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settembre 2016
Direttore resp.: Nicola Giovannini
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 Notizie

UNHRC / Siria: NPSG supporta il ruolo della società civile nella ricerca di giustizia e responsabilità
 

In occasione della 33esima sessione del concilio dei diritti umani delle nazioni unite a Ginevra, Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT), insieme al Forum Democratico Euro-Siriano, hanno organizzato un evento collaterale su “Siria: il processo di UPR e il ruolo della società civile nella promozione di giustizia e responsabilità” che ha avuto luogo mercoledi 21 set. 16 (dalle 15h30 alle 17h00, Stanza XXV, Palais des Nations, Sede ONU di Ginevra). L’evento è  stato organizzato con la partecipazione dei governi di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lichtenstein, Olanda, Qatar, Regno Unito, Stati Uniti e della delegazione dell’Unione Europea.

Concentrandosi sulla situazione di bambini, giovani e donne, sull’impegno nella documentazione delle numerose violazioni commesse durante gli ultimi cinque anni e su come ottenere giustizia e riconoscimento verso le vittime di questi crimini, questo evento collaterale mirava a creare consapevolezza sul ruolo che la Unversal Periodic Review (UPR) delle Nazioni Unite può avere nel rafforzare la partecipazione e l’inclusione della società civile siriana nella ricerca di una soluzione politica alla guerra civile. L’incontro è servito da promemoria sull’urgente priorità di raggiungere una duratura soluzione politica, la quale necessita di un processo partecipatiorio e inclusivo in grado di affrontare tutte le cause del conflitto. L’obiettivo era di esprimere le richieste da parte della società civile siriana di libertà, democrazia e attribuzione di responsabilità per gli abusi e le violazioni di diritti umani e del diritto umanitario internazionale, indipendentemente da appartenenze etniche, religiose e politiche. Questo aspetto deve essere inevitabilmente raggiunto in modo da poter avviare un effettivo processo di riconciliazione nazionale e raggiungere così una soluzione politica.

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Urgente appello per il rilascio dell’attivista per i diritti umani Nabeel Rajab
 

In una dichiarazione congiunta, 34 organizzazioni della società civile (compresa Non c’è Pace Senza Giustizia) richiedono alle autorità del Bahrain di garantire l’immediato e incondizionato rilascio dell’attivista di diritti umani Nabeel Rajab.
 
Il 13 giugno 2016, le autorità hanno arrestato Rajab, presidente del Bahrain Center for Human Rights (BCHR), direttore fondatore del regional Gulf Center for Human Rights (GCHR), deputato segretario generale of FIDH, e uno tra i membri dell’ Advisory Committee of Human Rights Watch’s Middle East Division. È accusato di aver twittato e ritwittato denunce di tortura avvenute nella prigione di Jau in Bahrain, su cui stavano investigando molte ONG locali e internazionali, e per aver ampiamente denunciato e criticato violazioni di diritti umani durante la guerra in Yemen. In totale, Rajab potrebbe scontare in prigione fino a 15 anni per le sue affermazioni su Twitter.
 

L’arresto di Rajab è solo una della lunga serie di azioni repressive volte a ridurre gravemente il lavoro dei difensori dei diritti umani e i membri della società civile nel Regno del Bahrain. La detenzione di Rajab rappresenta un atto di ritorsione verso il suo lavoro di promozione dei diritti umani nel Bahrain, oltre che un mezzo per restringere la libertà d’opinione e di parola di Rajab.

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Siria / Emma Bonino: genocidio degli Yazidi e fosse comuni sono tragedie ignorate
 

"Quella del genocidio ignorato degli Yazidi e delle fosse comuni e' una tragedia nella tragedia, ha perfettamente ragione Adriano Sofri, una tragedia che non si riesce a mettere all'attenzione dell'opinione pubblica, malgrado tutti gli sforzi che abbiamo fatto come Non c'e' Pace senza Giustizia. Non c'e' Pace senza giustizia ed io con loro insisteremo per trovare risorse finanziare e umane, a Gaziantep sono venuti alcuni funzionari della Corte Penale internazionale per insegnare a chi fa le inchieste a farle in modo che poi siano presentabili in Corte, e' un lavoro che potremo fare in aiuto al procuratore e al giudice locali che gia' se ne occupano, ma per il momento non ci siamo riusciti". Lo ha detto Emma Bonino a Radio Radicale.
 
