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settembre 2015
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

Bahrain: NPSG sostiene la visita a Bruxelles dei leader dell'opposizione nella loro richiesta di porre fine alla repressione e promuovere riforme democratiche
 

Dal 28 al 30 settembre 2015, come parte di un tour di una settimana in importanti città europee, una delegazione di esponenti di spicco dell’opposizione bahreinita si è recata a Bruxelles per una serie di incontri con le Istituzioni europee, organizzati grazie al supporto di Non c'è Pace Senza Giustizia. Parti della delegazione erano la signora Fareda Ghulam, attivista per i diritti delle donne e Vice Segretaria del movimento laico “National Democratic Action Society” (Waad) (nonché moglie di Ibrahim Sharif, figura di spicco dell'opposizione), ed il DottorJasim Husain Ali, ex membro del Consiglio dei Rappresentanti bahareiniti e rappresentante di Al Wefaq, il maggiore partito di opposizione del paese.
 
Lo scopo della visita della delegazione bahreinita era quello di mettere in luce la campagna di intimidazioni e minacce posta in essere senza sosta dalle autorità bahareinite contro i leader dell’opposizione politica e della società civile e contro i difensori dei diritti umani, nonché per discutere le possibili iniziative a sostegno di una significativa riforma democratica, di ripristino di uno stato di diritto e di rispetto dei diritti umani nel paese. Nonostante le richieste di riforma del regime bahareinita, resta consueta la messa a tacere di qualsiasi dissenso pacifico, come evidenziato dall’ultima risoluzione sul Bahrain adottata a luglio 2015 dal Parlamento europeo, con la quale si condannano le violazioni dei diritti umani in Bahrain e si chiede la liberazione dei difensori dei diritti umani che sono stati arrestati.
 
Particolare attenzione è stata dedicata anche al caso di Ibrahim Sharif, che è stato nuovamente arrestato l'11 luglio con l'accusa di "violare la legge" e "promuovere un cambiamento politico utilizzando maniere forti, minacce ed istigazione all'odio contro il regime", dopo che aveva tenuto un discorso sulle riforme democratiche. L'arresto è avvenuto solo dopo tre settimane il suo rilascio dal carcere, in seguito ad aver scontato quasi tutti i cinque anni di condanna per aver il suo coinvolgimento nelle proteste pacifiche avvenute nel 2011. Con Sharif nuovamente in carcere, il resto dei Tredici Bahreiniti ancora dietro le sbarre, e Sheikh Ali Salman, il Segretario Generale di al-Wefaq, il più grande gruppo di opposizione del paese, di recente condannato a quattro anni di carcere per incitamento "all'odio" ed alla "disobbedienza" contro il regime, quasi tutti i capi dell'opposizione politica del Bahrain si trovano ora incarcerati.
 
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UNIDO e NPSG organizzano la Conferenza: "Rafforzare il ruolo economico della donna in Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia"
 

United Nations Industrial Development Organization (UNIDO) e Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) organizzano la Conferenza sul tema “Rafforzare il ruolo economico della donna in Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia”, che si terrà il 14 ottobre 2015 a Milano, presso il Media Centre – EXPO 2015. La Conferenza è parte del Progetto UNIDO “Promoting Women Empowerment for Inclusive and Sustainable Industrial Development in the MENA Region”, finanziato dal Governo italiano.
 

Tra i relatori della Conferenza saranno presenti Emma Bonino, ex Ministro degli Affari Esteri e Fondatrice di Non c’è Pace Senza Giustizia, Hussein El Hajj Hassan, Ministro dell’Industria del Libano, oltre a diversi esponenti dei ministeri dell’industria e delle associazioni nazionali dei sei paesi di riferimento. Saranno inoltre presenti membri della società civile oltre ad esponenti del settore pubblico e privato. La Conferenza intende promuovere il dialogo politico tra le diverse personalità presenti ed i Governi dei paesi selezionati allo scopo di individuare le politiche e le riforme legislative necessarie a rafforzare il ruolo economico della donna nel campo dello sviluppo industriale. Ulteriore scopo sarà la promozione della collaborazione commerciale e di investimento tra i suddetti paesi attraverso l’ausilio della componente del commercio inter-aziendale.

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NPSG e il PRNTT salutano la nomina di Victor Ochen a nuovo Ambasciatore dell’Obiettivo Globale per la Pace e la Giustizia
 

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale (PRNTT) si congratulano calorosamente con il  nostro amico e partner di lunga data Victor Ochen per questa nomina ad Ambasciatore dell’Obiettivo Globale per la Pace e la Giustizia da parte delle Nazioni Unite.
 
