I leader dell’opposizione del Bahrein si sono riuniti a Bruxelles e hanno chiesto il sostegno internazionale per fermare la repressione e promuovere riforme politiche significative

Bruxelles, 22 gennaio 2014


 
 
Il 22 gennaio 2014, una delegazione di leader dell’opposizione del Bahrein, all’interno di un tour di una settimana delle maggiori città europee, si è recata a Bruxelles per una serie di incontri, organizzati col sostegno di Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG), con le istituzioni dell’Unione Europea e le organizzazioni che si occupano di diritti umani. La visita era intesa ad attirare l’attenzione sulla situazione attuale in Bahrein e a favorire gli sforzi dei partner internazionali per consolidare un processo di dialogo serio e significativo che possa condurre a una vera riforma democratica.
 
La delegazione annoverava tra i suoi membri, Radhi Al-Mosawi, Segretario Generale dell’associazione “Wa'ad”, Associazione Nazionale per l’Azione Democratica (National Democratic Action Society), Abdulnabi Salman, Segretario Generale dell’associazione Al- Minbar, Tribuna Democratica Progressista (Democratic Progressive Tribune), Abduljalil Khalil, deputato dimissionario ed ex capo del blocco parlamentare Al Wefaq e Ali Alaswad, deputato dimissionario di Al Wefaq. Inoltre, anche Sheikh Ali Salman, Segretario Generale di Al Wefaq, avrebbe dovuto far parte della delegazione, ma l’arbitraria decisione delle autorità del Bahrein di vietagli di viaggiare, gli ha impedito di poter far parte della delegazione.
 
NPSG ha ospitato una tavola rotonda per discutere la situazione attuale e le prospettive per il futuro del paese. L’incontro, ospitato da Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di NPSG, e tenutosi nella sede di Bruxelles di NPSG, ha visto la partecipazione di rappresentanti di Human Rights Watch, FIDH (Federazione Internazionale per i Diritti dell’Uomo), Carnegie Europe, Partnership for Democratic Change International (PDCI) e Diritti Umani Senza Frontiere (HRWF). La Sottocommissione per i Diritti Umani del Parlamento Europeo (DROI), in collaborazione con NPSG, ha anche tenuto una riunione straordinaria che è stata presieduta dal deputato europeo Ana Gomes, a cui hanno partecipato rappresentanti di tutti i gruppi politici.
 
 

 
Entrambi gli incontri hanno fornito un’opportunità unica per la delegazione del Bahrein per evidenziare l’attuale situazione dei diritti umani nel paese, che è alquanto deteriorata. Quasi tre anni dopo la sua risposta violenta alle manifestazioni dei cittadini che richiedevano riforme politiche, il regime bahreinita non è riuscito a fornire un qualsiasi significativo programma di riforma. Quel che è peggio, è che ancora continua a reprimere il dissenso pacifico e nega quotidianamente alla maggioranza del popolo bahreinita i diritti fondamentali. Severe restrizioni al diritto di libertà di espressione e di associazione persistono senza tregua. Attivisti della società civile di primo piano e difensori dei diritti umani, compresi dei minori, sono ancora esposti regolarmente a vessazioni, detenzioni arbitrarie, reclusioni, maltrattamenti e processi iniqui e motivati politicamente, che si concludono con dure condanne per aver partecipato a manifestazioni pacifiche o per aver osato criticare i funzionari.
 
 
 
Come è stato evidenziato dai leader dell’opposizione del Bahrein, se il governo bahreinita intende impegnarsi davvero nel processo di riforma, deve, prima di tutto, rilasciare tutti i prigionieri di coscienza e i difensori dei diritti umani trattenuti nei centri di detenzione per aver esercitato i loro diritti, di libertà di espressione e di riunirsi pacificamente, senza ulteriori ritardi. Una soluzione pacifica alla crisi dei diritti umani in Bahrein sarà possibile soltanto se tutti coloro che sono impegnati nel dialogo pacifico e nonviolento saranno liberi di contribuire pienamente a tale processo. Il governo del Bahrein deve stabilire meccanismi di responsabilità credibili e imparziali per affrontare le violazioni perpetrate nel passato e per prevenire gli abusi presenti e futuri, come raccomandato dal rapporto BICI e dal meccanismo di Revisione Periodica Universale dell’ONU (UPR). Il governo deve inoltre impegnarsi a indagare efficacemente su tutte le denunce di tortura, maltrattamenti, sparizioni forzate e altre violazioni dei diritti umani e portare i responsabili davanti a un tribunale. Le autorità bahreinite dovrebbero inoltre cooperare pienamente con i meccanismi di monitoraggio dei diritti umani e con gli Special Rapporteurs delle Nazioni Unite, al fine di consentire una valutazione indipendente delle condizioni dei diritti umani, in particolare riguardo alla libertà di associazione e di riunione, alla situazione dei difensori dei diritti umani, alla tortura e al patrocinio gratuito per i processi.
 
La delegazione del Bahrein ha anche sottolineato chiaramente la necessità di sostegno e di impegno in tutta la regione, elementi essenziali per portare il paese sulla giusta strada, contribuendo ad ancorare il Bahrein alla democrazia, allo stato di diritto e favorendo il ripristino della pace, della stabilità e dello sviluppo.
 

Documentazione

Presentazione della delegazione Bahreinita (in inglese)
Analisi politica sul Bahrain (in inglese)
• Sezione speciale sul Progetto di NPSG in Bahrein
 
Per maggiori informazioni contattare Gianluca Eramo all’indirizzo email geramo@npwj.org o al numero +32-2-548-3912 o Nicola Giovannini all’indirizzo email ngiovannini@npwj.org o al numero +32-2-548-3915.