede la partecipazione di rappresentanti di governi di alto livello, agenzie delle Nazioni Unite e società civile, e offre un’importante opportunità di elaborare strategie e anche di garantire il nostro impegno affinché la Risoluzione 67/146 realizzi il suo potenziale come strumento concreto per bandire universalmente le mutilazioni genitali femminili (MGF). Come esplicitamente richiesto dalla Risoluzione, la comunità internazionale e i singoli Stati membri dovrebbero adottare misure efficaci per affrontare e prevenire questa violazione dei diritti umani attraverso "tutte le misure necessarie, compresa l’emanazione e il rispetto della legislazione che vieti la pratica MGF, la protezione verso donne e ragazze da questa forma di violenza, e porre fine all'impunità.
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Sierra Leone: il giudizio d’appello di Charles Taylor è un passo storico nella lotta contro l'impunità
 

Oggi, a L'Aja (Paesi Bassi), la Camera d'Appello della Corte Speciale per la Sierra Leone (Special Court for Sierra Leone - SCSL) ha emesso il suo giudizio nel processo contro l'ex presidente liberiano Charles Taylor, confermando il verdetto e la sentenza pronunciata dalla Camera della SCSL lo scorso anno. Il 26 aprile 2012, Charles Taylor era stato considerato colpevole per aver pianificato, aiutato e incoraggiato crimini di guerra, crimini contro l'umanità e altre gravi violazioni del diritto internazionale, sostenendo i gruppi ribelli della Sierra Leone durante il conflitto armato. Lo scorso 30 maggio, i giudici hanno emesso una condanna di 50 anni nei suoi confronti.
 
Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) applaudono la sentenza definitiva nel processo a Charles Taylor emessa oggi dalla Camera d'Appello della SCSL, che invia un inequivocabile messaggio deterrente a tutti quei leader politici che, prima di commettere gravi reati in violazione del diritto internazionale, dovranno tenere ben presente che nessuno è al di sopra della legge e anche coloro che ricoprono posizioni ai più alti livelli saranno chiamati a rispondere delle loro azioni.
 

La decisione di oggi, tanto attesa fin dall’atto d'accusa nel 2003, segna una tappa storica nella lunga strada della Sierra Leone verso l'attribuzione delle responsabilità per gli orrori del conflitto armato e, soprattutto, porta giustizia e riparazione alle vittime e alle popolazioni colpite. È inoltre un risultato importante per la giustizia penale internazionale in tutto il mondo, essendo Charles Taylor il primo ex Capo di Stato il cui caso è giunto fino alla fase di appello di un tribunale internazionale dalla seconda guerra mondiale e i processi di Norimberga.

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Bahrein: NPSG ed il PRNTT condannano l'arresto di Khalil Al Marzooq e chiedono la sua immediata liberazione
 

Non c'è Pace Senza Giustizia ( NPSG ) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano fermamente l'arresto e la detenzione del leader politico baharainita Khalil Almarzooq e invitano le autorità del Bahrein ad assicurare la sua liberazione immediata e senza condizioni.
 
La detenzione di una figura di primo piano del partito di opposizione, che ha sempre condannato ogni forma di violenza, è chiaramente una escalation nelle pratiche repressive e di rappresaglia condotte dalle autorità del Bahrein nei confronti di coloro che sono impegnati in un'azione politica volta a promuovere pacificamente riforme democratiche. Queste ultime azioni dimostrano palesemente la mancanza di credibilità in termini di impegno in seno ad Dialogo per il Consenso Nazionale, in cui Al Wefaq è impegnato come parte dell'opposizione politica nel paese. Queste azioni sono un errore, dal momento che ostacolano ulteriormente la possibilità di un cambiamento significativo per il futuro politico del Paese, sia nel breve che nel lungo termine.
 
