Mali: la CPI deve agire e ricordare che nessuna impunità per violazioni dei diritti umani sarà tollerata

Bamako, Mali, 26 maggio 2012


 

 
In un comunicato, l'ufficio del Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) ha dichiarato che sta seguendo attentamente la situazione in Mali sin dai primi scontri di gennaio 2012 e che presto si sarebbe pronunciato sulla fondatezza dell'apertura di un inchiesta preliminare nel paese, in conformità degli articoli 15 e 53(1) dello Statuto di Roma.
 

Dichiarazione di Demba Traoré, Segretario Generale del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, e di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c'è Pace Senza Giustizia:

“Ci congratuliamo con l'ufficio del Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) per avere deciso di considerare l'apertura di un inchiesta preliminare per determinare se siano stati commessi crimini di guerra e crimini contro l'umanità in territorio maliano, a partire dallo scoppio della grave crisi in cui questo paese è sprofondato.

“Fonti differenti, tra cui alti funzionari delle Nazioni Unite, hanno riferito che crimini di guerra, in particolare in riferimento ai massacri perpetrati ad Aguel hoc contro militari maliani lealisti, ed al reclutamento di bambini soldato, ma anche ad abusi contro la popolazione civile, come omicidi, sequestri di persona, stupri, sarebbero stati commessi da vari gruppi armati che occupano la parte settentrionale del paese.
 
“A coloro che hanno deciso di prendere le armi per “farsi ascoltare”, vogliamo ricordare con forza che solo le memorie corte dimenticano che né le armi né la violenza hanno mai risolto un problema, anzi, al contrario ne creano altri dalle conseguenze incalcolabili. In quanto Stato parte della Corte Penale Internazionale, il Mali si è impegnato a lottare per l'affermazione della giustizia e dello Stato di diritto ed a garantire che qualsiasi violazione grave dei diritti umani non resti impunita sul suo territorio o altrove nel mondo.
 
“In quanto attivisti dei diritti umani, ferventi sostenitori della legalità e della giustizia, non possiamo non essere preoccupati dalla crisi che minaccia pericolosamente di far precipitare il paese in uno stato di violenza diffusa e generalizzata. Il popolo del Mali aspira al ripristino dello Stato di diritto ed al rispetto delle sue aspirazioni democratiche. Coloro che traggono profitto dall'attuale situazione di confusione ed instabilità per violare questi principi di base e dedicarsi ad atti criminali, devono sapere che il mondo li osserva e che ogni strumento sarà impiegato, sia da parte delle giurisdizioni maliane sia internazionali, affinché siano perseguiti e puniti.

“Il Mali ha oggi più che mai, bisogno del sostegno e delle pressioni della comunità internazionale per frenare coloro che hanno commesso e continuano a commettere intenzionalmente gravi reati in violazione del diritto internazionale, nonché chi li comanda, affermando con fermezza che l'impunità non sarà tollerata e che dovranno rispondere dei loro atti ignobili.”
 

Comunicato stampa in francese
 

 
Per maggiori informazioni, siete pregati di contattare Nicola Giovannini a ngiovannini@npwj.org o +32-2-548-39 15.