Campagna BAN FGM/Nazioni Unite: testo di risoluzione consegnato rappresenta una pietra miliare nello sforzo globale per porre fine a questa violazione dei diritti umani

New York, 18 ottobre 2012

 
 
Ieri il Gruppo Africano alle Nazioni unite ha ufficialmente depositato un testo di Risoluzione dal titolo “Intensificare gli sforzi globali per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili” affinché venga discusso all’interno del Comitato per gli Affari Sociali, Culturali ed umanitari (solitamente indicato come “Terzo Comitato”) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La consegna formale di questa proposta di risoluzione è il risultato della leadership e della determinazione del Gruppo Africano presso le Nazioni Unite per portare l’attenzione globale sulle mutilazioni genitali femminili (MGF), e fa seguito alla Campagna per la messa al bando universale delle MGF guidata da una Coalizione in continua espansione, composta da Non cè Pace senza Giustizia, il Comitato Inter-Africano sulle pratiche tradizionali che minano la salute delle donne e dei bambini, Euronet-FGM, e le Ong La Palabre, Manifesto99 ed Equality Now.
 
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, coordinatrice del programma MGF di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
"Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme ai suoi partners della Coalizione internazionale per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili, si congratulano per la consegna, da parte del Gruppo Africano, di una testo di Risoluzione sulle mutilazioni genitali femminili presso il terzo comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si staglia come pietra miliare della campagna per coinvolgere la leadership globale nella lotta contro le MGF in quanto violazione flagrante e su larga scala dei diritti umani fondamentali di donne e bambine.
 
"In particolare, il progetto di risoluzione invita gli Stati a condannare <<tutte le pratiche dannose che colpiscono le donne e le ragazze, in particolare le mutilazioni genitali femminili, e di adottare tutte le misure necessarie, comprese leggi per vietare tale pratica e proteggere le donne e le ragazze da questa forma di violenza, e per porre fine all'impunità>>.
 
"In seguito alla storica Decisione dei capi di Stato africani adotatta nel luglio 2011 durante il Summit dell’Unione Africana a Malabo, in Guinea Equatoriale, esortanto gli <<stati membri dell'Unione africana di fornire pieno appoggio agli sforzi volti all'adozione di una risoluzione per un bando mondiale delle mutilazioni genitali>>, ringraziamo il Gruppo Africano alle Nazioni Unite per la sua decidiva presa di posizione. Il testo depositato oggi dal Gruppo africano alle Nazioni Unite rappresenta un contributo essenziale verso il riconoscimento da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di questa violazione dei diritti umani come un problema mondiale che riguarda non solo le vite quotidiane di donne e ragazze del continente africano, ma i diritti delle donne in tutto il mondo.
 
“È giunto il momento per tutti gli stati di assumere le proprie responsabilità e fornire appoggio inequivocabile alle azioni di quegli stati membri ed attivisti che sono stati in prima linea nella battaglia per contrastare e porre fine a questa violazione dei diritti umani sia a livello nazionale che, in maniera sempre maggiore, a livello internazionale. La proposta di risoluzione depositata rappresenta un passo significativo in questo senso.
 
“Auspichiamo l’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, durante la sua 67esima sessione, di una Risoluzione che ponga al bando in maniera esplicita le MGF a livello universale, dimostrando il forte impegno della comunità internazionale per i diritti umani e in particolare per la tutela dei diritti delle donne e ragazze.”
 
 
Campagna Ban FGM
Nel corso degli ultimi anni, i membri della Coalizione Ban FGM hanno collaborato in diverse iniziative per rafforzare la consapevolezza a livello internazionale sul bisogno di una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che metta al bando questa violazione dei diritti umani, raccogliendo il sostegno di attivisti dei diritti umani, organizzazioni femminili, membri del parlamento e rappresentanti governativi attraverso Africa ed Europa.
Risultati tangibili che hanno dato uno slancio positivo verso una Risoluzione sono già stati raggiunti  nel corso dello scorso anno. Un momento chiave in questo processo è stata la Decisione presa nel luglio 2011 da parte dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Africana per appoggiare una Risoluzione da Parte dell’Assemblea Generale.
Il gruppo Africano alle Nazioni Unite ha preso lo spunto per rafforzare la volontà dei Capi di Stato presentando la Decisione durante la Commissione delle Nazioni Unite per la Condizione delle Donne (UN Commission on the Status of Women -CSW) in marzo 2012, raccomandando che questo tema delle Mutilazioni Genitali Femminili, finora discusso solo nel contesto del CSW, sia formalemente inserito dall’Assemblea Genrale nelle tematiche riguardanti “il miglioramento delle condizioni delle donne”.  Nel luglio 2012 l’ECOSOC (Consiglio per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite) ha espresso il suo sostegno alla raccomandazione del CSW e richiesto che il tema delel MGF sia aggiunto all’agenda della 67° Assemblea Generale.
 
Per maggiori informazioni, contattare  Alvilda Jablonko, Coordinatrice del programma FGM all'indirizzo ajablonko@npwj.org o al numero : +32 494 533 915 o Nicola Giovannini all'indirizzo  ngiovannini@npwj.org  o al numero +32 (0)2 548-39 15.