NPSG e PRNTT sono a fianco di Khalil Al Marzooq, un uomo che ha dedicato la sua vita alla promozione dei valori democratici, alla nonviolenza e al rispetto dei diritti umani nel suo Paese. Le autorità del Bahrein devono rilasciare il signor Al Marzooq e tutti i prigionieri politici il cui unico "crimine" è stato quello di parlare in favore di riforme, in favore dei diritti umani e per il raggiungimento di un significativo cambiamento democratico in Bahrein.
 
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* Khalil Al Marzooq, Assistente politico di Al Wefaq, ex Segretario Generale e membro del Consiglio dei Rappresentanti del Bahrein, è stato arrestato lo scorso 17 settembre arrestato con accuse di natura politica quali incitamento alla violenza e terrorismo. Nonostante una serie di minacce, egli è il primo esponente di Al Wefaq ad essere arrestato dopo le leggi emergenziali promulgate a seguito della repressione del marzo 2011.
 

 Eventi

Tunisia : l’Accademia di Giustizia Transitoria potenzia le capacità della società civile su documentazione di crimini e violazioni dei diritti umani
 

Dal 20 al 23 settembre 2013, il centro Al- Kawakibi per la Giustizia Transizione Democratica (KADEM) e Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) hanno organizzato ad Hammamet un corso di formazione specializzato inidirizzato alla società civile sulla documentazione di violazioni dei diritti umani e di crimini secondo il diritto internazionale. Questi tre giorni di formazione, che si sono svolti all’interno dell’Accademia di Giustizia Transitoria, hanno riunito 20 esperti nel campo della giustizia di transizione e della documentazione delle violazioni dei diritti umani. Il gruppo riuniva giudici, professionisti legali, rappresentanti della società civile e delle organizzazioni delle vittime.
 
I meccanismi di attribuzione delle responsabilità agli autori di crimini affrontano in Tunisia una serie di sfide  soprattutto per la difficoltà nel fornire prove attendibili. Aumentando la capacità degli attori nella società civile di intraprendere indagini e di documentare le violazioni dei diritti umani, il programma permetterà loro di contribuire al lavoro delle istituzioni statali. Il corso di formazione è stato specificatamente dedicato a rafforzare la capacità dei partecipanti di indagare e quindi di portare informazioni agli organi preposti all’attribuzione delle responsabilità, tra cui la Commissione sulla Verità e la Dignità che è inclusa nel disegno di legge sulla Giustizia Transitoria.
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  • Per ulteriori informazioni sul lavoro di NPSG e KADEM sulla Giustizia di Transizione in Tunisia, clicca qui.

Libia: NPSG supporta l'iniziativa di sensibilizzazione sulla Giustizia di Transizione a Sebha
 

Nell’ambito del progetto dedicato alla promozione dei concetti di attribuzione delle responsabilità, stato di diritto e giustizia di transizione in Libia, Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) ha supportato e contribuito all'iniziativa di sensibilizzazione sulla Giustizia di Transizione nella città di Sebha, capitale amministrativa della regione meridionale di Fezzan, distante circa 700 km da Tripoli. L'evento è organizzato dall'organizzazione della società civile locale Ahrar Libya Organisation.
 
Nel quadro dell'iniziativa, Sebha ha ospitato due seminari sulla Giustizia di Transizione il 5 ed il 7 settembre 2013 con oltre ottanta partecipanti, inclusi esperti locali ed internazionali, rappresentanti delle organizzazioni della società civile e del Consiglio Locale di Sebha, ufficiali dell'esercito, leader delle comunità locali, esponenti della stampa e del commercio locali.
 

Il seminario intende sensibilizzare l'opinione pubblica su attribuzione delle responsabilità e giustizia di transizione tra i diversi settori della società di Sebha e la zona circostante, incoraggiando il dialogo, il dibattito e la discussione sulla necessità di porre fine all'impunità, sulla reattività nei confronti delle vittime e sul ruolo chiave della società civile alla luce delle sfide specifiche presenti nel contesto libico. Alla fine dei due seminari, i partecipanti hanno realizzato una lista di raccomandazioni pratiche volte a rafforzare i meccanismi della giustizia di transizione nel sud della Libia.

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