CPI: NPSG e PRNTT accolgono la conferma delle accuse contro l’ex presidente della Costa d’Avorio Laurent Ggabgo

Bruxelles – Roma – New York, 14 giugno 2014

 
Il 12 giugno 2014, la Prima Camera Preliminare della Corte Penale Internazionale (CPI) ha confermato le accuse contro Laurent Ggabgo, ex presidente della Costa d’Avorio, per crimini contro l’umanità (omicidio, abuso sessuale, altri atti disumani o – in alternativa – tentato omicidio e persecuzione) commessi presumibilmente durante il periodo di violenza post-elezioni in Costa d’Avorio tra il dicembre 2010 e l’aprile 2011. A seguito dell’udienza della conferma delle accuse che si è svolta dal 19 al 28 febbraio 2013, la maggioranza della Camera ha deciso di rinviare l’udienza e ha invitato il Procuratore a considerare di presentare ulteriori prove o di condurre successive investigazioni. In conformità con un calendario prestabilito, la Camera ha ricevuto un’ulteriore presentazione di testimonianze e osservazioni da parte della Procura, della Difesa e dei rappresentanti delle vittime. Laurent Ggabgo è stato consegnato alla CPI il 30 novembre 2012 ed è apparso per la prima volta davanti alla Camera Preliminare il 5 dicembre 2011. Nel febbraio 2012, i giudici della CPI hanno esteso la loro autorizzazione di investigare crimini in Costa d’Avorio sin dal tentato colpo di stato del 19 settembre 2002. La Costa d’Avorio è diventata stato membro della CPI nel 2013.
 
Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 

“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (NRPTT) accolgono la decisione della Camera Preliminare di confermare le accuse per crimini contro l’umanità contro il Sig Ggabgo e di rinviarlo a giudizio di fronte alla Camera all’Aja. Impunità per violenza politica è una norma da troppo tempo ormai in Costa d’Avorio, e questa decisione della CPI segna un passo importante nella ricerca di giustizia e riparazione per moltissime vittime di gravi violazioni di diritti umani. Inoltre, questo primo caso contro un ex capo di stato alla CPI invia un chiaro messaggio che impunità per autori di crimini secondo il diritto internazionale non è mai un’opzione, indipendentemente dal rango o stato ufficiale. 
 
“Tuttavia, i crimini presumibilmente commessi dal Sig Ggabgo e dalle sue forze armate in un arco di periodo di quattro mesi tra il 2010 e il 2011 costituiscono solamente un singolo aspetto degli abusi che sono avvenuti in Costa d’Avorio. Anche le vittime di crimini avvenuti in Costa d’Avorio prima del dicembre del 2010 meritano giustizia e riparazione. Quindi NPSG e NRPTT sperano che il Procuratore della CPI continui ad investigare tutti i gravi crimini secondo il diritto internazionale commessi contro civili dal settembre 2002 e assicuri che tutti coloro che detengono la massima responsabilità per la loro esecuzione siano ritenuti responsabili delle loro azioni, a prescindere dalla loro affiliazione politica. Confidiamo anche che le autorità ivoriane continuino a fornire supporto alla Corte sia per l’attuale caso contro il Sig Ggabgo e altri membri del suo cerchio interno (principalmente Simone Ggabgo e Charles Blé Goudé) che per ulteriori possibili investigazioni o mandati d’arresto della CPI.
 
Allo stesso tempo, NPSG e NRPTT sono consapevoli che per esser processati alla CPI dipende dai crimini e dal livello di responsabilità. La CPI può processare solamente un determinato numero di persone e noi invitiamo il Procuratore a continuare a concentrarsi su coloro che hanno la massima responsabilità per crimini commessi, anche se questo implica che non tutte le parti sono equamente rappresentate sulla lista della CPI. In ogni caso, la Costa d’Avorio detiene anche la responsabilità nei confronti dei suoi cittadini di perseguire la giustizia e prevenire l’impunità su tutti i livelli. Sollecitiamo le autorità ivoriane a provvedere con un’adeguata ed efficace attribuzione delle responsabilità per tutti i crimini presumibilmente commessi da tutte le forze armate in Costa d’Avorio nell’ultimo decennio, utilizzando vari approci nazionali di giustizia transitoria, che devono includere la giustizia penale. Solamente assicurando giustizia alle vittime, indipendetemente dai colpevoli, e sostenendo lo stato di diritto il governo può dimostrare una vera rottura con il passato e riconquistare la fiducia del popolo ivoriano nei confronti delle istituzioni statali. Questo starebbe a significare che la Costa d’Avorio è davvero impegnata a voltare pagina e a procedere verso un futuro basato sul completo rispetto dei diritti umani di tutti.  
 
In conclusione, con l’inizio di una nuova fase all’interno del processo giuridico contro il Sig Ggabgo, è di vitale importanza che la CPI applichi attività di sensibilizzazione efficaci e durature. NPSG e NRPTT fanno appello alla CPI per prendere iniziative immediate per rinforzare la sua attività di sensibilizzazione in Costa d’Avorio in modo da promuovere la conoscenza dei procedimenti legali e gestire le aspettative delle vittime e della popolazione in generale. La CPI deve anche garantire una maggiore partecipazione da parte delle vittime per aiutare la Corte a compiere il suo ruolo più importante: trasmettere un senso di giustizia e responsabilità alle vittime di quei crimini che essa stessa indaga e punisce.” 

 
Comunicati stampa precedenti:
 

 
 
Per maggiori informazioni, contattare Alison Smith all’indirizzo asmith@npwj.org o al numero +32-(0)2-548-3912 oppure Nicola Giovanniniall’indirizzo ngiovannini@npwj.org o +32-(0)2-548-3915.