Libia: sostenere la transizione democratica attraverso giustizia e accountability

Attività 2011-2015

Contesto generale: In seguito alla rivoluzione iniziata nel febbraio 2011, si sono sviluppati all’interno della Libia un chiaro desiderio ed una crescente aspettativa che giustizia e riconoscimento delle responsabilità costituiscano le colonne portanti del processo di transizione della Libia da dittatura a democrazia. In particolare, per realizzare un’effettiva transizione dall’autoritarismo alla democrazia e allo stato di diritto, la Libia deve ora affrontare le passate violazioni che hanno avuto luogo durante il conflitto del 2011 (ed i successivi eventi) e nei 42 anni del regime di Gheddafi. Per raggiungere questi obiettivi, è importante che la nascente società civile libica abbia la capacità e la conoscenza necessarie per interagire in maniera efficace con gli attori politici e la base elettorale nello sviluppare concettualmente, e implementare, soluzioni di giustizia transitoria.

Il nostro lavoro in Libia: NPSG sta lavorando sul processo di transizione in Libia dall'inizio del 2011, ed ha cominciato una serie di consultazioni sul terreno all'inizio di ottobre (un paio di settimane prima della liberazione).  
Da quando ha avviato una presenza permanente nel marzo 2012, NPSG sta lavorando per creare una rete di attori libici, al fine di coinvolgere diversi settori della società libica nel processo di giustizia di transizione e nella documentazione ed analisi dei crimini internazionali. 
Il lavoro che Non c'è pace Senza Giustiza (NPSG) svolge in Libia combina l'apporto di informazioni sulla giustizia transitoria (collaborando sia con le istituzioni che con gli attori della società civile), comprese le tematiche di outreach e raccolta di documentazione, insime alla ricerca ed analisi delle aspettative e percezioni del pubblico.
Dal punto di vista della società civile, il nostro obiettivo generale è aiutare gli attori libici a costruire e rafforzare la loro capacità di giocare il proprio ruolo nell'includere la ricerca di responsabilità individuali, i diritti umani e lo stato di diritto nella transizione democratica e nella ricostruzione post-conflitto all'interno del loro paese. 
Per raggiungere tale obiettivo, NPSG sta lavorando in collaborazione con la società civile libica e gli attivisti dei diritti umani per implementare la loro conoscenza e capacità di trattare il tema della giustizia di transizione e di lavorare sui processi di riconoscimento delle responsabilità, e di fornire assistenza alle autorità libiche attraverso il loro lavoro sulla giustizia di transizione, comprese le indagini ed i processi riguardanti crimini internazionali e massicce violazioni dei diritti umani. 
Il nostro lavoro è anche concepito per fornire uno strumento attraverso il quale aree del paese o specifiche violazioni che sono sotto-rappresentate possano essere identificate e considerate, in particolare gruppi più vulnerabili, come donne, giovani e bambini. 
 
Attività specifiche: NPSG sta coinvolgendo attori della società civile in tutto il Paese, stabilendo contatti con un ampio numero di organizzazioni, sia ben affermate che appena emergenti, che abbiano una chiara visione politica ma necessitano ancora di rafforzare le loro conoscenze sulla giustizia di transizione e sul ruolo che possono giocare come attori locali ed intarnzaionali. 

Durante questi mesi abbiamo quindi contribuito alla creazione di un Comitato guida informale, comprendente una vasta gamma di attori della società civile libica, tra cui ONG, accademici, giuristi e media, autorità pubbliche e leader d'opinione. Il 24-25 aprile 2012 il Comitato Direttivo si è riunito per la prima volta. Dopo una prima giornata dedicata ad una formazione sul rafforzamento delle capacità dei vari attori coinvolti e sulla giustizia transitoria e terminata con una riflessione sulla condizione attuale degli sforzi per promuovere la giustizia di transizione in Libia, il Comitato direttivo informale si è accordato su una serie di azioni per portare avanti il progetto. Tali azioni includono l'allargamento e rafforzamento del comitato stesso ed i futuri passi per pianificare ed organizzare una consultazione nazionale, che permetta a tutti gli attori libici di condividere le loro visioni ed aspettative sulla giustizia di transizione nel loro paese. 
Per quanto riguarda invece il rapporto con le istituzioni, NPSG sta lavorando in stretta collaborazione con il Ministro della Giustizia libico e il suo Istituto di Alta Formazione giuridica, per fornire fiormazione ed experise hai procuratori locali, ai quali è stato affidato l'enorme compito di occuparsi di coloro che sono accusati di aver commesso o diretto atrocità durante il conflitto ed il precedente regime. 
Si tratta di un lavoro estremamente complesso, in parte per il grande numero di soggetti coinvolti ed il fatto che i procuratori locali (in ogni paese) non sono generalmente attrezzati per occuparsi delle atrocità commesse su larga scala, ed in parte perché le priorità politiche che generalmente avrebbero diretto i procuratori a focalizzarsi solo su coloro che detengono le principali responsabilità non sono state stabilite in maniera uniforme a livello politico all'interno del Paese. Questa situazione si riflette nellq presenza di centinaia di vittime e centinaia di possibili responsabili che sono tutt'ora detenuti senza una realistca possibilità di essere sottoposti ad un processo che rifletta in maniera accurata i crimini commessi sebbene il conflitto sia stato relativamente breve, per non parlare dei precedenti anni di regime dittatoriale. 

La prima sessione di formazione, che ha avuto luogo nel maggio 2012, ha fornito ai partecipanti un'introduzione sugli strumenti alla base del diritto internazioanle e del diritto libico, mostrandone i punti di contatto ed illustrando gli obblighi che legano la Libia dal punto di vista internazionale; ha discusso le possibili strategie per collezionare ed analizzare le ampie quantità di informazioni necessarie a processare con successo crmini cosi complessi; ed ha coperto un numero di importanti argomenti pratici e diversamente utili, relativi alla raccolta di evidenze oggettive, alla gestione dei testimoni e alle procedure per affrontare scene di crimini commessi su ampia scala, come le fosse comuni. 

 
 
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Per ulteriori informazioni, è possibile contattare: Alison Smith, Coordinatore del programma sulla Giustizia Penale Internazionale all'indirizzo: asmith@npwj.org; o ai numeri + 218 919386116 o +32-(0)2-5483-912).