Questo incarico è un segno di riconoscimento per le vittime e i sopravvissuti di atrocità insopportabili, che lottano per riconquistare la propria dignità e dedicano le proprie vite a sostenere i propri compagni sopravvissuti e le comunità colpite a superare la propria vulnerabilità ed ad ancorare il proprio futuro a ripresa e sviluppo post-conflitto pacifici. Il fatto che l’ONU abbia scelto una voce potente tra le comunità vittime, che ha incoraggiato altre comunità in tutto il mondo a far sentire anch’esse la propria voce, è un buon segnale.   
 
Siamo fieri di aver lavorato spalla a spalla con Victor Ochen, la cui determinazione a promuovere la giustizia di transizione e la cultura dei diritti umani nell’Uganda settentrionale e oltre è stata alimentata dall’essere stato lui stesso una vittima di guerra cresciuta in un campo di rifugiati. Attraverso l’African Youth Initiative Network, che ha fondato nel 2005, Victor Ochen ha costantemente dimostrato impegno ed eficacia nei suoi sforzi per affrontare i bisogni e i traumi delle vittime di guerra, donne e bambini in particolare, e per far progredire la loro riabilitazione e la loro emancipazione attiva attraverso pace e giustizia.
 
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 Eventi

Nazioni Unite/Ginevra: NPSG e PRNTT organizzano un evento parallelo su “Soluzione politica e responsabilità per la Siria”
 

In occasione della 30esima sessione del Consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti Umani a Ginevra, Non c'è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale (PRNTT), insieme con il Forum Democratico euro-siriano, hanno organizzato un evento parallelo sul tema “Soluzione politica e responsabilità per la Siria”, tenutosi il 21 settembre 2015 presso il Palais des Nations. L'incontro è stato co-sponsorizzato dai governi del Belgio, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Paesi Bassi, Turchia, Stati Uniti e la Coalizione Nazionale Siriana delle forze di opposizione  e della rivoluzione.
 
Relatori dell'incontro - co-presieduto da Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c'è Pace Senza Giustizia e Hussein Sabbagh, segretario generale del Forum Democratico euro-siriano - erano Hisham Marwah, Vice Presidente della Coalizione Nazionale Siriana delle forze di opposizione e della rivoluzione, Samir Altaqi, del Centro di ricerca orientale, Mohammed Nehad Nader, già generale di brigata dell’esercito siriano, Raheb Alwany, difensore dei Diritti Umani, Stephen Rapp, ex procuratore del Tribunale speciale per la Sierra Leone, precedentemente ambasciatore degli Stati Uniti per i crimini di guerra.
 
Lo scopo dell'evento era di affrontare i temi del risarcimento e della responsabilità per la violenza, gli abusi e le violazioni dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale Umanitario, quali componenti essenziali da inserire all’interno delle consultazioni e discussioni tenute dalle Nazioni Unite. L'obiettivo era anche di fornire un richiamo all’urgente priorità di trovare una soluzione politica duratura per la guerra siriana, attraverso un processo inclusivo e partecipativo, in grado di assicurare un risarcimento per tutte le vittime, indipendentemente dalla loro etnia, appartenenza religiosa e politica, includendo anche procedure di responsabilità per i crimini commessi di Diritto Internazionale.
 
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NPSG e OSF organizzano un corso di formazione sulla documentazione delle violazioni dei Diritti Umani subite dai rifugiati e dai migranti
 

Dal 14 al 17 Settembre 2015, Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) insieme con Open Society Foundation (OSF) hanno tenuto un corso di formazione sulla “Documentazione delle violazioni dei Diritti Umani", svoltosi a Skopje, Macedonia. 
 
L'obiettivo della formazione era quello di educare gruppi della società civile e attivisti dei diritti umani provenienti da Macedonia, Grecia, Ungheria e Serbia ad essere in grado di documentare le violazioni dei Diritti Umani, in particolare per quanto concerne il trattamento dei rifugiati e dei migranti. Come evidenziato dagli incidenti che si sono verificati alle frontiere di questi paesi, i rifugiati ed i migranti sono esposti al rischio di molteplici maltrattamenti e violazioni dei Diritti Umani ad opera della polizia di frontiera o di altre forze dell’ordine.
 
Il corso ha affrontato tutti gli aspetti rilevanti legati alla documentazione delle violazioni dei Diritti Umani, che includono le leggi sui diritti umani, la documentazione ordinaria, le interviste tra cui le testimonianze di vittime vulnerabili, come usare in modo sicuro e prudente la documentazione sia all'interno dei processi di accusa che di difesa, inclusi quelli delle Nazioni Unite.
 
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