"Non c'e' Pace senza Giustizia ha organizzato due missioni dagli Yazidi, con poi audizione al Parlamento europeo nel 2015 e una recentemente nel luglio scorso ma non c'e' stato verso di trovare, a parte sulla stampa internazionale, alcun riflesso vero di azione politica conseguente. Continueremo - ha detto Emma Bonino - perche', come dicono gli attivisti yazidi, occorre che il tempo non copra queste tragedie e drammi inenarrabili. Ed e' un po' lo stesso progetto che Non c'e' pace con molta difficolta' sta portando avanti a Gaziantep, in Turchia, proprio dove recentemente c'e' stato l'attentato con 50 morti, cercando di interrogare rifugiati ed operatori, per compilare un dossier come gia' facemmo con i crimini di Milosevic che poi formalmente arrivo' alla Corte Penale per la ex Jugoslavia".
 
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 Eventi

Siria: NPSG organizza un workshop su protocolli di documentazione di abusi dei diritti umani
 

Il conflitto siriano ha causato una sconvolgente perdita di vite umane. Violazioni di diritti umani sono frequenti, in particolare violenze sessuali e di genere (VSG) contro uomini, donne e giovani di entrambi i sessi, oltre a un ampia varietà di casi di abusi verso i bambini, per i quali sembra essere impossibile determinarne la colpevolezza. Ad oggi, un’importante opera di documentazione è svolta da varie organizzazioni siriane, ma queste hanno sottolineato come si debbano migliorare conoscenze, capacità e coordinazione. Tra il 26 e il 28 Marzo 2016, Non c’è Pace Senza Giustizia ha organizzato una tavola rotonda su “Responsabilità, violenze sessuali e di genere, diritti delle donne e dell’infanzia in Siria”, durante la quale molte organizzazioni impegnate nell’opera di documentazione delle violenze hanno sottolineato il bisogno di migliorare le loro conoscenze su questioni come pratiche efficaci di raccolta e organizzazione delle informazioni, in modo da renderle più facilmente utilizzabili in future pratiche legali e processi volti a identificare i colpevoli.
 
Per rispondere a questi bisogni, NPSG ha organizzato un laboratorio su “Protocolli e buone pratiche di documentazione” che ha avuto luogo a Gaziantep tra il 24 e il 26 Agosto 2016. Vi hanno partecipato rappresentanti di varie organizzazioni della società civile siriana e organizzazioni non governative che lavorano su VSG e altri crimini contro l’umanità. Particolare cura è stata posta nel cercare di coinvolgere le organizzazioni più piccole che maggiormente avrebbero potuto beneficiare di questo laboratorio. Attraverso il rafforzamento delle abilità nella documentazione, il laboratorio mirava anche a rinforzare l’assistenza sul campo alle vittime di violenze, aiutando allo stesso tempo a porre una fine agli abusi e ad assicurare giustizia per i sopravvissuti.
 
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NPSG contribuisce a un Policy Insight su “L’Occidente democratico - Ancora un modello per i paesi emergenti e in via di sviluppo?”
 

Giovedì 8 settembre 2016, Non c’è Pace Senza Giustizia ha partecipato a un Policy Insight su “L’Occidente democratico – Ancora un modello per i paesi emergenti e in via di sviluppo?” organizzato dal Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH, all’Accademia Reale Fiamminga del Belgio per le Scienze e le Arti a Bruxelles. Sono intervenuti alla discussione, moderata da Shada Islam, Policy Director del think-tank “Friends of Europe”, Heidi Hautala, membro del Parlamento Europeo, Commissione allo Sviluppo, Hafsat Abiola-Costello, presidente del Kudirat Initiative For Democracy e consigliera speciale del governatore dello stato dell’Ogun in Nigeria, e Niccolò A. Figà-Talamanca, segretario generale di Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG).
 
Le questioni chiave affrontate durante la discussione sono state se e perché il modello democratico occidentale abbia perso la propria attrattività verso paesi emergenti e in via di sviluppo; se i modelli di governance non occidentali siano la soluzione  per nazioni che lottano per adottare una forma di governo democratico e infine cosa l’occidente può fare nelle sue politiche interne ed esterne per promuovere i valori democratici liberali. Durante il dibattito, Niccolò A. Figà-Talamanca, segretario generale di NPSG, ha sottolineato come al centro della democrazia ci sia la libertà, specialmente la libertà dalla paura della repressione statale. Ha anche messo in guardia dal pericolo del populismo, il quale offre semplici risposte a questioni complesse, e ha infine ricordato quanto l’emancipazione delle donne sia importante per un sano processo democratico. 
 
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