Consultazione Ministeriale Sub-Regionale in Senegal per promuovere una effettiva implementazione della risoluzione ONU sulla messa al bando universale delle MGF

Dakar, Senegal, 26-27 aprile 2016


 
Il 26 e 27 Aprile 2016, Il Ministero della Donna, della Famiglia e dell’Infanzia del Senegal insieme a Non C’è Pace Senza Giustizia e in partenariato con il Comitato Inter-Africano per le Pratiche Tradizionali che Incidono sulla Salute delle Donne e dei Bambini (CI-AF) e le associazioni locali COSEPRAT e La Palabre, hanno convocato una Consultazione Ministeriale Sub-Regionale a Dakar, Senegal con l’intento di promuovere l’implementazione della Risoluzione 69/150  dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite  (AGNU) che chiede un divieto mondiale delle mutilazioni genitali femminili.
 
La Consultazione Ministeriale, tenutasi sotto l'alto patrocinio del Ministero delle Donne, della Famiglia e dell’Infanzia del Senegal, è stata organizzata con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale italiana.
 
I partecipanti includevano ministri e rappresentanti governativi di alto livello, parlamentari e attivisti della società civile provenienti dal Senegal e da altri 14 paesi (Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Sierra Leone, Togo), così come i rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali e missioni diplomatiche.
 

 

La Risoluzione generale delle Nazioni Unite, la cui adozione è stata guidata dagli Stati Africani, rappresenta ormai un riferimento fondamentale nell’ambito degli sforzi di livello mondiale per la lotta contro questo tipo di violazione dei diritti umani, per proteggere le vittime e punire gli autori di questi crimini. Vi è la necessità di forti e coordinate politiche come di concrete e pragmatiche strategie all’interno e tra i settori della giustizia, della salute e dell’azione sociale e di genere per raggiungere lo scopo della risoluzione.
 
Lo scopo della Consultazione Ministeriale era quello di favorire un approfondito dialogo politico tra i partecipanti che rappresentano e lavorano all’interno e tra questi tre settori principali in modo da discutere le loro esperienze nell’ambito delle sfide politiche ed operative per l’attuazione dei quadri normativi nazionali, oltre che di individuare concrete soluzioni e di considerare collaborazioni con i loro omologhi di altre regioni. In ultima analisi, la Consultazione Ministeriale è stata ideata anche al fine di portare alla stesura di un documento finale che impegnerà i partecipanti nelle azioni future a porre fine alle MGF, mostrando così il successo dell’attuazione del divieto attraverso una collaborazione settoriale e sub-regionale. I risultati possono anche fornire ispirazione e un invito all’azione per altre regioni in cui il lavoro nella lotta contro le MGF non ha ancora raggiunto l’attivismo presente in Africa occidentale.

 

 

La conferenza si è conclusa con l’adozione di una Dichiarazione Finale richiedendo di ''riconoscere e promuovere il ruolo fondamentale della legge e di altri quadri normativi nell’attuazione del divieto delle MGF attraverso la proibizione e la criminalizzazione di questa violazione dei diritti umani”. Come indicato nella dichiarazione finale, occorre garantire che il divieto delle MGF si rifletta in tutti i settori ea tutti i livelli, compresi i codici di condotta professionali, le norme in materia di di istruzione, la formazione continua e la valutazione professionale. Il documento osserva che questo dovrebbe massimizzare il potenziale del divieto della pratica, al fine di garantire una risposta coordinata e globale alle esigenze delle vittime. Le autorità nazionali dovrebbero anche assicurare la fornitura di servizi integrati e adequati per rispondere ai bisogni delle vittime, sia in campo medico e psicosociale che giudiziario.
 
Inoltre, i partecipanti hanno sottolineato la necessità di assicurare stanziamenti di bilancio sufficienti a livello locale, nazionale, subregionale, regionale e internazionale, per attuare il divieto delle MGF in tutti i suoi aspetti, ivi compresi la prevenzione, la risposta e l’evaluazione. Infine, la dichiarazione esorta all'istituzione di un meccanismo di coordinamento e di condivisione di informazioni tra i governi, i parlamenti e la società civile della sub-regione, al fine di armonizzare le legislazioni, i quadri normativi e le politiche nazionali, per prevenire e consentire la valutazione delle pratiche transfrontaliere in materia di MGF.

 

 
Documentazione:

 
Rassegna stampa:

 

 

 
 
Per maggiori informazioni, contattare Alvilda Jablonko, Director for Gender and Human Rights, on ajablonko@npwj.org, phone: +32 494 533 915 oppure Nicola Giovannini, email: ngiovannini@npwj.org, phone: +32 2 548 39 15.